20. Sconforto

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Gray colpisce la testa di Gajeel con il righello, distogliendolo dalla sua lotta visiva.
"Sai, vero, che non riuscirai mai a pietrificarla?" Scherza accennando alla bionda seduta qualche banco avanti a loro.

"Tentar non nuoce" borbotta lui, "e poi così ci libereremmo di un problema".

"Intendi la depressione del fiammifero?" Ed indica Natsu che, di fianco a lui, se ne sta con la testa sul banco a sospirare.

"Guardalo. Ti sembra normale che sia ridotto in quello stato per una ragazza?!".

"Parla quello che quando ha litigato con Levy non ha mangiato per due giorni".

"È diverso, io e Levy siamo fidanzati. Loro due cosa sono? Si può davvero considerare amicizia quello che è rimasto tra loro?".

Il professore si schiarisce la voce guardandoli male e Gajeel si rivolta verso la lavagna.

"Non importa come lo consideriamo noi, ma come lo vede lui" continua Gray dopo qualche minuto a bassa voce. "Se per Natsu quel rapporto è importante, allora noi non abbiamo diritto di calpestarlo".

"E che possiamo fare allora?".

Il corvino tace non sapendo come rispondere.

"Dragneel!" Lo richiama intanto il professore, "è così noiosa la mia lezione?", ma lui non volta nemmeno la testa, rilasciando l'ennesimo sospiro.

Gray gli pungola la spalla con la matita, ma non riceve alcuna reazione, così il professore gli si avvicina e picchia il libro sul banco facendolo spaventare.
"Fuori!" Intima ed il rosato si trascina fino alla porta a testa china.

Una volta in corridoio, prosegue fino al bagno dove si lava la faccia con l'acqua gelida per riprendersi.
Che patetico! Buttarsi giù per una cosa che sapeva già che non sarebbe accaduta!

Abbassa la maniglia e resta a guardare le gocce d'acqua che si schiantano nel lavello, mentre qualche risata femminile penetra attraverso il muro e rieccheggia nel bagno vuoto.
Poi, la porta si apre.

Rogue alza un sopracciglio percependo il suo malumore, ma non dice niente e si apparta, apparendo al suo fianco qualche minuto dopo per lavarsi le mani.

"Grazie per la soffiata dell'altra volta" mormora Natsu, "se non fossi arrivato in tempo, Lucy avrebbe rischiato grosso".

"Non adagiarti sugli allori, la Heartiflia è ben lontana dall'essere al sicuro".

Il rosato alza di scatto la testa, ma Rogue si è già spostato per asciugarsi le mani.

"Cosa intendi?" Chiede preoccupato.

"Il suo amore la metterà in grossi guai se qualcuno non farà qualcosa" e con quella frase criptica se ne va.

Un attimo di esitazione e scatta all'inseguimento del moro, ma lui è già rientrato in aula.
Natsu si passa frustrato una mano nei capelli. Che avrà voluto dire con quelle parole?.

Finita la lezione Lucy è una delle prime ad uscire e si affretta verso il muretto del cortile dove Sting ed i ragazzi sono soliti trascorrere la ricreazione.

"Eccola qua la mia bella ragazza!" Urla lui vedendola sopraggiungere.

Lei esibisce un sorriso tirato. "Possiamo parlare?" Chiede con una certa urgenza.

"Certo, dimmi pure".

"Preferirei in privato" ed allude ai due scagnozzi che fumano indisturbati senza preoccuparsi di infrangere le regole.

"Oh, capisco" e scende dal muretto. Si stiracchia e dà un'occhiata veloce all'edificio. "Andiamo nell'aula di arte, a quest'ora non dovrebbe esserci nessuno" e prendendola per mano rientrano.

Come previsto la stanza è vuota e la brezza autunnale che entra dalla finestra aperta passeggia tra i dipinti inclompleti degli studenti come un critico d'arte in un museo.

"Allora, che devi dirmi? Oh no, aspetta! Già lo immagino: Come hai potuto mandarli fuori casa sua? Ma sei pazzo? E se fosse uscita sua madre? Se suo padre fosse stato in casa? Bla bla bla" e si esibisce in una pessima imitazione della sua voce. "È di questo che volevi parlare, no?".

"L'intera faccenda è tra me e te" gli ricorda dura, "perciò lascia fuori la sua famiglia dai tuoi giochetti".

Sting si appoggia alla porta a braccia conserte. "Ma i miei ragazzi non hanno fatto niente...".

"Avrebbero potuto se tu gli avessi dato l'ordine".

Lui scuote la testa sorridendo. "È qui che ti sbagli, tesoro. Che loro agiscano o no dipende da te, non da me."

"Allora dipende da me anche non voler più sottostare a quello stupido accordo?".

"Certo, a tuo rischio e pericolo. O per meglio dire, a rischio tuo e pericolo di Dragneel" e la sua risata sembra quella di uno psicopatico.

"Non hai mai pensato che anche tu potresti rimanere scottato da questa situazione?" Chiede sinceramente interessata.
Dev'esserci qualcosa su cui può far leva per annullare l'accordo, qualunque cosa.

"Non hai niente contro di me, Lucy e non avrai mai nulla".

"Potrei andare dalla polizia".

"Per dire cosa, che sei minacciata?" Chiede divertito, "e dove sono le prove? Non penserai certo che ti credano sulla parola" E la bionda serra la mascella. Questo lo sa bene, d'altronde è il motivo per cui è intrappolata in quell'accordo da quattro anni.

"Non sei stanco di questa sceneggiata?" Domanda poi.

"Come potrei. Dragneel ha finalmente quello che si merita ed io gli ho tolto la cosa più preziosa che aveva. Ho vinto e adoro guardarlo annaspare nella sconfitta."

"Non si tratta più di vincitori e vinti, ma di costruire la propria felicità sul dolore degli altri!".

Sting attraversa la stanza in poche falcate e le alza il mento con un dito. "Non fare la santarellina" chiosa, "anche tu hai contribuito. Anzi, a conti fatti sei proprio tu quella che gli ha fatto più male abbandonandolo senza motivo" e la ragazza scava con le unghie nei palmi delle mani per impedirsi di piangere.

Ha ragione.
Anche se tutto è partito dalle idee malsane di Sting, è lei quella che ha dovuto costantemente trattarlo male ed allontanarlo, è lei quella che ha stazionato davanti ai suoi occhi colmi di dolore ed è lei quella che ogni volta ha calpestato i suoi sentimenti.

Proprio come ieri.
Proprio come all'inizio del liceo.

Il ragazzo sorride guardando i suoi occhi lucidi e le sposta una ciocca dietro l'orecchio. "È questa la realtà, tesoro. Come credi che reagirebbe a scoprire che la sua migliore amica ha stipulato un accordo con il suo peggior nemico pur di proteggerlo? Pensi che ti ringrazierebbe e che tornereste amici come prima?".

No.
Se Natsu lo venisse a sapere si sentirebbe in colpa.
Se Natsu lo scoprisse rimarrebbe deluso.

Ferirlo psicologicamente per far si che non venga ferito fisicamente.
Che ironia.

"Basta che gli stia lontana, giusto?" mormora stanca.

Lui le dà un bacio a stampo. "Basta che gli stai lontana".

Con un'ultima occhiata soddisfatta al suo viso stravolto esce dall'aula fischiettando e Lucy lo segue poco dopo, dando un calcio al cestino e liberando un grido di frustrazione, entrambi ignari del fatto che in quell'aula non erano affatto da soli.

☆☆☆☆☆

Jaaaa-nyah!

Eccoci qui con un altro scontro tra Lucy e Sting. La cosa bella? Più la nostta biondina preferita cerca di tener sotto controllo la situazione e più le sfugge di mano.

Se mi diverto a tormentare i miei protagonisti? Ovviamente.

GRAZIE PER VISUALIZZAZIONI, COMMENTI E STELLINE E PER AVER AGGIUNTO LA STORIA AI VOSTRI ELENCHI (*-*)

A presto,
Jade 🌼

Take me to the beginning {NALU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora