21. Analogie

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Finalmente l'ultima campanella della giornata libera gli studenti dalle loro incombenze quotidiane ed il clemente sole autunnale offre gli ultimi rimasugli di caldo per chi non ha ancora voglia di rincasare.

Lucy prepara lo zaino con calma, lasciando che la classe si svuoti prima di dirigersi al suo armadietto.
Natsu ha l'allenamento extra quindi non tornerà a casa prima di cena, ma con Igneel a letto per prepararsi al turno notturno in centrale, Grandeeney avrebbe campo libero per tartassarla di domande su Sting, cosa che è da giorni che sta cercando di evitare, perciò meglio tardare il più possibile il rientro.

Un piccolo foglietto incastrato nell'apertura dell'armadietto attira la sua attenzione.

-Conosco il tuo segreto-.

Una goccia di sudore freddo solca la tempia di Lucy. Chi è stato? Non riconosce questa scrittura.
Si guarda attorno, ma ormai il corridoio è vuoto e di certo l'artefice non si è attardato per guardare la sua reazione.

Nasconde il foglietto in tasca e sistema le sue cose, ostentando una calma che in realtà non ha.

Com'è possibile?
Lei e Sting erano da soli e si sono assicurati di non alzare la voce per impedire a chi passasse in corridoio di sentirli, quindi come ha fatto a trapelare?

Che sia stato proprio lui a raccontarlo a qualcuno?
No, non può essere. Non l'ha fatto in quattro anni e non ha motivo di farlo ora.

Gray? No, nemmeno lui. L'ha già affrontata a viso aperto due volte e non avrebbe problemi a farlo la terza se la situazione lo richiedesse.
E allora chi?

Inutile perdersi in congetture, deve mantenere la calma e fingere di avere tutto sotto controllo. 

"Oh, Lucy! Che ci fai ancora qui?" Chiede Levy sbucando dal corridoio vicino. "Lo scuolabus è già partito".

"Vorrà dire che mi farò una passeggiata. Tu, piuttosto?".

"Sono passata in biblioteca a consegnare dei libri e già che c'ero ne ho presi altri" e mostra orgogliosa la trilogia che tiene tra le braccia.

"Senti..." tentenna la bionda guardando dappertutto fuorchè nella sua direzione. "Ti va di...".

"Andare a bere qualcosa e parlare tutto il pomeriggio di libri? Assolutamente sì!" E prendendola a braccetto la trascina verso l'uscita.
"Però paghi tu" e Lucy scoppia a ridere.

"Ok!".

Scelgono un piccolo bar poco distante e dopo aver ordinato due tazze di thè e degli amaretti si siedono dietro un separè.

Parlare con Levy è veramente piacevole ed anche se è la prima volta che escono insieme, la conversazione non si è mai interrotta, anzi, le due ragazze sembrano non prendere nemmeno fiato tra un discorso e l'altro, passando tranquillamente dai fantasy ai polizieschi,  commentando qualche horror e finendo alle love story.

La lancetta dell'orologio continua indomita il suo percorso, ma loro non ci fanno nemmeno caso, sebbene di fuori stia già imbrunendo e le persone nel locale stiano diminuendo.

"Ho letto un libro qualche tempo fa" dice d'un tratto Lucy mettendosi a giocare con il cucchiaino, "non ricordo il titolo, ma la storia dei protagonisti era davvero interessante."

"Ah sì?! Era una storia d'amore?".

"Più di amicizia, in realtà".
Levy si mette in ascolto, presagendo la nuova piega del discorso.
"La ragazza voleva molto bene al protagonista, ma non poteva stare con lui per via di un segreto".

"Che genere di segreto?".

"Un accordo. Lei aveva stretto un accordo con qualcuno al fin di proteggerlo".

"Proteggerlo da cosa?".

"Dal suo nemico".

Levy annuisce e dà un morso all'amaretto; nella sua mente gli ingranaggi che girano cercando di visualizzare il quadro generale.
"Aspetta un attimo" esclama dopo qualche minuto, "se la ragazza lo vuole proteggere dal nemico, perchè si è schierata con lui?".

"Perchè non aveva altra scelta" risponde Lucy, sospresa dalla banalità della domanda.

"In che senso?".

"Come in che senso?! Il nemico vuol fare del male al protagonista, perciò è normale che la ragazza abbia afferrato al volo l'unica possibilità che aveva di salvarlo".

"Ma non sarebbe stato più normale" e fa le virgolette per la parola usata "appoggiare il protagonista e sconfiggere insieme il nemico?".

Lucy sbarra gli occhi colpita dalle sue parole.
"Ma il nemico è troppo forte" mugugna e le sue mani si chiudono a pugno sul tavolino.

"E loro lo sarebbero stati ancora di più!" S'infervora Levy, non cedendo. "Per aiutare un amico si diventa sempre più forti ed insieme si può fare la differenza".

La bionda si passa una mano nei capelli. Aveva sperato che spacciando la sua storia per la trama di un libro, sarebbe venuta a capo di una soluzione, invece questa conversazione le sta solo rimpinguando i sensi di colpa.

"Capisco che la ragazza abbia avuto paura di perderlo." prosegue Levy più tranquilla, "Anch'io probabilmente all'inizio avrei provato la stessa cosa, ma il suo amore si è rivelato un'arma a doppio taglio che li ha indeboliti entrambi."

"...Indeboliti?".

"Allontanarsi da qualcuno che si ama, indipendentemente da che tipo di amore sia, fa male e provoca una ferita più profonda e duratura di quella di un pugno. Se invece si affronta qualcosa insieme, nemmeno il pensiero di qualche costola rotta fa paura."

Ogni muscolo di Lucy è teso all'inverosimile, mentre quelle parole entrano dentro di lei e scombussolano ogni preconcetto. Come ha potuto essere così idiota?
Natsu ripeteva sempre che al suo fianco si sentiva più forte, eppure lei ha ignorato quei sentimenti, li ha stracciati e li ha usati contro di lui, indebolendolo dall'interno. Come ha potuto fargli una cosa simile?

Per di più, tutta quella tristezza e quel dolore incanalati non hanno fatto altro che logorare anche lei, trasformandola nella seconda vittima di questa situazione distorta.

Beve d'un fiato il the rimasto, la gola improvvisamente secca.
"Ma la ragazza non può tornare indietro, ormai è imprigionata nell'accordo e non ha via d'uscita" mormora infine.

"Sei sicura? Perchè Rick Riordan dice che c'è sempre una via d'uscita per chi è abbastanza sveglio da trovarla" e nonostante tutto la bionda si concede un piccolo sorriso.

"Ora ti metti anche a dire citazioni?".

"Se serve, sì... comunque" e si alza lisciandosi la gonna e sistemandosi il gilet della divisa, "dove non arriva una testa, ne arrivano due. Io credo che se la ragazza chiedesse aiuto ai suoi amici, troverebbe finalmente l'anello debole dell'accordo e sconfiggerebbe il nemico".

Controlla di aver preso tutto e si mette la borsa a tracolla, poi le sorride e le poggia una mano sulla spalla. "Dopotutto, non è una storia d'amore se non finisce con un bel -E vissero tutti felici e contenti-" e strizzandole l'occhio se ne va, lasciandola da sola a quel tavolo con mille pensieri per la testa, un'espressione scioccata sul volto ed un conto da pagare.


☆☆☆☆☆

Weeeeila!

In realtà non ho niente da dire, perciò vi lascio assaporare questo capitolo e i dubbi che vi ha messo.
Lucy cosa farà ora?
Levy sa qualcosa di più?
E chi ha scritto quel biglietto?

GRAZIE PER VISUALIZZAZIONI, COMMENTI E STELLINE (*-*)

A presto,
Jade 🌼

Take me to the beginning {NALU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora