Parte 21 ~Arroganza, palline di carta e inviti~

66 8 22
                                    

-Sirius Black??-

-Arturo?! Si può sapere perché non ti sei fatto avanti prima, invece di farci quasi morire di infarto?!- domandò il giovane mago dai capelli corvini, che con la fronte ancora umida dal sudore e con le mani tremolanti dalla paura, si staccò velocemente dalle braccia di James, che lo stringevano pochi istanti prima.

-Signor Black, penso che tra noi sia lei che mi deve più di una spiegazione: mi ha attaccato più di una volta, con quell'incantesimo..."Expelliarmus", giusto? Inoltre non ho idea di cosa facciate voi due giovani studenti in pieno pomeriggio qui, nella Foresta Proibita. Non vi è bastato il primo incontro con le creature mostruose che vivono da queste parti??- controbatté il centauro, avvicinandosi ai due maghi che ancora avevano il battito accelerato, scossi dal terrore. La creatura camminava in senso circolare attorno ai due maghetti, mentre i quattro zoccoli imponenti sprofondavano nel terreno freddo e morbido, infangato dagli ultimi strati di neve soffice ormai sciolta dai tiepidi raggi del sole.

-In realtà Signore, l'incantesimo è stato opera mia...deve capire che pensavamo fosse un altro ragno gigante, come quello dell'ultima volta...era questione di vita o di morte, penso capisca quali siano state le nostre ragioni- rispose James, schiarendosi la voce con un colpo di tosse, impegnandosi per mantenere un tono e un linguaggio il più rispettosi possibile. Il giovane Grifondoro stava riuscendo nel suo intento fino a quando Sirius trovò il coraggio per parlare in maniera decisa e determinata della profezia.

-Prima che James possa continuare a fare il fifone, ho qualcosa da dirti. Io e lui siamo qui per un motivo ben preciso, quindi ora mi ascolti con le orecchie tese e ben aperte- tuonò Black, interrompendo il discorso di Potter e attirando su di sé lo sguardo terrorizzato e allo stesso tempo confuso dell'amico. Concluse la frase dimostrando più sicurezza possibile, anche se dentro di sé tremava per paura della reazione del centauro. Arturo lo fissò completamente immobile, accennò un movimento sorpreso e incuriosito del sopracciglio, prima di permettere a Sirius di continuare il suo discorso.

-Riguarda la profezia, abbiamo superato la prima prova, quella dei quattro elementi e dei segni dello zodiaco. Non appena l'abbiamo terminata, siamo venuti a conoscenza di una prova seguente, molto più complicata e pericolosa, sulle costellazioni. Tu sapevi che ce n'erano due, vero?? Altrimenti non avresti fatto rischiare la vita inutilmente a quattro ragazzini per farla...non hai il fegato per rischiare la pellaccia, o sbaglio?!- affermò Sirius, mentre reggeva lo sguardo fisso di Arturo che lo ascoltava, e di James che terrorizzato si chiedeva come potesse essere talmente folle da affrontare in quel modo un centauro. I muscoli delle zampe di Arturo si tesero improvvisamente, permettendo alla creatura di fare un salto in avanti di circa due metri, atterrando esattamente davanti a Sirius Black. La parte animale del suo corpo era ritornata ad essere immobile, mentre il braccio si alzò lentamente, raggiungendo il volto di Sirius. Con la grande e forte mano afferrò in una presa infrangibile il mento di Sirius, obbligando il giovane a guardarlo negli occhi, a pochi centimetri di distanza. Il respiro caldo del centauro sfiorava il gelido naso rosso del giovane mago, facendolo rabbrividire.

-Sirius Black, il giovane purosangue sciagura della sua stessa famiglia, smistato in Grifondoro, amico di un mezzo sangue e colui che continua a urlare ai quattro venti quanto sia diverso dai suoi familiari. Il sangue dei Black scorre nelle tue vene, ne posso sentire l'odore di arroganza, sapienza e talento nella magia. Disprezzi così tanto la tua famiglia che non ti rendi conto di quante cose abbiate in comune, e non parlo dei capelli color pece. Questa infondata e assurda convinzione di conoscere e avere il diritto di parlare riguardo le vite altrui, con la vostra solita freddezza e arroganza, vi caratterizza, oltre il potere di qualsiasi cognome. E' un "dono" che viene trasmesso di generazione in generazione, disprezzato da tutto il mondo magico, creature comprese. E' un vero peccato che a casa non vi insegnino a moderare i toni...- pronunciò Arturo, rafforzando la presa sul mento del giovane nel dire l'ultima frase.

Hogwarts destini incrociatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora