capitolo 18

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POV Alison
<<Mike?>> chiesi stupita
<< in persona>> disse guardandomi o meglio squadrandomi.
<< che ci fai qui?>>
<< forse dovrei chiedertelo io, Dilan ti sta cercando>>
<< bene che mi cerchi pure, io non cerco lui sicuramente>>
<< perché devi compilicare tutto Alison?>> disse sbuffando
<< Mike te lo ripeto ora e non ho intenzione di farlo nuovamente, resta fuori dai fatti miei.>>
<< peccato che non sono solo fatti tuoi>>
<< si Mike fatti i cazzi tuoi e lasciami in pace se quello vuole cercarmi, bene faccia pure ma da parte mia non riceverà nulla>> dissi per poi andarmene, o almeno, era quella la mia intenzione, venni presa per il polso e fatta girare verso di lui, lo guardai con sguardo interrogativo e aspettai che parlasse.
<< Alison per favore>>
<< che cosa vuoi ancora Mike>>
<< Ali dove sei?>> la voce di mio cugino che era entrato nel bagno mi fece girare, la faccia di mio cugino faceva assai paura.
<< che sta succedendo qui>> chiese subito con voce fredda
<< me ne stavo andando e niente lui è un vecchio conoscente nulla di più vero?>> dissi guardandolo
<< a dir la verità no, dobbiamo ancora parlare>>
<< tu devi parlare, io non voglio ascoltare quindi direi perfetto, andiamo Paul>>
<< e così ora che Dilan non c'è più ne hai trovato un altro, e dopo di lui? chi ci sarà? così so se mettermi in coda o no>> da Mike non mi sarei mai aspettata una roba del genere, la mia mano partì automaticamente verso la sua guancia e il rumore del ceffone risuonò nella stanza
<< al contrario di chi vi portate voi a letto non sono una puttana, però sai non mi sembra che questa "puttana" come mi hai definito non ti piaccia, anzi, forse direi che ti piaccio anche fin troppo sai? non è che ti sei preso una cotta o peggio innamorato Mike? poverino, chissà cosa succederebbe se rivelassi tutto a Dilan, sai com'è geloso? come minimo ti farebbe a pezzettini e ti darebbe in pasto ai lupi, ma io sono migliore di te e lui messi insieme, quindi vi do un consiglio da amica e conoscente, crescete che a noi ragazze non piace aver a che fare con dei bambini>> dopo il mio fantastico monologo presi per il polso Paul e dopo avergli sussurrato un "fottiti" uscì da li.
Lo so, sono molto brava con le parole oltre che con la difesa.
La mamma mi ha sempre insegnato fin da bambina che le parole sono peggio delle armi, e che se dette nella maniera sbagliata possono ferire tanto, con il tempo ho capito il significato delle sue parole e in questo caso, le ho usate nel momento giusto per ferirlo e farlo star zitto, sono una stronza? forse ma chiunque mi manchi di rispetto ha questo trattamento.
Mi girai verso mio cugino che mi guardava con sguardo interrogativo, gli avrei spiegato tutto, ma non adesso, ora ho bisogno di sprofondare nel mio letto comodo e fare una bella dormita.
<< per favore non dire nulla, più avanti ti spiego>>
<<va bene , adesso andiamo che ho fame, dove vuoi mangiare?>>
<< secondo te?>> chiesi salterellando come una bambina piccola
<< non cambi mai piccola Al>>
Da quando siamo piccoli mi ha sempre chiamato piccola Al, mi ha sempre protetto e aiutato, è come un fratello per me e non so come farei senza di lui.
<< andiamo che ho una fame da lupi>>
<< non so cosa sia successo prima con quel tipo, ma hai spaccato di brutto>>
<< nulla di che, semplicemente una persona che doveva essere allontanata>>
<< hai scelto il migliore dei modi, mai farsi mettere i piedi in testa e poi quel tipo non mi piace>>
<< non sei l'unico>>

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