Parte 7 ~I capelli rosso fuoco~

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Le lezioni di quella mattinata per i tre amici trascorsero velocemente, e prima che se ne rendessero conto, l'ora di pranzo era arrivata. Ancora erano sorpresi dalle parole del preside nei loro confronti, e soprattutto dalla punizione loro assegnata. Finita la lezione di Pozioni con il Professor Lumacorno, James, Remus e Sirius si diressero verso la Sala Grande. Tra i tre ragazzi era in corso un'accesa discussione sulla lezione appena conclusa e le preferenze del professore.

-"Ve lo dico io, Severus prende voti più alti dei miei solo perché Lumacorno è capo della sua casata!" esclamava Sirius con tono di voce acceso, irritato dopo aver preso per l'ennesima volta un esito ad un test inferiore rispetto a quello di Severus Piton, membro dei Serpeverde.

-"Dai Sirius non ci pensare troppo, infondo è solo un test. E comunque tu sei brillante in tante altre cose come il volo, Piton secondo me non sa nemmeno cosa sia una scopa!" gli rispose James, finendo con una fragorosa risata che contagiò i due amici, Lupin compreso, il quale aggiunse:

-"Beh ragazzi... io oggi ho provato a guardare cosa faceva durante lezione Severus e non era poi così male... Se la cava bene con il calderone e le fialette" disse, prima di venire subito interrotto da Sirius.

-"Può essere bravo quanto vuole, ma Lumacorno è suo capo casata, ovviamente gli dà voti troppo alti, voti in più che non merita. A noi invece la McGranitt, ce li toglie volentieri!!" rispose Black, coinvolgendo tutto il trio in una risata comune per poi entrare in Sala Grande e sedersi come sempre ai loro soliti posti.

Passarono pochi minuti prima che il preside della scuola, come di consuetudine, discutesse il suo discorso prima di augurare a tutti buon appetito e far apparire il banchetto sulle immense tavolate di studenti affamati.

Sirius come sempre, era quello più affamato dei tre e si avventò sul cibo con una velocità sorprendente. Remus nel mentre, guardava ridendo Sirius quando a quest'ultimo andava di traverso un boccone di carne troppo grosso, oppure quando  gli diceva una battuta delle sue preferite.

Nonostante i suoi due amici fossero sereni e allegri, durante quella pausa pranzo meritata dopo così tante preoccupazioni, James era turbato nel profondo a causa della punizione che li attendeva, gli sembrava troppo semplice la facilità con cui Silente li aveva congedati quella mattina. Il giovane Potter aveva quindi gli occhi fissi nel vuoto e non riusciva a pensare ad altro, quando improvvisamente e casualmente il suo sguardo cadde su una ragazza che dal tavolo dei Serpeverde, a sua volta lo fissava. La ragazza, seppure si fosse accorta che James la fissava contemporaneamente, non distoglieva lo sguardo da lui. I suoi occhi azzurri e freddi come il ghiaccio sembravano gelare il sangue nelle vene di James, e i capelli biondi, lunghi e lisci, incorniciavano ordinatamente il viso che attentamente analizzava Potter.

-"Allora James, che ne pensi?" gli chiese Remus, riportandolo alla realtà. James saltò sulla panca nel sentirsi chiamare, e finalmente distolse lo sguardo da quel paio di occhi azzurri che gli trasmettevano tanta inquietudine.

-"Scusa Lupin... ehm cosa? Scusate ero distratto..." si giustificò James, per poi essere interrotto da Sirius.

-"...distratto dalla ragazza Serpeverde. E' Narcissa, ed è mia cugina. Ti sconsiglio di guardarla troppo a lungo negli occhi, mettono i brividi e gelano l'anima" disse ridendo Sirius, per poi tornare a parlare con Remus.

Quello che gli aveva appena detto l'amico, James lo aveva scoperto da sé, e dopo aver distolto la mente da quella misteriosa ragazza, riprese a mangiare.

Il pranzo finì, e una volta che ebbero svuotato i loro piatti fino all'ultima briciola di quelle prelibatezze, James, Sirius e Lupin uscirono dalla Sala Grande per avviarsi verso l'aula di Trasfigurazione, dove la Professoressa li aspettava per condurli fino al luogo della loro punizione. La pace di quegli attimi però, durò poco, perché i tre amici percorsero pochi metri prima di riconoscere da dietro chi fosse la sagoma che camminava davanti a loro anticipandoli: era Severus.

Prima che Remus e James potessero dirgli qualcosa, Sirius si avvicinò a Severus e tirandolo per una manica gli disse:

-" Ehi Mocciosus, perché non hai ammesso con gli altri in classe oggi, quanto i tuoi voti alti fossero regalati??" dopo aver detto ciò, Sirius fu raggiunto dai suoi due amici che lo affiancarono.

-"Black, non è colpa mia se non riesci a svolgere nemmeno una delle pozioni assegnate dal Professor Lumacorno. Le pozioni le so fare bene e basta, non mi servono voti regalati" gli rispose Severus, con aria triste e sconfortata nel rendersi conto che Sirius e James erano pronti a tormentarlo un'ulteriore volta.

-"Piton, non penso tu sia nella posizione adatta per fare la persona vissuta e con esperienza alle spalle. Evita quindi di fare il saccente, non te lo puoi permettere" affermò James con un ghigno per sostenere l'amico, avvicinandosi poi a Severus e facendo cadere a terra i libri che quest'ultimo teneva in mano impilati.

Severus era accasciato verso il pavimento per raccogliere i suoi libri e James stava estraendo la sua bacchetta per fargli spuntare i baffi da topo quando, dalle spalle del Serpeverde, si fece avanti una sagoma ai tre ragazzi familiare.

Era una ragazza, dalla pelle candida come la luna e la corporatura esile. I suoi occhi verdi color smeraldo erano in contrasto con il color rosso scuro che ricordava il fuoco dei suoi capelli, che lunghi e leggermente mossi, le coprivano tutta la schiena. La bellezza di quella ragazza era disarmante, e James stesso rimase immobile a fissarla. La giovane si posizionò a piedi ben piantati tra lui e Severus, e fu allora che i tre amici notarono un dettaglio in realtà fondamentale: la sua cravatta era caratterizzata dai loro stessi colori. Era una Grifondoro.

-"Ma che tre ragazzi coraggiosi che siete! Davvero, uno più dell'altro! Dovreste vergognarvi a trattare così un vostro coetaneo, ma chi vi credete di essere?!" esclamò la ragazza, per poi rivolgersi a James:

-"E tu, tu abbassa quella bacchetta! Non ti conviene..." disse con voce ferma e decisa a James, con l'intento di spaventarlo. Potter era ancora paralizzato dalla bellezza della streghetta per poterle rispondere, per questo prese la parola Sirius.

-"Senti chi parla, una Grifondoro che difende un Serpeverde! Ma da dove vieni fuori? Ah... forse ho capito. Devi essere una nata babbana! Ecco perché sta andando tutto al contrario e senza un senso!" esclamò Sirius, richiamando l'attenzione di James.

Egli infatti era colpito nel sentire l'amico dire una cosa del genere, una cosa così distante dai suoi ideali. Sirius non avrebbe mai detto in circostanze normali una frase tanto discriminatoria, ma in quel momento non ragionava più lucidamente. A sentir quelle parole, gli occhi verdi della ragazza si abbassarono verso il pavimento e con essi anche la piccola mano che reggeva la bacchetta che puntava contro James. Nel mentre, Severus si era alzato da terra e nel sentire le parole rivolte alla sua amica, estrasse all'istante la bacchetta dalla veste per colpire Sirius.

-"No Severus" disse la ragazza fermandolo, con lo sguardo ancora basso, poi continuò "Andiamo." Ed entrambi se ne andarono, con Severus che ancora fissava con disprezzo e odio il trio di nemici.

Pochi istanti dopo, Sirius si rese conto di ciò che era accaduto e si pentì. Non del litigio con Severus ma delle parole che erano uscite pochi istanti prima dalla sua bocca. Quelle parole, tanto sostenute dalla sua famiglia, i Black, lui le aveva disprezzate per tutta la sua vita, eppure in quel momento le aveva usate come arma contro una ragazza. Si vergognava, come mai in vita sua. Venne trascinato con la forza via da quel corridoio da Remus, con James che faceva strada. Quest'ultimo pensava continuamente alla ragazza dai capelli color fuoco, di cui non sapeva nemmeno il nome, e se mai l'avrebbe più rivista.

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