Parte 29 -Orologi da casa, scacchi rivelatori e lavanda-

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Per quante volte aveva già varcato la soglia d'ingresso, James era sicuro che sarebbe stato in grado di recitare a memoria i nomi di tutti gli oggetti presenti nell'ufficio della sua capocasa. La stanza, dall'apparenza essenziale e sobria, era in realtà un deposito di reperti storici interessanti, alcuni addirittura bizzarri: calamai, boccette di inchiostro colorato, mappe sbiadite appese alla parete, quadri dai colori spenti e candelabri velati da strati immobili di polvere. A James sembrava di sprofondare ogni volta che abbandonava il suo corpo sulla poltrona in velluto davanti alla scrivania della professoressa, utilizzata come seduta per chissà quanti anni.

-L'ho ricevuta circa dieci minuti fa e riporta il sigillo della sua famiglia Signor Potter...aspettava posta di cui non ero a conoscenza?- chiese impassibile la McGranitt, accomodata sulla poltrona dall'altra parte del piano in legno. James negò quell'ipotesi, spiegando come anche lui fosse stupito da quella busta proveniente da casa sua. L'insegnante aprì un cassetto e vi estrasse un piccolo pacchetto avvolto in carta marrone dalla trama ruvida.

-Questo è arrivato assieme alla busta. Ecco qui- disse, porgendo il pacchetto di dimensioni ridotte all'allievo. Fatto ciò, per lasciare a James un minimo di privacy si alzò dalla sedia e si allontanò dalla scrivania, dirigendosi dalla parte opposta dell'ufficio, guardando oltre il vetro della finestra. James sciolse il fiocco che teneva uniti i lembi della carta e pochi attimi dopo stringeva il contenuto del pacchetto tra le dita. Fu confuso quando si ritrovò in mano un antico orologio da taschino, adornato da una catenella color ottone per portarlo. Il quadro era semplice, le lancette nere e lisce. A colpire il giovane fu il retro: sulla scocca in metallo era infatti inciso uno strano simbolo, riconducibile ad un segno di famiglia simile ad una "P" articolata. "Strano, non l'ho mai visto a casa come sigillo dei Potter questo simbolo" pensò. Decise allora di leggere la lettera, sperando che i dubbi che gli tempestavano la mente trovassero risposte adeguate.

"James figliolo, mi dispiace non poter rispettare gli accordi presi prima della tua partenza a inizio anno, in cui avevamo deciso di scriverti il meno possibile per farti godere la bella esperienza al castello, ma sarebbe vile e sciocco da parte mia non informarti degli ultimi avvenimenti. Mi dispiace doverti dare la triste notizia che tuo zio Douglas è venuto a mancare in seguito all'aver contratto il vaiolo di drago. So quanto tu fossi legato, soprattutto quando eri più piccolo, allo zio Douglas e immagino quanto la notizia possa averti scosso. Di recente ti avevo inviato una foto degli zii e sono sicuro tu avessi già notato le condizioni fisiche critiche dello zio, eppure mio caro ragazzo esistono notizie a cui non si è mai pronti. Capisco se ti vorrai prendere del tempo per riflettere in solitudine ma ti prego di non isolarti, approfitta delle ultime settimane che vi aspettano ad Hogwarts per vivere le giornate in compagnia dei tuoi amici, vedrai che grazie alla loro vicinanza anche il peso del lutto sarà meno nocivo. Nel pacchetto troverai un dono che lo zio ha desiderato lasciare a te intestato, prima che fosse troppo tardi...nemmeno io so di cosa si tratta, ho voluto che fossi tu il primo a scoprirne il contenuto e l'unico indizio che posso darti è che lo zio lo aveva a sua volta ereditato dai propri genitori. Mio caro ragazzo, immagina la morte non come tua nemica ma come una compagna di vecchia data che silenziosamente ti incontra e ti riporta a sé, la differenza sta proprio negli occhi con cui la guardi giorno dopo giorno. Ora ti sembrerà impossibile ma un giorno anche la morte ti sembrerà essere scontata e docile. Sorridi con i tuoi amici e mi raccomando queste ultime settimane di studi impegnati come sempre, ti vogliamo bene. Papà e mamma"

James stringeva tra le mani la lettera, gli occhi arrossati e gonfi rileggevano le ultime parole a vuoto mentre la mente cercava di elaborare il contenuto del messaggio. Il ragazzo non comprese come ma la Professoressa sembrò capire al volo quale fosse la comunicazione da parte dei Potter, forse a tradire James era stata la sua stessa espressione sorpresa e affranta. La strega gli si avvicinò e dolcemente gli posò una mano sulla spalla, assistendo al giovane che per l'ennesima volta ripercorreva con gli occhi color nocciola quelle parole.

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