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I corridoi dell'istituto Shinhwa erano ancora vuoti e silenziosi.
Il primo ad entrarvi fu proprio il preside Lee, accompagnato dal suo compagno.
<Minho mi parli per favore? Non spicchi parola da ieri.> era esasperato l'Omega. Da quando aveva parlato con Y/n non aveva più parlato con nessuno, era pensieroso ed ignorava qualsiasi cosa facesse l'altro.
<Min per favore.> gli prese la mano e lo tirò girandolo verso di se e finalmente lo guardò negli occhi.
<Jisung...> mormorò, sembrava volesse aggiungere altro ma rimase in silenzio, di nuovo.
<Cosa ti passa per la testa.> chiese. I grandi occhi dell'Omega scaldarono il cuore dell'Alpha.
<Niente sono solo stanco.> sospirò massaggiandosi il collo.
<Non raccontarmi cazzate Min è da ieri che eviti di parlare con me, mangiare o essere su questo dannato pianeta!> sbuffò < è per Y/n?> a quel nome gli occhi dell'Alpha saettaro nei suoi, prima dolci ora infuriati.
<Vai in classe Jisung devi studiare.> si rigirò ritornando a camminare. Jisung lo seguì.
<È per lei quindi? Sei arrabbiato dal suo comportamento?> insistette. Non rispose.
Minho entrò nel suo ufficio chiudendo la porta dietro di se, in faccia all'Omega frustrato.
Jisung sospirò poggiando la testa sul legno della porta e meditò fin quando la voce di Felix lo riportò alla realtà.
<Si sono visti vero?> sbucò alle sue spalle.
<Già, Y/n sembra averla presa bene... Penso ma lui non parla da quando si sono praticamente visti.> alzò gli occhi al cielo.
<Y/n probabilmente farà finta di niente.> incrociò le braccia al petto. Iniziarono a camminare per i corridoi per uscire dall'edificio e aspettare l'Omega.
<Non penso.> fece cenno con la testa e quando il biondo si girò, vide l'Omega camminargli accanto senza salutare. Un'ombra scura le ricopriva la faccia, capirono che anche lei non aveva voglia di parlare.
<Dio si vede che sono fratelli quei due!> borbottò imbronciato Jisung mettendosi le mani nei capelli grigi. <Impazzirò me lo sento.> Felix si girò a guardarlo con un sopracciglio alzato.
<Devi ancora farlo? Jisung tu sei nato pazzo.> entrambi si sorrisero ed entrarono nell'edificio seguendo l'amica come se fossero la sua coda bianca.
Y/n li ignorò ed entrò in classe sedendosi come al solito accanto a Yunho, che studiava come ogni mattina.
<Hai un odore strano Bang..> parlò a voce bassa.
<Pensa a studiare Yunho, non sono interessata a parlarti come il resto delle mattine.> sputò quelle parole con disprezzo.
Il giovane Alpha staccò gli occhi dal libro solo per guardare per la prima volta l'Omega in modo sorpreso.
<Wow dovranno averti dato una punizione degna per questo tuo atteggiamento.> scosse la testa.
<Almeno io non resto a guardare fingendo di leggere sempre lo stesso libro e la stessa pagina dall'inizio della scuola. Ti ho visto ieri mentre quei tre Alpha ci bullizzavano e non hai mosso un dito. Sei peggio dei bulli.> ringhiò sul serio questa volta incrociando i suoi occhi ora rossi.
<Come fai a saper-> lo interruppe.
<Sono intelligente e sono sempre attenta a ciò che mi circonda.> mise la testa sul banco per calmare il cuore che batteva feroce nel petto. Era arrabbiata e irritata, voleva solo il silenzio accanto a se. Aveva chiesto di restare in camera all'Alpha ma aveva rifiutato in un secco "No" e l'aveva fatta accompagnare da Ethan. Dopo il racconto del giorno prima i due sembravano essersi allontanati invece del contrario.
La campanella suonò e il resto della classe si affollò del resto dei studenti. Nessuno le diede più fastidio fino alla fine delle ore di studio.

<Y/n!> la voce dolce di Eunnun la risvegliò dai pensieri abbastanza ombrosi.
<Eunnun!> non sorrise, non riusciva a farlo forzato.
<Che hai? Non ti ho visto tutto il giorno.> chiese mettendo su un broncio adorabile che Y/n non poté fare a meno che ammirare.
La piccola Omega era davvero bellissima. Gli occhi d'orati contornati da dei stupendi riccioli biondi corti, viso tondo e bianco come se fosse porcellana. Sembrava davvero una bambolina di porcellana, mancavano solo le lentiggini e sarebbe stata la perfetta bambola omegaverse.
<Niente di che ho litigato con il mio Alpha.> alzò le spalle. <ti accompagno all'auto così non corri il rischio di imbatterti in quei tre deficienti di nuovo.> le mise un braccio intorno alle spalle ed uscirono dall'edificio entrando nel parcheggio.
<L'auto del mio Alpha è lì.> la indicò da lontano, una lamborghini rossa spiccava tra tutte le auto dei solito colori monotoni. Accanto ad essa vi era appoggiato un Alpha molto alto e dal fisico snello e solo leggermente muscoloso.
<Ehm allora ti lascio qui, Ethan mi sta aspettando e se non mi vede si preoccuperà.> cercò di allontanarsi quando un piacevole profumo di legno misto a tabacco, le invase le narici costringendola a fermarsi.
<Non ti mangia mica.. Su Y/n voglio farti conoscere il mio compagno!> sorrise tirandola per il braccio. Y/n si sorprese della forza che aveva la piccola Omega. Probabilmente da quando aveva avuto il suo primo calore aveva sviluppato i muscoli portandola a crescere velocemente.
<Oh allora facciamo presto.> la seguì guardandosi intorno cercando con lo sguardo Ethan ma probabilmente era dall'altro lato del parcheggio.
<Alpha! Lei è la mia senior della AMS, ricordi quando te ne ho parlato?> sorrise felice Eunnun.
<Ciao cucciolotta. Salve signorina.. > attese il suo nome. Y/n alzò gli occhi per guardare il viso dell'Alpha e il mondo iniziò ad andare lento. Non aveva mai visto una bellezza del genere. Sembrava un angelo, occhi blu come il cielo, capelli lunghi e biondi tirati su da una mezza coda, labbra carnose e rosse ed un viso virile, elegante e dai tratti quasi femminei. L'Alpha sorrise parlando in modo lento, la sua voce risuonava dolce nelle sue piccole orecchie.
<Y/n! Ti suona il cellulare.> le toccò il braccio la piccola Eunnun. Sorrideva ancora quando si costrinse a distogliere lo sguardo da quel bellissimo volto.
<Uh? Oh si il cellulare.> mormorò.
Estrasse dalla tasca il cellulare e vide sullo schermi il nome del Beta. <Io.. Devo andare ci vediamo domani a scuola Eunnun.. Ehm è stato un piacere conoscerla signore!> fece un inchino e scappò via a perdifiato.
Non aveva risposto al cellulare, correva come non mai attenta a non inciampare. Si fermò fuori i cancelli quando il cellulare squillò di nuovo, era Christopher questa volta, il nome "Alpha" la fece rabbrividire, non voleva parlare con lui ma avrebbe per non beccarsi un'altra ramanzina.
<Dove cazzo sei Y/n?> un forte ringhio dall'altro campo spaventò l'Omega.
<S-sto andando d-da Ethan.> mormorò, gli occhi iniziarono a riempirsi di lacrime.
Riprese a camminare normalmente verso l'altro parcheggio della scuola. Tirò su col naso mentre l'Alpha sembrava essersi calmato, o almeno il silenzio sembrava indicare questo.
<Ti aspetto a casa, vieni nel mio ufficio Y/n.> ringhiò di nuovo e chiuse la comunicazione.
Y/n ripose il cellulare nella tasca della gonna e per una strana ragione si sentì osservata ma nessuno era in vista. Appena arrivò accanto all'auto salì ai sedili posteriori salutando il Beta e si addormentò piangendo silenziosamente.

Y/n bussò alla porta tremante. All'interno dell'ufficio era tutto silenzioso ma era ben illuminato.
<Entra Y/n.> la sua voce era irritata. <Chiudi la porta.> ordinò, il suo tono non accennava a cambiare. <Avvicinati.> e Y/n lo fece.
Gli si avvicinò lentamente, lo zaino ancora sulle spalle e le gambe tremanti. L'Alpha non la stava guardando, era impegnato a leggere dei fascicoli in una busta giallo ocra chiaro. Successe tutto in pochi secondi.
Y/n si ritrovò piegata sulla scrivania, lo zaino che volava atterrando sul divano e i polsi bloccati dietro la schiena dalla grande mano dell'Alpha. Si morse il labbro guardando la porta di fronte a se. Christopher era dietro di lei fermo ad annusarla.
<Con chi cazzo eri Y/n?> ringhiò. Y/n non rispose, tremò impaurita dall'atmosfera che si stava creando. <Parla o ti darò una punizione molto più dolorosa del dovuto.> strinse la mano attorno ai suoi polsi.
Gemette dolorante sentendo di nuovo gli occhi pizzicare.
<Con Eunnun.> sbottò con un filo di voce.
<Solo con Eunnun?> domandò ancora con il suo solito ringhio.
<M-Mi ha presentato il-il-il suo Alpha.. N-non volevo avvicinarmi, non-non so nemmeno come si chiami.> iniziò a piangere.
<Non sai chi è? Eppure molti hanno nominato il suo cognome e tu conosci bene anche il suo nome Y/n.. Ripetilo avanti.> uno schiaffo forte sulla natica destra la sorprese tanto da farla gemere. Non era troppo doloroso ma sapeva che se avesse continuato, un livido bello grosso niente lo avrebbe coperto.
<H-Hwang H-Hyunjin?> singhiozzò e gemette di nuovo ad un secondo schiaffo, sempre sul solito punto.
<Hai parlato con lui Y/n?> questa volta la sua bocca sfiorava l'orecchio sensibile dell'Omega. Brividi lungo la schiena a quel suono tanto vicino ed improvvisamente piacevole. Le lacrime non cessavano eppure il bruciore alla natica non le dispiaceva più di tanto.
<Ha cercato ma.. Ethan e tu mi avete chiamata e sono corsa via.> mormorò tirando su col naso.
Christopher notò subito il cambiamento della sua Omega e il suo odore si fece molto più dolce. Le alzò la gonna e notò le sue mutandine bagnarsi.
<Ti stai eccitando?> si morse il labbro, la sua voce cambiò da infuriata a maliziosa, quando gli occhi si arricchirono di quella visione così erotica.
<N-non l-lo so.> mormorò. Un'altra pacca sulla natica la fece gemere, un misto tra dolore e piacere.
<Eppure qui vedo bagnato e.. Lo sento anche.> poggiò due dita sulla stoffa bagnata e la massaggiò con movimenti lenti e circolari.
Y/n gemette chiudendo gli occhi. Il suo bacino si sporse verso di lui cercando di più e l'Alpha l'accontentò spingendo le dita duramente contro la sua intimità ancora coperta.
Lasciò i suoi polsi solo per tenere la gonna e la coda alta mentre le abbassava l'intimo fino a farlo cadere a terra.
Un sorriso si fece strada sul suo viso. Era eccitata, lo si notava da come era già fin troppo bagnata e il tutto era contornato da una grossa mano rossa stampata sulla natica destra.
<Ne vuoi ancora?> chiese avendo in mente già qualcosa di malsano.
<Si.> rispose ansimando.
L'Alpha ghignò, questa volta colpì la natica sinistra allo stesso modo della destra così da formare due grosse forme di mani sul suo culo bianco.
Y/n non aveva fatto altro che gemere e contorcersi dal piacere misto a dolore, ne voleva ancora ma non lo avrebbe chiesto. Le gambe le tremavano e se non fosse stata piegata sulla scrivania probabilmente sarebbe caduta a terra.
<Sei venuta con solo dei schiaffi sul culo?> rise divertito. <Avresti dovuto dirmelo prima Y/n.> diede un bacio su ogni natica per poi riabbassarle gonna e coda.
La prese in braccio girandola e la lasciò sedersi sulle sue gambe portandola al petto.
<N-non lo sapevo nemmeno io.> sussurrò stanca lasciandosi cullare tra le sue braccia.
<Scopriremo altro più in la.> le diede un bacio sulla fronte.
<Mh hm.> sussurrò, aveva chiuso gli occhi.
<Promettimi una cosa Y/n.> aprì gli occhi stanchi, cercando di guardarlo ma la palpebra cadeva per la troppa stanchezza.
<Y/n?> l'altra non rispose. Si era addormentata tra le sue braccia.

Omega XY - Bang Chan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora