Parte 13~La nausea di Remus, i simboli misteriosi e gli occhi a forma di cuore~

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I ragazzi si guardarono attorno, spaesati da ciò che avevano appena vissuto. Si sentivano intontiti e le gambe erano stanchissime, come se avessero appena corso una maratona. Sirius, James e Remus constatarono con i loro stessi occhi che il luogo in cui si ritrovavano non faceva parte della scuola di Hogwarts, o almeno, una parte a loro nota. Le pareti, mattone dopo mattone, non permettevano ai raggi lunari di filtrare e la visibilità all'interno di quel posto era minima. L'odore di muffa e muschio impregnava le narici dei giovani maghi che, tappandosi il naso, si alzarono finalmente in piedi. Quelle pareti erano antichissime, e il tempo aveva segnato inconfondibilmente ogni centimetro di quell'edificio.

-"Tutto quello che volete, troll, pipistrelli, rospi, ma non i ragni!" esclamò con espressione schifata e allo stesso tempo impaurita Sirius, passando velocemente le mani sul suo pigiama viola, per togliere le ragnatele che si erano attaccate. Successivamente, si rivolse verso i suoi due compagni, che a mala pena riusciva a individuare in quell'oscurità, per sapere se loro avessero capito cosa fosse appena successo, o se fossero del tutto confusi, come lui del resto.

-"Ragazzi, avete idea di cosa sia successo?? Dove siamo?" chiese loro, sperando in una risposta positiva da parte di uno dei due.

-"Non ne ho idea, so solo di avere una terribile nausea dopo tutto quel girare..." disse Remus, posando una mano sullo stomaco, smettendo di parlare valutando che fosse la cosa migliore da fare per non sentirsi ulteriormente male.

-"Deve essere stata una porta... un momento, come si chiamava...ah sì, una passaporta! Mia madre una volta ne aveva utilizzata una per andare al concerto dei Wands Rock, qualche anno fa. Mi aveva spiegato che sono degli oggetti stregati, di solito di uso comune, che permettono ai maghi di materializzarsi da un posto ben preciso ad un altro. Io direi di lasciarlo qui per il momento, ma credo proprio che ci servirà per tornare a scuola" disse James, spiegando ai due amici cosa fosse il quadro misterioso secondo lui.

-"Ottimo, allora io direi di capire cosa dobbiamo fare e perchè siamo qui. Penso proprio che questa ci possa servire...però è spenta." rispose Remus, riferendosi ad una lanterna appoggiata per terra. Nel momento esatto in cui la sua mano sfiorò l'estremità della lanterna, questa si accese, e una timida fiammella al suo interno cominciò a brillare, facendo luce nel buio che li circondava.

-"Beh... direi che anche questa è stregata" si limitò a dire Remus, con espressione sorpresa in viso, prima di ridere per la sua reazione assieme agli amici. Grazie alla debole luce prodotta dalla lanterna, Sirius, James e Remus notarono di fronte a loro un lungo e stretto corridoio, e cominciarono a percorrerlo, rimanendo vicini e in silenzio. Le gocce di umidità spesso colavano dal soffitto, cadendo in testa a uno dei ragazzi il quale saltava dalla paura. Tutto ciò che li circondava, era avvolto da un silenzio assoluto, spettrale, al contrario dei loro cuori, che battevano freneticamente e ad un ritmo assordante. I loro passi si succedevano, uno dopo l'altro, e senza fermarsi continuarono a camminare per quello stretto passaggio che sembrava non finire più.

-"Lo vedete anche voi ragazzi?" chiese James, e i due compagni annuirono in risposta. Più avanti, verso quella che sembrava la fine del corridoio, si intravedeva un sottile spiraglio di luce chiara, probabilmente proveniente dal soffitto. Percorsero diversi metri prima di raggiungere uno spiazzo, quella che sembrava essere una stanza diversa. Questa era illuminata dai raggi lunari, che debolmente entravano da quello che sembrava un lucernario nel soffitto, permettendo ai tre amici di notare immediatamente una cosa particolare, che catturò la loro attenzione.

-"Guardate!" disse Remus, indicando la parete alla loro destra e puntando la lanterna contro di essa per osservarla più facilmente. Sirius fece due passi in avanti, si avvicinò al muro, e con la mano destra sfiorò la pietra che la costituiva, visibilmente incisa da qualcosa o qualcuno. Subito dopo indietreggiò per averne una visione più da lontano e in generale, e rendendosi conto che fosse un vero e proprio messaggio, cominciò a leggere a voce alta:

Hogwarts destini incrociatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora