Parte 30 -Piccoli infiniti, intuito doloroso e leggende rinnovate-

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-Sirius, te lo ripeto per la centesima volta ma tu devi fartelo entrare in testa una volta per tutte: non ho raccontato a nessuno della profezia, nemmeno ai miei genitori.- sbuffò esasperato James, massaggiandosi con le dita la tempia e sperando che l'amico gli credesse per una buona volta.

-James scusami ma lo trovo impossibile. Credi davvero che possa essere una coincidenza tutto questo? La profezia che compare all'improvviso nelle nostre vite, la morte di tuo zio e il simbolo in comune con l'orologio; mi spiace ma non accetto che sia un caso, dopotutto nel mondo magico si sa come funzionano le cose: "se hai un dubbio è coincidenza, se ne hai due è un'avvertenza".- rispose Sirius entrando per ultimo nella stanza del dormitorio, lasciandosi alle spalle la porta prima di sprofondare nel materasso del suo letto e portarsi le mani dietro la testa.

-Non starai mica pensando che la morte dello zio di James dipenda da questo...- sussurrò pietrificato Peter, bianco come un lenzuolo in viso anche solo a immaginare quel possibile scenario. La situazione stava degenerando imprevedibilmente e per calmare la tensione che si stava creando tra i ragazzi dovette intervenire Remus, che con la sua solita calma nell'esprimersi sperava di trasmettere un po' di compostezza anche ai suoi amici chiaramente spossati da quella scoperta.

-No Peter, non possiamo saperlo quindi non scendiamo a conclusioni affrettate. Il simbolo è quello ragazzi e sicuramente in qualche modo l'orologio dello zio è immischiato nella faccenda; non ci resta che capire se è protagonista di tutto questo o se è semplicemente una pista che ci può portare alla vera soluzione. Tutto questo però lo possiamo fare cercando informazioni, magari dopo esserci riposati. Evitiamo di andare in panico- sentenziò Remus, passandosi una mano tra i capelli mentre si spiegava. Non fece in tempo a proseguire il suo discorso che una voce lo interruppe. Frank entrò nella stanza, la condivideva infatti con i Malandrini tuttavia a differenza loro indossava già gli abiti da notte.

-Panico per cosa? Cos'è successo?- chiese confuso Frank, dirigendosi verso il suo baule per poterci appoggiare all'interno alcuni fogli che teneva in mano. I quattro compagni di casa a cui aveva rivolto la domanda si scambiarono un'occhiata nervosa, colti in fallo dall'amico ignaro di tutta quella lunga e tortuosa storia. Non dissero una parola eppure sembravano intrattenere un discorso solo attraverso l'utilizzo degli occhi.

"Cosa facciamo? Glielo diciamo?"

"No non esiste! Non metteremo anche lui in pericolo!"

"Allora cosa gli diciamo?"

"Inventatevi qualcosa"

"Rem salvaci da questa situazione ti prego"

-Ragazzi? Tutto okay?- domandò Frank, spezzando il silenzio bizzarro che si era creato.

-Panico per il compito di trasfigurazione, sai com'è l'ultimo argomento affrontato è parecchio difficile- disse Remus, formulando al momento una storia che potesse sembrare il più vera possibile. Tutti gli altri annuirono come per sostenerlo, mentre Frank seppur stranito sembrava essersi lasciato convincere.

-Mmh okay... beh se avete bisogno possiamo allenarci tutti insieme, magari collaborando arriviamo ad una soluzione- aggiunse Frank, tornando a concentrarsi sul contenuto del suo bagaglio in legno. I Malandrini alle sue spalle poterono tirare un sospiro di sollievo, rilassando la muscolatura che si era pietrificata.

-Certamente, sarebbe perfetto grazie- gli rispose James, tornando con la mente per una volta a quella che era la loro realtà di semplici studenti con programmati tanti, troppi, test finali per quell'anno di studi e dimenticando per qualche istante la profezia e i quesiti annessi.

Cambiarono di comune accordo argomento, iniziando a commentare gli avvenimenti di quella lunga giornata come Marlene che aveva passato diverse ore in biblioteca da sola e Frank che arrossendo, mentì ai compagni riguardo dove potesse essere Alice quel pomeriggio per aver lasciato l'amica a studiare in solitudine. Intervenne poi nella discussione James che, con il dentifricio ai lati della bocca e la mano stretta sullo spazzolino che agitava vorticosamente, uscì dal bagno per raccontare dove fosse Lily invece, senza tralasciare alcun dettaglio di quell'allenamento di quidditch. Non appena annunciò il nuovo ruolo che aveva ottenuto, i compagni gli si strinsero attorno e festeggiarono con lui applaudendo, urlando cori primeggiati da Sirius nelle veci di un direttore d'orchestra e dando all'interessato talmente tante pacche sulla schiena da fargli arrossare la pelle.

Hogwarts destini incrociatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora