Amy Hell and Ticci Toby

Capitolo 3

Mi sveglio con uno squittio. Maledetti topi!!! Mi desto e guardo l'orologio sul comodino improvvisato con delle casse di frutta.

Sono le 9 cazzo!! Ho dormito per 8 ore filate! Mi alzo tanto in fretta quasi ribaltando il materasso e mi vesto.

...

Sto appena uscendo dal bagno del bar di fronte al mio ufficio visto che nell'appartamento hanno staccato l'acqua. Mentre attraverso la saletta, colgo un uomo che mi fissa, più che uomo sembra un ragazzo, ma non lo posso vedere visto che ha una sciarpa che gli copre metà viso ed è fuori dalla vetrina del bar. Appena si accorge che lo sto fissando gira i tacchi e se ne va. Che strano. Vabbè dopotutto non posso rimuginarci troppo sopra perché sono in ritardo per il lavoro e mi beccherò una ramanzina con i fiocchi dalla sovrappeso caporeparto. 'uffa, quell'antipatica'.

'allora? Di nuovo in ritardo Eh? Spiegati'

'non mi sono svegliata in tempo e ho fatto tardi ' cerco di spiegarle con più modo possibile.

'non me ne frega niente se ti sei svegliata in ritardo, verrà tolta il 50% della tua paga per questo mese così imparerai' mi grida in faccia quella specie di ippopotamo rosa con i fiocchi nei capelli che le danno tutta l'aria di una caricatura.

Appena se ne va le faccio la linguaccia e le prometto mentalmente che presto io e il mio coltello la verremo a trovare. Molto presto!

Esco dall'ufficio alle sette di sera e spero che le ragazze dell'altra volta non mi abbiano visto. Mi blocco, prima devo scoprire l'indirizzo di quella stronza. Mi rifugio in bagno e aspetto che chiudano le porte.

...

Finalmente se ne sono andati tutti. Io lo sapevo, quella Noemi è appena uscita dalla stanza della posta con uno che lavora qua, mi sembra che si chiami Richard.

Puttanella.

Striscio vicino al muro per non farmi sentire fino alla porta del direttore, la apro e mi fiondo alla cassettiera d'ufficio dove vi sono tutti i fascicoli sugli impiegati.

Trovo quello dell'ippopotamo e chiudo la cassettiera. Ha fatto un brutto stridio, spero che gli uomini della sicurezza non se ne siamo accorti. Visto che l'ufficio è al primo piano salto dalla finestra e mi ritrovo disinvolta sulla strada principale svoltato l'angolo.

Sono all'appartamento e sto sfogliando il fascicolo della maledetta. Sono stanca e non voglio arrivare di nuovo in ritardo a lavoro domani.

Preparo i vestiti per il giorno dopo, chiudo la finestra e mi addormento con qualche difficoltà. Stupido Matera...... crollo nel sonno.