You think I'm psycho, you think I'm gone
La targhetta placcata in argento poggiata su l'ampia scrivania in legno recitava "Dottor Abel Knight". Era tenuta molto bene, la scritta nera, come l'intera targhetta, brillava; si vedeva che veniva lucidata periodicamente. Anche i quadri appesi alla parete subito di fronte alla porta, e quindi dietro la scrivania, erano lucidi e tenuti alla perfezione. Dentro le cornici c'erano i vari attestati e le varie lauree del dottore.Il giovane assistente restava incantato ogni volta che entrava nell'ufficio. Ammirava molto l'ordine presente lì. Sarebbe stato ore a osservare il contenuto delle cornici, gli attestati di laurea avevano disegni e ghirigori affascinanti. Anche se potevano sembrare disordinati anch'essi avevano un ordine ben preciso. Quella non era la prima volta che era entrato nell'ufficio del dottor Knight, e di certo non sarebbe stata neanche l'ultima.
L'uomo si staccò da dei fogli che stava compilando. Anche se era stato lui a dare il permesso di entrare nel suo studio non si era distratto neanche un solo secondo dai suoi tanto importanti documenti. Alzò lo sguardo guardando il giovane con fare interrogativo. Egli non aveva per nulla l'aria di un uomo intimidatorio, anzi per via del suo lavoro con i pazienti aveva imparato ad essere piuttosto gentile, ma nonostante questo era capace di far sussultare chiunque con un solo sguardo. Quest'ultimo lo guardò ancora una volta e gli porse una cartellina.
«Dottor Knight questi sono i documenti inerenti la paziente nuova arrivata, è stata affidata a lei» disse con tono fermo tendono le mani lungo i fianchi, accanto a lui c'era un'infermiera. «Mh» si passò una mano fra i capelli e aprì il fascicolo che gli era sembrato piuttosto scarno ad una prima occhiata, magari si sbagliava, «Grazie» affermò e iniziò a leggere.
NOME: Maryanne Bell
LUOGO E DATA DI NASCITA: Kansas City, Missouri, 22/03/1982
ETÀ: 20
RESIDENZA: Kansas City, Missouri USA
CORPORATURA: 5'25 feet, 121 lbs
RICOVERO: 13/04/2002
DIMISSIONI:
DISTURBI PSICHIATRICI: disturbo schizotipico di personalità con frequenti allucinazioni visive e uditive
AUTONOMIA: totale
SOTTO LA CURA DI: Abel Knight
STORIA CLINICA: all'età di 15 anni si sviluppano i primi sintomi di disturbo schizotipico di personalità. All'età di 16 anni inizia le sedute con uno psicologo, ma queste vengono interrotte a quattro mesi di distanza, causa le scarse disponibilità economiche familiari. Durante il corso dell'adolescenza inizia a fare uso di alcolici, una conseguenza di questi è che la malattia si aggrava e inizia a manifestare sempre più frequenti allucinazioni e deliri. All'età di 18 anni parla di un suo amico, Faust, è nient'altro che un'allucinazione, per questo viene spinta a riprendere le sedute, con le quali inizia anche una terapia farmacologica di farmaci anti-psicotici, ma la paziente decide di interrompere entrambe dopo tre mesi dall'inizio. All'età di 20 anni è completamente isolata dalla società ad esclusione dell'unità familiare. Ad aprile del corrente anno, 2002, dopo un tentato suicidio viene trasferita in questa clinica psichiatrica.
COMPORTAMENTO:
TERAPIA FARMACOLOGICA:Lesse tutto in fretta, come aveva intuito mancava del materiale che gli sarebbe tornato utile, ma era spesso così per i pazienti nuovi che non venivano trasferiti da nessun'altra clinica. Avrebbe voluto leggere quello che al tempo avevano appreso i precedenti psicologi, ma avrebbe sicuramente dovuto pazientare. Si rese conto che l'ultimo campo era vuoto. Storse il naso.
«Come mai non c'è scritto nulla riguardo al comportamento della paziente?» domandò severo indicando sul foglio. Il ragazzo guardò la donna al suo fianco e lei decise di prendere la parola. «Essendo qui da poco volevamo aspettare del tempo prima di compilarlo. Lo abbiamo iniziato, ma volevamo appunto aspettare per finirlo» rispose l'infermiera che era stata in silenzio fino a quel momento.

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When We Are Gone
General FictionNon era semplice mettersi nei suoi panni. Non era da tutti provare empatia nei suoi confronti. Agli occhi del mondo quello era l'unico posto giusto per lei. Per gli 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪 sarebbe dovuta restare lì a vita, o almeno fino a pronta guarigione. Per...