capitolo 6

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POV Alison
<< ormai non c'è nulla che si possa fare>>
<< si che c'è, rientriamo e ricominciamo tutto da capo>>
<< non credo a queste cose>>
<< quindi che stai cercando di dirmi?>>
<< va avanti Dilan, lo stesso farò io>>
<< nono non dirlo nemmeno per scherzo>> la vena sul collo si ingrosso sempre di più, avevo quasi timore esplodesse.
<< non sto scherzando Dilan, è finita>>
<< Alison ragion->> non gli feci finire la frase che entrai in macchina e chiusi la porta mettendo il blocco.
<< Alison non provare a partire>>
<< Signorina che faccio?>> mi chiese l'autista.
<< vada pure>>
Gli diedi l'indirizzo che impostò sul navigatore.
mi girai verso a quello che in questi mesi era stato il mio ragazzo e feci un alzata di spalle per poi fare un cenno di saluto.
Il taxi finalmente partì, non mi girai a guardarlo, mi avrebbe fatto troppo male, mi ha ferito, le parole feriscono troppo, gli ho dato un opportunità, non posso permettere che mi ferisca nuovamente.
Il mio cuore mi diceva di entrare e ricominciare tutto nuovamente, ma il mio cervello e il mio orgoglio me lo negavano. Posso assicurvi che fuori sono distaccata e fredda ma dentro sto morendo.
Proprio come era successo con Stefan, il mio vecchio ragazzo, ci amavamo tanto, forse non come io amavo Dilan, eravamo bellissimi insieme, progettavamo di andare a vivere insieme finita la scuola, un giorno però stavamo tornando a casa in macchina, un ubriaco ci venne addosso con la macchina, lui si mise sopra di me per proteggere me e il bambino, già ero incinta e lui lo sapeva benissimo, progettavamo sul mio letto tutto quello che avremmo fatto insieme al bambino, lo schianto fu troppo forte e lui morì sul colpo, io venni portata in ospedale ma poco dopo persi il bambino.
Colui che ha causato ciò scappò e la polizia non riuscì a trovarlo.
Una lacrima solitaria mi attraversó la guancia, i ricordi fanno male, tagliano peggio del vetro e ti lacerano dentro.
<< signorina se posso permettermi, non si abbatta, se è destino vi rincontrerete, è una bellissima ragazza e sua figlia uguale, troverete qualcuno che vi ami come meritate.>>
<< la ringrazio signor?>>
<< mi chiami Jackson>>
<< grazie signor Jackson>>
<< signorina siamo arrivati a destinazione>>
<< grazie spero di rincontrarla presto>>
<< ci rivedremo arrivederci>>
Suonai il campanello della casa che mi ritrovai di fronte, dopo poco il mio cugino preferito mi venne ad aprire la porta, erano anni che non ci vedevamo, ma fortunatamente siamo rimasti in contatto online. Subito mi fiondai ad abbracciarlo stando attenta a non schiacciare la bambina
<< mi sei mancato tantissimo>>
<< pure tu piccola pulce>>
<< ei ma io sono cresciuta>> dissi ridendo
<< lo vedo, e non solo tu>> guardò la bambina
<< è la figlia di Liam, sta male e la mamma è morta l'ha affidata a me ed ora è come fosse mia figlia>>
<< non ti preoccupare la tratteremo da principessa>>
<< grazie Paul>>
<< figurati, ora fammi tenere mia nipote>> gliala porsi e subito la prese.
<< ciao piccola io sono lo zio Paul>> sorrisi a quello scena.
<< vieni ho detto agli altri che avevo una sorpresa sono tutti in salone>>
<< guardate chi c'è qui>> urlò entrando in un grande salone con la bambina in braccio seguito da me.
<< Alisonnn>> l'altro cugino mi si buttò addosso per abbracciarmi seguito dagli altri più piccoli.
Se non l'aveste capito, è una famiglia numerosa, hanno cinque figli di età diverse, Pual è il più grande e ha 25 anni, poi c'è Samu che ne ha 23, Jody 20
Michel ne ha 15 e l'ultimo piccolino è Edward che ha 8 anni.
<< mi siete mancati tantissimo>>
<< guardate chi c'è qui>> si intromise Paul portando la bambina al centro.
<< chi è lei?>>
<< si chiama Ashley e ha cinque mesi>>
<< è tua figlia?>> chiese Edward
<< in pratica si amore>>
<< anche io lo voglio uno piccolo,dove si compra?>>
<< quando sarai più grande ne avrai quanto ne vuoi>> dissi ridendo seguita dagli altri
<< gli zii arriveranno tra poco>>

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