Capitolo 13 "Il mio capo"

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È da un paio di minuti che sono davanti all'edificio che dovrebbe essere il mio posto di lavoro e non riesco ad entrare, non so sará l'emozione.

Adesso basta, insomma Lali! Adesso entro.

Mi affretto a camminare, non appena sono davanti la porta di vetro mi blocco e torno indietro.

No, non posso, è inutile.

Adesso basta eh! Ora entro! Cammino velocemente e sbatto contro qualcosa, alzo lo sguardo, no scusate, contro qualcuno.

«M-mi scusi» Dissi balbettando, cavolo Lali che fai adesso? Balbetti pure?!

Fece un sorriso e mi porse la mano.

«Zayn Malik» Disse e gli strinsi la mano.

«Lali Esposito» Dissi, continuando a guardarlo.

«È lei quindi la mia nuova segretaria» Affermò ed io sgranai gli occhi.

«Lei, è il capo?» Domandai.

«Sembrerebbe cosí» Sorrise e mi morsi il labbro.

Aveva la cravatta slacciata e quella camicia gli stava da Dio.

Cavolo Lali! Torna in te!

«Hai intenzione di rimanere lí, o vuoi entrare?» Domandò, ed io arrossí per l'imbarazzo.

Entrai insieme a lui, non potevo crederci, oltre che ad avere un capo superipermega figo, lavoro in un posto a dir poco F-A-N-T-A-S-T-I-C-O, sembro essere nel palazzo della Regina Elisabetta II.

Entrammo nell'ascensore, devo dire che non era molto spazioso, il suo respiro si posava sulla mia pelle e la sfiorava con dolcezza, finalmente le porte si aprirono, ed uscimmo.

Mi fece segno di sedermi in una scrivania vuota, mi salutò e si recò nel suo studio.

«Lali Esposito?» Domandò una ragazza ed io annuí.

«Questa è la tua cartellina, ecco i documenti da firmare» Disse porgendomi vari fogli.

«Ah si, il capo la vuole entro 5 minuti nel suo studio» Disse e andò via.

Afferrai la cartellina e l'agganciai alla mia camicia, compilai i vari documenti e mi recai allo studio di Zayn.

Bussai.

«Avanti» Affermò.

Non appena entrai, vidi le sue gambe sopra la scrivania, le portò giú, fece un giro con la sedia e mi ordinò di sedermi.

«Volevo solo riferirti le poche regole che impongo a tutte le mie segretarie.» Affermò ed annuí.

«Regola numero 1.Niente giochetti, qui si lavora e basta» Disse alzandosi dalla sedia.

«Regola numero 2.Voglio che arrivi sempre puntuale!» Affermò continuando a gironzolare per tutta la stanza.

«Regola numero 3.ci si alza dalla sedia da lavoro solo per la pausa.» Disse.

«Regola numero 4...» Stava per dirla ma poi fece uno strano sorriso.

«Questa l'ho appena inventata personalmente solo per te» Disse e dalla mia bocca uscí un "Oh"

«Cerca di essere meno sexy» Disse, ed io stavo per ribattere.

«Adesso fuori!» Mi ordinò e silenziosamente uscí da lí.

Ma chi si crede di essere, stamattina era diverso, sembrava molto dolce, adesso è odioso! Non posso credere che dovrò sopportarlo ogni giorno.

Lontano dal suo destino|Story of my life Trilogy 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora