32. Corda

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Natsu sposta un mattone per recuperare le chiavi ed apre la porta. "Dovrei preoccuparmi che conosci il loro nascondiglio?" Scherza Lucy entrando piano per non svegliare il padre.

"Colpa tua che non hai pensato di cambiarlo in questi anni".

Si tolgono le scarpe e percorrono a passo felpato le scale chiudendosi poi nella sua camera.
"Tu mettiti comodo, io vado a cambiarmi" esclama la bionda afferrando il pigiama. Fa per entrare in bagno, ma Natsu la ferma.

"Possiamo parlare prima?" Chiede e quello sguardo implorante la convince a dargli la sua completa attenzione.

Prendono posto uno di fronte all'altra sul letto, le ginocchia che si sfiorano e gli occhi fissi sulla trapunta rosa. Per qualche minuto nella stanza regna il completo silenzio, reso ancora più ansioso dal battito celere del cuore della ragazza.

Dopo l'intera faccenda di Sting si erano affrettati a tornare a casa, ma durante il tragitto, benchè si tenessero per mano, nessuno dei due aveva spiccicato parola. Forse perchè dovevano ancora metabolizzare le ultime vicende o forse perchè non sapevano quale fosse la cosa giusta da dire, fatto sta che quella camminata aveva portato Natsu a riflettere sul loro legame e Lucy a domandarsi se le parole di Sting avessero in qualche modo cambiato la sua opinione su di loro.

Cogliendo la sua espressione preoccupata, Natsu le prende le mani tra le sue. "Ora non voglio parlare di Eucliffe" mette in chiaro "è successo tutto troppo in fretta e voglio ragionarci con calma. Adesso voglio parlare di noi".

Cerca il suo sguardo già fisso su di lui e la vede annuire. "Tu sai quanto sei importante per me e quanto la tua presenza al mio fianco mi abbia aiutato a crescere e a diventare ciò che sono". Lucy stringe la presa sulle sue mani. "Siamo insieme fin da quando portavamo il pannolino e voglio che sia così anche in futuro".

Lei deglutisce. "Ma?"

Il rosato sorride. Conosce ogni sfumatura del suo tono di voce.
"Ma non voglio che accada più una cosa del genere" afferma tornando serio. "Non voglio che uno dei due sia costretto a prendere delle decisioni drastiche per l'altro e non voglio che l'istinto di protezione che proviamo ci allontani di nuovo."

Con il pollice gli fa dei cerchi sul dorso della mano. "Con questo non voglio condannare il tuo comportamento, ma capisci che non posso nemmeno ringraziarti per aver scelto di soffrire per anni pur di proteggermi. So che ti sembrerò un ipocrita, perchè probabilmente se fossi stato al tuo posto in quelle circostanze avrei fatto lo stesso, ma ora guardando indietro e ripensando a ciò che abbiamo provato in questi quattro anni voglio assicurarmi che d'ora in avanti non saremo più legati dalla stessa corda."

Lucy lo guarda confusa. "Di che corda stai parlando?".

"Vedila così, fino ad ora è come se ci fossimo arrampicati su una parete rocciosa legati l'una all'altro dalla medesima corda" spiega lui cercando di rendere a parole la sua immaginazione. "Quando uno dei due scivolava o si sporgeva troppo, anche l'altro perdeva l'equilibrio e quando tu sei precipitata inevitabilmente sono caduto anche io."

"Messa così infatti sembra un modo divertente ma altamente rischioso di procedere" commenta Lucy ritrovandosi nelle sue parole.
 
"Esatto! Ed io non voglio che il nostro futuro sia continuamente minacciato da questa caducità".

"Woah, che lessico" ridacchia lei per stemperare la tensione.

"Merito di Levy, ogni tanti mi aiuta con i compiti" le fa l'occhiolino. "Comunque, quello che intendo è che voglio che scaliamo quella parete insieme, ma aggrappati a due corde diverse" torna serio "voglio che se uno cade, l'altro possa essere il suo appiglio sicuro e se scivola possa avere una solida mano a cui aggrapparsu per ripartire".

"Dobbiamo pensare all'altro senza mettere in ombra noi stessi."

Lui annuisce felice che abbia capito.
Lucy sorride e lasciandogli le mani si sporge per abbracciarlo.
"Ti chiedo scusa Natsu e questa volta non per averti escluso di punto in bianco dalla mia vita, ma per aver calpestato me stessa pensando fosse la cosa migliore."

A conti fatti, Natsu non se la sarebbe presa se Lucy in quei quattro anni fosse stata felice, perchè significava che aveva imboccato la strada giusta. Quello che non riusciva a sopportare era il fatto che lei avesse scelto di abbandonare un futuro felice per rincorrere la tristezza ed il buio.

Ricambia l'abbraccio e si sbilancia facendoli cadere entrambi sul cuscino.
"Il tuo letto è morbido come lo ricordavo" biascica.

"Però ora tu ingombri più spazio".

"Vorrà dire che dobbiamo stringerci di più per starci entrambi" e la porta ancora più vicino a sè.

Lucy ne approfitta per farlo voltare a pancia in su finendogli sdraiata sul petto. "Accetto volentieri anche questa soluzione" sorride divertito trattenendola per i fianchi.

In quella posizione i volo visi sono distanti pochi centrimetri e Lucy appoggia il mento sulla sua mano per poterlo guardare più attentamente. Gli scosta qualche ciocca dagli occhi , scendendo poi a tracciargli la mandibola, mentre lo sguardo del rosato rimane fisso sul labbro intrappolato tra i denti, tantè che la sua mano si alza d'istinto per liberarlo.

Il suo pollice sfrega la parte ora rossa mentre il palmo si connette alla sua guancia.
Un fugace scontro di sguardi e l'attimo dopo sono coinvolti in un bacio vorace. Emozioni accumolate ed ora finalmente libere di essere vissute.
Le mani di lei stringono le stringhe della felpa, mentre la sua si sposta fino alla vita per avvicinarla ulteriormente.
Si allontanano per poi rincontrarsi in un paio di scocchi di labbra.

Le guance rosee della ragazza lo mandano in tilt e con un colpo di bacino inverte le posizioni.
"Tu e lui..." domanda titubante.
In realtà non voleva chiederlo ma le parole erano rotolate fuori dalla bocca prima che potesse fermarle.

Lucy lo osserva prima di sfilarsi il maglione. I capelli sparsi sul cuscino ed il respiro già affannato.
"No. Tu sei il primo".

Si riappropria delle sue labbra lasciandole poi anche un bacio sul naso. "E fidati, sarò anche l'ultimo".

Quella che è iniziata come un'amicizia ora si strasforma in un intenso momento di piacere, che inebria le loro menti ed amalgama i loro corpi, facendoli accogliere l'alba nel caldo del piumone tra le braccia della persona che ameranno per sempre.


  ☆☆☆☆☆

I'm back. Again.
Lo so, è passato un altro casino di tempo, ma penso di aver riscritto questo capitolo minimo 30 volte. Ogni volta facendo dire ai protagonisti cose diverse.
Ma ora sono soddisfatta, perchè ho capito che quello che ho scritto è proprio ciò che volevo realizzassero.

Ora manca solo l'epilogo xD

GRAZIE NEL FRATTEMPO AI VOSTRI COMMENTI, ALLE STELLINE E ALLE VISUALIZZAZIONI A TUTTE LE MIE STORIE (*-*)

Jade 🌼


Take me to the beginning {NALU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora