"Il ricordo orribile"Capitolo 18

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Il cellulare squillò nuovamente, stesso numero, primo squillo, secondo e terzo, chiusi la chiamata.

«Chi gli ha dato il mio numero!» Urlai, Eugenia fece un passo indietro e inarcò le sopraciglia.

«Cazzo Pablo!» Imprecai.

Digitai velocemente il suo numero, ed al secondo squillo rispose.

«Ehii carissima, finalmente ti sei decisa di chiamarmi» Disse.

«Cazzo Pablo! Le hai dato tu il mio numero!!??» Urlai, dopo circa un minuto di silenzio rispose.

«Mi dispiace Lá, non sopportavo piú questa situazione» Disse.

«NOOOO!!!» Urlai e chiusi la chiamata, ero piú incazzata che mai.

Buttai a terra qualsiasi oggetto mi si presentasse davanti.

«Lali calmati» Mi disse Eugenia, mi voltai verso di lei e feci una risata isterica.

«Ma stai scherzando?! Come cazzo puoi chiedermi di calmarmi!!! COSA FACCIO ADESSO!! CI ERAVAMO PROMESSI CHE NESSUNO DI VOI LE AVREBBE DATO IL MIO NUMERO!!!» Urlai e diedi un pugno sul tavolo.

«BASTA!!! NON RIESCO PIÚ A CONTINUARE COSÍ! BASTA!» Le lacrime scesero velocemente sul mio viso, le asciugai.

«Cazzo di lacrime, non faccio altro che piangere in questa fottuta vita!» Diedi un pugno allo specchio, si ruppe, alcuni pezzi di vetro mi trafissero la pelle, il sangue iniziò a scorrere.

«Lali! Sangue!» Urlò Eugenia, mi guardai le mani e restai immobbile.

«Lascia che scorra, lascia che esca fino all'ultima goccia, lascia che muoia, lascia che tutto finisca, sono stanca.» Sospirai sedendomi sul pavimento, sussultai per il freddo.

«Ma che dice questa ragazza» Disse Euge, mi fece alzare da terra.

Prese un panno bagnato e lo tamponò sulle mie mani.

«E lascia stare..» Sussurrai, mi abbracciò ed io mi strinsi a lei.

«Adesso ti lascio sola» Disse, ed io annuí.

Il telefono squillò, stavolta risposi, forse dovevo imparare ad affrontare la vita, magari non l'ho mai fatto davvero.

«Pronto?» Dissi, la mia voce era roca, rotta dal pianto.

«Lali, sono la mamma» Sussurró mia madre sull'ultima parola.

«Si, lo so» Sussurrai.

«Perchè, perchè amore mio, spiegami perchè» Disse, sentí alcuni suoi singhiozzi, per un attimo allontanai il telefono dal mio orecchio, feci un lungo sospiro e mi convinsi che adesso dovevo parlare, una volta per tutte.

«Mamma tutto è andato come non doveva andare, tutto è ajdato come il destino aveva deciso per me, vorrei tanto poter essere lontana da questo destino, ma devo accettare che tutto sia andato cosí» Dissi.

«N-non ti seguo» Belbettò mia madre, lei non sapeva nulla.

«Mamma,20 anni fà quando sono andata via da Buenos Aires, l'ho fatto perchè dovevo fuggire.» Affermai, i ricordi di quel giorno riaffiorarono nella mia mente, una lacrima bagnò il mio viso.

«Sc-scappata? Non capisco, ricordo mi avessi detto che era per un viaggio d'istruzione» Affermò, era piú confusa che mai, quanto mi è dispiaciuto mentirle.

«Qualcuno voleva uccidermi così con Peter siamo scappati qui a New York» Affermai e sentí un suo urlo.

«Oddio, Mariana, dimmi che non ti è successo nulla» Disse e poco dopo lei tossii.

«No, mamma sto bene» Dissi,un altro colpo di tosse.

«Nulla, sono passati ben 10 anni e..» Non potetti continuare, le lacrime uscirono con la velocitá della luce, i singhiozzi uscirono dalla mia bocca automaticamente.

«Lali, stai bene?» Domandó mia madre.

«Si si scusa» Dissi tra i singhiozzi

«Perdonami Amore mio»Sussurrò al mio orecchio,portò la pistola sulla mia testa, il suo dito si mosse sulla pistola.

«No!!! Lali!!!» Urlò Pablo, si scaraventò su Peter, la pistola cadde a terra, Pablo caricò dei pugni a Peter, fino a fargli uscire sangue.

«Perdon..» Peter stava per dirmi qualcosa.

«Sei un bastardo» Affermai.

«Ho scoperto che Peter era un loro complice, aveva cercato di uccidermi» Affermai, il mio cuore perse un battito, silenzio, un colpo di tosse.

«Non ci posso credere» Disse mia madre.

«Ed io neppure» Sussurrai.

«Io ero incinta di un mese in quel periodo, tua nipote si chiama Lux e adesso ha 10 anni» Affermai.

«Oddio, sono nonna!» Esultò, immaginai il sorriso sul suo volto.

«Puoi passarmela?» Domandó ed io sospirai.

«Adesso è col padre» Affermai.

«Lei..lei sá la veritá?» Domandò.

«No, non sa nulla» Affermai col cuore in gola.

«Mi dispiace amore mio» Affermó mia madre e sospirai.

Continuo?

Lontano dal suo destino|Story of my life Trilogy 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora