Parte 33 -Sorriso malinconico, impresa sottosopra e confessioni folli-

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La testa di Lily era affollata da migliaia di domande eppure non aveva intenzione di farne nemmeno una. Non che le mancasse la curiosità, anzi, ma percepiva quanto le parole fossero di troppo in quel momento. Anche se avesse avuto intenzione di scavare a fondo in quella faccenda per scoprire la verità, sarebbe stata indecisa su a chi fare per primo le domande che le stavano mandando in caos la mente impedendole di ragionare: sarebbe stato più utile domandare le motivazioni di quel commento alla sua migliore amica chiusa in bagno da 10 minuti nella loro camera, o avrebbe avuto più risposte interrogando il suo migliore amico davanti a lei in quell'istante, incuriosita dalla sua reazione nell'ascoltare Marlene prima? Lily non ne aveva idea, rimase quindi in silenzio. 

Forse non era la cosa più giusta da fare, ma era certa che fosse quella più semplice e complementare agli occhi di Remus che evitavano i suoi volontariamente.

-Dimmi se strofino troppo forte- lo invitò Lily, mentre con una mano lo teneva per il mento e con l'altra stringeva una spugna imbevuta d'acqua per togliergli il colore ormai secco dal volto. Della pelle candida di Remus non c'era più traccia sul suo viso più simile ad una tavolozza di colori e farlo tornare come prima sarebbe stato un lavoro decisamente stancante.

-Non ti preoccupare sfrega pure...ho la soglia del dolore molto alta- rispose Remus, continuando a fissare il vuoto oltre lo sguardo dell'amica che con cura stava donando luce alla sua pelle liscia e arrossata per lo strofinio della spugna ruvida. Accanto a sé si era attrezzata con una bacinella colma d'acqua, in cui sciacquava la spugna gialla dal colore venuto via e la sommergeva per poter riprendere quel movimento meccanico ormai fatto in automatico sul volto di Remus.

-In molti dicono che anche io ho la soglia del dolore alta da quando a 6 anni sono inciampata per casa, sbattendo la fronte sul pomello in ottone raffinato della porta d'ingresso. Cinque punti di sutura e una garza enorme che mi faceva sembrare senza fronte hahaha. Anche tu da bambino hai avuto avventure del genere che ti hanno temprato per il dolore?- domandò Lily, ignara di quanto quella domanda potesse essere errata ma allo stesso tempo riconducibile all'infanzia di Remus. Le parole dell'amica lo fecero sorridere malinconicamente, mostrando i denti bianchi tra la vernice scarlatta secca sulle labbra. Lily lo osservava impaziente di ascoltare il suo racconto, non comprendendo però il velo di malinconia intrecciato al rammarico nell'espressione di Lupin. Non lo poteva capire e non lo avrebbe fatto ancora per qualche anno.

-Ora che mi ci fai pensare probabilmente anche io devo aver vissuto qualcosa del genere che mi fa sopportare facilmente il dolore oggi- spiegò Remus, prima di essere interrotto dalla voce della ragazza dai capelli rossi che meticolosamente gli passava l'angolo della spugna sulle tempie.

-Di cosa si trattava? Sei caduto mentre andavi in bici? Oppure correndo sei inciampato e ti sei storto una caviglia? Anzi, scommetto che andando in giro con tuo padre il weekend ti sei rotto un braccio!- provò a indovinare Lily, elencando i modi più comuni in cui i suoi compagni si erano fatti male in passato, episodi che quell'inverno avevano raccontato davanti al caminetto la sera. Remus sospirò.

-A cinque anni una sera ero tranquillo, quando un cane randagio mi ha attaccato- raccontò, avvicinandosi per la prima volta così tanto a quella che era la vera versione dei fatti, omettendo qualche "dettaglio" perché ancora non sentiva che fosse arrivato il momento di parlarne. -Mio padre è arrivato e il cane è scappato ed eccomi qui- disse, senza far trasparire alcuna emozione dalla voce nel suo racconto, a differenza della ragazza che poco prima aveva illustrato il suo incidente come una caduta mortale visto l'entusiasmo nella sua voce.

-Cavolo Remus, deve essere stato spaventosissimo- biascicò Lily fermando per qualche istante la mano dal suo movimento di polso deciso.

-Lo è stato- confermò Remus, distogliendo lo sguardo dall'amica subito dopo. Senza voler insistere per sapere di più, notando la tristezza di Remus, Lily ricominciò in silenzio a lavare il volto del ragazzo, lasciando che le sue mille domande iniziali sulla sua reazione alle parole di Marlene e al gesto di Sirius cadessero in un angolo dimenticato della sua mente, messe in ombra da quel racconto di Lupin che aveva l'aria di essere molto più importante.

Hogwarts destini incrociatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora