"Il volo è previsto tra 4 ore"Capitolo 24

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«Lali, sei pronta?» Urla Eugenia.

«Un attimo arrivo» Infilo le scarpe, afferro la borsa e corro da lei.

«Dai saliamo» Dice, indicandomi la macchina di Harry.

Stiamo andando in discoteca, oggi è la vigilia di Natale.

«Allora Lali...» Dice Harry guardandomi dallo specchietto.

«Cosa?» Domando, alzando lo sguardo dal cellulare.

«Tu e Zayn...» Dice sorridendo.

«No.» Affermo, lui sposta lo sguardo sulla strada.

«Lali, stasera ci sarà anche lui» Disse Eugenia, non risposi, non appena saremmo ritornate a casa glielo avrei detto io.

Dopo circa 10 minuti scendemmo dalla macchina, entrammo nel locale, la musica rimbombava nelle mie orecchie, cosí presa dal ritmo, iniziai a ballare anch'io.

-

Okay...basta, dovevo fermarmi, ormai stavo ballando da quando ero arrivata, i miei piedi erano distrutti, una mano fredda si poggiò sul mio braccio e mi tirò a sé.

Era Zayn.

«Ciao» Dissi e lui iniziò a ballare.

«No, senti ho i piedi distrutti, non ti dispiace vero se vado a sedermi?» Domando, riesco a vedere la sua espressione delusa.

«Una birra» Urlò, per farmi sentire dal barrista, poco dopo me la diede.

Afferrò il cellulare e vedo le innummerevoli chiamate perse, poi inizia a vibrare, osservo il numero e confusa rispondo.

«Pronto?» Domando.

«Finalmente hai risposto!!!» Quella voce, non rispondo.

«Lali perfavore, ho bisogno che tu risponda, è importante» Cosa c'era di cosí importante per poter infrangere la promessa?!

«Che...Pablo, perchè mi hai chiamata?» Domando.

«È urgente, devi venire a Buenos Aires!» Afferma, non capisco...

«A Buenos Aires?! E perchè mai?»Domandai, il silenzio si impossessò di quella chiamata.

«Lali...tua mamma è malata» Afferma, il cellulare mi cadde dalle mani.

Iniziai a correre per tutta la discoteca cercando Eugenia, la birra che tenevo fra le mani, si è frantumata in mille pezzi, sbatto contro un sacco di persone.

«Zayn, Zayn!» Urlo.

«Lali, che succede? Calmati» Dice.

«Portami via di qui, devi portarmi a casa, perfavore!» Affermo, lui si guarda intorno, afferra la mia mano e comincia a correre.

«Piú veloce!» Urlo.

Non appena arrivammo di fronte il portone di casa mia, corro e inserisco velocemente la chiave, dopo vari tentativi, si apre.

Le mani tremano, il mio cuore batte velocemente, ho il respiro irregolare.

Inserisco quante cose piú possibili nella valigia, prendo i documenti e corro da Zayn.

«Mi devi portare in Aereoporto» Affermo.

«Che?» Domanda.

«Ti prego!» Lo supplico, cosí dopo vari minuti ci ritroviamo sulla sua macchina, sfrecciando sulla strada.

Appena arriviamo, cerco un impiegato.

«Come posso aiutarla?» Domanda.

«Un biglietto per Buenos Aires, ecco i soldi» Velocemente glieli porsi, l'impiegato mi guardava perplesso e mi porse il biglietto.

«Gentile clientela diretta per Buenos Aires, si avvisa che il volo è previsto tra 4 ore» Non appena sento quella voce mi siedo su una panchina, tiro leggermente i capelli e vedo Zayn sedersi accanto a me.

«Che succede?» Domanda.

Continuo?

Lontano dal suo destino|Story of my life Trilogy 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora