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capitolo 22

POV Dilan
Alison ha un ritardo, cio significa che dentro di lei potrebbe esserci mio figlio, se così fosse saremmo costretti a sposarci.
Lo sportello della macchina venne aperto e Billy si mise al volante
<< andiamo a casa>> mi fece cenno di consenso e partì.
Durante il viaggio Alison si addormentò sulle mie gambe.
L'idea che possa aspettare un bambino mi fa tremare il cuore di gioia, avere una piccola Ali o un piccolo Dilan che corre per la casa sarebbe un sogno, ma allo stesso tempo mi incute timore, non voglio assolutamente che mio figlio cresca come sono cresciuto io, voglio essere un genitore presente, ma la paura di non esserne in grado sta prendendo il sopravvento nei miei pensieri.
Quando arrivammo alla villa presi la mia ragazza in braccio e la portai nella nostra stanza, la spogliai e le misi il suo pigiama con le piccole mucche coprendola con le coperte, ricordo ancora quando mi fece vedere il pigiama di cui andava fiera, la presi in giro, anche se devo ammettere che anche con esso addosso stava divinamente.
Passai in cucina dove presi una bottiglia d'acqua e un pezzo di pane e scesi giù dove avevamo rinchiuso quel verme.
Stava dormendo, gli tirai i capelli e di colpo si svegliò, gli avvicinai il pezzo di pane e la bottiglia d'acqua.
Fece uno dei suoi soliti sorrisi cattivi e iniziò a parlare.
<< Allora Dilan.. spiegami una cosa>>
feci cenno di proseguire e così fece
<< hai intenzione di uccidermi?>>
<< no sarebbe troppo facile e veloce, non posso garantirti che morirai velocemente, posso però dirti che lo farai nel peggiore dei modi e soprattutto il più lentamente possibile>>
<< che peccato, assicurati però di uccidermi dopo che tuo figlio sarà nato, sai ho tanta voglia di divertirmi pure con quell'essere che quella zoccola tiene in grembo>> strinsi i pugni e inizia a respirare troppo velocemente, stavo perdendo la calma.
<< non so come tu abbia saputo di mio figlio, ma ti assicuro pezzo di merda che tu non lo vedrai nemmeno in foto, perché sarai morto sottoterra,o forse meglio dire negli stomachi dei lupi, perché è lì che il tuo corpo andrà a finire.>>
POV Alison
Mi svegliai improvvisamente, in una camera non mia, ieri sera ho decisamente esagerato e spero di non aver fatto nulla con nessuno, devo assolutamente parlare con Paul del mio piccolo problemino, già l'ho scoperto ieri sera quando eravamo in auto, il panico ha preso il sopravvento e ho deciso di ubriacarmi per scordare tutto. Cercai di alzarmi ma una presa sui miei fianchi mi bloccò, mi girai e trovai l'ultima persona che volevo vedere, Dilan, stava ancora dormendo con le labbra socchiuse e i capelli scompigliati, era a dir poco stupendo ma questo lui non lo deve sapere.
<< Dilan levami le mani di dosso>> urlai facendolo svegliare subito
<< mhh Alison dormi è ancora presto>> mi tirò a se dinuovo e mise il suo viso in mezzo al mio collo, cercai di alzarmi dinuovo ma senza successo, dopo altri due tentativi mi arresi e mi girai dalla sua parte, posizionò la sua testa sul mio petto e prese la mia mano e se la portò nei capelli, iniziai a fargli i grattini,. sapevo li adorava, come sapevo che adorava stare in questa posizione, ma forse non era il momento giusto, levai la mano e feci per alzarmi dinuovo ma ottenni l'effetto contrario, strinse la sua presa intorno a me.
<< stai qui e rimetti quella mano su mi di me immediatamente>> biascicò con la voce impastata dal sonno.
<< Dilan dobbiamo parlare e devo andare in bagno se non mi molli te la faccio addosso>> non era una scusa dovevo veramente fare pipì.
<< è sempre stato il sogno erotico di qualsiasi uomo>> fece il suo solito sorriso pervertito
<< Dilan>> urlai dinuovo mentre lo sentì sghignazzare
<< va bene la smetto, vai e torna che abbiamo un discorso in sospeso>> finalmente mi liberò da quella presa e scesi dal letto per andare in bagno, non ricordo assolutamente nulla di ieri sera, dopo essermi fatta una doccia veloce ritornai in camera, era solo in boxer che si stava cambiando.
<< vestiti subito>> si accorse della mia presenza e si avvicinò con un sorrisino in volto.
<< nulla che tu non abbia già visto>>
<< esatto si sta parlando al passato non al presente, ed è una cosa che non rivedrò più stanne certo>> gli risposi con il mio tono da stronza.