It's such a gorgeous sight to see you eat in the middle of the night
Il suo risveglio non era neanche lontanamente comparabile agli altri avuti in quei giorni, anche il modo in cui era riuscita a prendere sonno era distante alla maniera con la quale si era svegliata. Non riusciva a spiegarsi come mai si fosse svegliata così presto tanto che il sole pareva essere sorto da poco, e i rumori per i corridoi della struttura erano molto sommessi per non dire assenti.Aveva lo stomaco completamente in subbuglio, era differente dalla sensazione della fame, più simile al vomito. Non le era nuova come sensazione, ma era talmente antica nella sua memoria che era difficile trovare un ricordo che la sapeva spiegare. Era certa di conoscerla, ma non sapeva darle un nome e per questo si sforza di più a ricordare.
Ripensò alla sera prima quando era immersa nel silenzio opprimente. Ripensò al suo salvatore senza volto e a quelle poche parole con un suono ben impresso nella sua mente. Sicura che sarebbe riuscita a riconoscerlo anche ascoltando una parola pronunciata da lui, si era incaponita che avrebbe dovuto conoscere la sua identità. Lui sembrava conoscerla, quelle parole erano state assai chiare, e di certo non le si dice a vuoto nel cuore della notte.
Lì dentro non conosceva nessuno, escludendo il dottor Knight e l'assistente Jimmy. Riteneva singolare che qualcuno l'avesse notata, lei pensava di riuscire a passare inosservata da sempre, non riusciva a credere che qualcuno fosse riuscito a notarla. Questo un po' la spaventava ma al contempo la incuriosiva, e la curiosità stava vincendo in quel momento.
Decise di vestirsi togliendo quel pigiama anonimo e morto, che non era riuscito nell'intento di farla diventare invisibile, e di indossare quel poco che di suo aveva. Anche quei suoi indumenti non erano pieni di colori, uno sbiadito rosa cipria per il maglione e un pantalone di tuta grigia, però si sentiva più a suo agio.
L'idea di dover uscire nuovamente la intimoriva abbastanza, aggiunta la cosapevolezza che sarebbe dovuta restare con gli altri per un tempo più lungo rispetto ad una semplice traversata del corridoio non le dava per nulla coraggio. L'unica cosa che la stava spingendo ad uscire era la speranza di riconoscere quel ragazzo che destava così tanta curiosità in lei.
Il suono dei consueti passi e poi i tocchi delle nocche del ragazzo sulla superficie della porta arrivarono a Maryanne come il segnale di alzarsi e cercare di lasciare le paure che la accompagnavano da tanto nella stanza. Quella stanza che era una piccola sicurezza, ora diventava contenitore di molte, fin troppe, insicurezze.
«Buongiorno Maryanne» disse con un tono più allegro rispetto al giorno precedente alla ragazza che si era posizionata di fronte all'entrata. L'assistente l'aveva notata solamente quando aveva aperto del tutto la porta. Era la seconda volta che gli capitava di trovarla così, pronta ad uscire e continuava a risultargli strano, abituato com'era a trovarla sempre seduta in un angolo della stanza.
Dopo averla guardata brevemente con un piccolo sorriso soddisfatto in volto decise di riprendere la parola, «Quindi oggi vuoi venire in refettorio per la colazione?». Aveva tenuto sempre la stessa gentilezza mantenendosi sulla porta.
La giovane annuì velocemente con la testa e pronunciò un breve sì. Le era risultato difficile pronunciarlo, non parlava da molto e la sua voce risultava bassa e flebile.
Alle orecchie di James, che non l'aveva mai sentita pronunciare una singola parola, quella voce risultava particolare. Non sapeva definirla a pieno. Era come un filo di seta, sottile e leggera ma al contempo resistente. Risultava insicura, ma era sicuramente colpa del fatto che non parlava da tempo. Gli sarebbe piaciuto poter riascoltarla ancora, gli sarebbe piaciuto intrattenere una conversazione con lei e sentirla rispondere con quella voce come seta.
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When We Are Gone
General FictionNon era semplice mettersi nei suoi panni. Non era da tutti provare empatia nei suoi confronti. Agli occhi del mondo quello era l'unico posto giusto per lei. Per gli 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪 sarebbe dovuta restare lì a vita, o almeno fino a pronta guarigione. Per...