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Jisung entrò in casa nel tardo pomeriggio. In silenzio avanzò verso la cucina trovandola vuota. Sospirò e aprì il frigo sottraendo una bottiglietta d'acqua, chiuse il frigo e si avviò in soggiorno bevendo la sua acqua fresca.
<Finalmente sei tornato.> la voce dell'Alpha risuonò chiara alle sue piccole orecchie grige.
<Perché ti sono mancato? A me non sembra.> si sedette sul divano con un tonfo, senza nemmeno girarsi a guardare Minho, il suo Alpha che lo stava fissando con il suo solito sguardo tranquillo. Dietro quegl'occhi tranquilli Jisung sapeva che c'era fin troppa oscurità per una persona normale, oscurità che nasconde da troppo tempo.
<Smettila di rispondere male non è da te.> si avvicinò piano sedendosi accanto a lui lentamente. Il suo petto nudo muscoloso e tonico, possedeva cicatrici che a Jisung erano ancora sconosciute, le aveva viste migliaia di volte ma sentiva ancora il dolore possedere ogni punto marchiato da punti ormai secchi.
<Giusto quello solitamente sei tu.> alzò gli occhi al cielo e tirò fuori dallo zaino i libri di matematica.
<Esatto non voglio che mi rubi il ruolo.> un mezzo sorrisi si formò sulle labbra carnose.
<Oggi sei ironico anche, cosa è successo di bello per vederti scherzare con il tuo inutile Omega?> si girò di scatto verso di lui. Il suo profilo perfetto sembrava essere disegnato apposta per lui, era davvero qualcosa di unico la sua bellezza d'angelo. Tutto questo era in contrasto con il suo carattere arrogante e meschino, un vero demone a parer di Jisung ma non avrebbe mai smesso di amarlo.
<Jisung ho detto che mi dispiace per questa mattina.> sospirò esasperato poggiando la testa contro il divano. Abbassò lo sguardo sull'amante e i loro occhi s'incrociarono. Gli occhi di Jisung sputavano fuoco e rabbia mentre quelli di Minho erano tranquilli e sereni o era solo apparenza. Jisung non riusciva mai a leggere gli occhi dell'Alpha, un momento prima erano dolci e solari ed un momento dopo erano di una sensualità e malizia che nessuno nel giro di un secondo riuscirebbe a cambiare.
<Ti dispiace per cosa? Perché ho menzionato un altro Alpha che tra l'altro è uno dei tuoi migliori amici e di voler studiare a casa sua con la sua compagna e tu hai sbraitato così tanto per la tua inutile gelosia dandomi della puttana... Beh a me non interessa se ti dispiace o meno.. Sei un'idiota!> distolse lo sguardo sentendogli il sangue ribollire nelle vene. Odiava litigare con lui ma la cosa capitava anche fin troppo spesso.
<Non sono geloso sono solo protettivo.. Quei due ancora non scopano e non hanno il loro calore e se capita quando tu sei lì? L'autocontrollo di un Alpha in pieno rut non funziona e lo sai bene.> sbuffò. In effetti aveva ragione, ma poteva anche non esagerare con le parole quella stessa mattina.
<Beh potevi anche evitare di alzare la voce e darmi della puttana.> alzò di nuovo gli occhi al cielo prendendo gli appunti ed iniziando a leggere, non riuscendo a concentrarsi per lo sguardo insistente di Minho.
<È per quello che mi dispiace infatti.. Sei la mia puttana e non una puttana qualunque.> ghignò malizioso.
Strappò dalle mani dell'Omega i preziosi e noiosi appunti di matematica e li buttò sul tavolino. Lo spinse facendolo distendere sulla schiena e salì su di lui insinuandosi tra le sue gambe aperte.
<Smettila Minho, devo studiare e non voglio fare sesso con te.> poggiò le mani sul suo petto nudo cercando di spingerlo via. Un bacio fu rubato al volo dall'Alpha che sorrideva ancora malizioso. Jisung in risposta girò il viso di lato per non farsi baciare ancora e non cadere in tentazione.
<Tu vuoi sempre fare sesso con me Jisung.. Ora sta parlando la tua collera.> rise fiondandosi sul suo collo lasciando umidi baci e qualche morso sensuale.
<N-no.> la sua voce tremò e si maledisse mille volte per non saper controllarsi in momenti del genere. Stava cedendo e non voleva, non poteva cedere ma i suoi baci erano così fottutamente invitanti ed il suo odore di cocco misto al cacao gli stava facendo completamente perdere la ragione.
<Come vuoi allora.> ghignò alzandosi dal suo corpo minuto ed eccitato.
<Sei proprio uno stronzo!> ringhiò esaspetato stringendo i capelli grigi con entrambe le mani. Rimase in quella posizione fregandosene di essere visto eccitato e voglioso del proprio Alpha. Era un'intera settimana che non lo facevano ed ogni minimo tocco, bacio e movimento troppo vicino a punti sensibili, lo mandavano fuori di testa.
<Come se ti dispiacesse..ma come hai detto tu devi studiare quindi fallo io preparo qualcosa per cena.> ghignò alzandosi dal divano sparendo in cucina.
Jisung imprecò ad alta voce con tanto di sbuffi e ringhi. Si rimise a studare promettendo di vendicarsi in un modo o nell'altro.

Omega XY - Bang Chan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora