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capitolo 25

POV Alison
Qualcuno aprí la porta di casa, riconobbi subito la sua voce e una strana sensazione si fece spazio in me, io non so cosa significhi essere innamorati di una persona, non ho mai provato nulla prima di allora,ma bisogna avere paura della persona che si ama? perché io in questo momento ne ho e pure tanta.
Mi girai verso Paul che mi teneva la mano.
<< come facciamo>>
<< rimani qui>>
<< no Paul dove vai>> lo tirai per un braccio.
<< vado ad avvertire i ragazzi, siamo già capitati in queste situazioni, cercheranno di prendere tempo mentre noi correremo in aeroporto, non vi lascio Ali due minuti e sono qui>>
<< e come usciremo?>>
<< appena scendono scenderemo in cantina, abbiamo un uscita secondaria che porta al garage interrato, li prenderemo la macchina che ci porterà in aereoporto.>>
<< va bene vai>>
fortunatamente la bambina sta dormendo ed è molto silenziosa anche quando è sveglia, e se la fortuna è dalla mia parte riusciremo a uscire senza che Dilan ci scopra.
<<chi siete voi?>> chiese il mio ex
<< chi sei tu e che ci fai a casa nostra>> rispose prontamente Milos
Paul nel frattempo aveva aperto la porticina e mi aveva fatto segno di andare, senza farmelo ripetere due volte mi fiondai fuori e scendemmo le scale in silenzio il più velocemente possibile.
Arrivammo in cantina e dopo averla aperta ci intrufolammo dentro, Paul cercò la chiave nelle tasche e aprì l'uscita che dava sul garage.
Mettemmo nel bagagliaio i borsoni e salimmo in macchina per poi partire poco dopo.
Uscimmo dal garage il più tranquillamente possibile, e io indossai un capello e un paio di occhiali per farmi riconoscere il meno possibile.
Dopo essere arrivati in aereoporto andammo a compilare il check in e ci accomodammo sui nostri posti a sedere.
Feci un respiro e gli sorrisi, ce l'avevamo fatta.
Il volo 10 minuti dopo partì.
Mi squilló il telefono segno che qualcuno mi stava chiamando. Dilan.
POV Dilan
Uscì da quella casa con il nervo addosso, so che è stata lì e so che mi stavano mentendo.
Ma non mi fermerò fino a quando non la troverò.
Entrai in macchina e sfrecciai per le strade della mia amata città, il telefono collegato alla macchina squilló e prontamente risposi.
<< pronto>>
<< Dilan abbiamo un problema>>
<< Mike sono un po' incasinato non trovo Alison e non credo sia il momento>>
<< no Dilan aspetta>>
<< no ti ho appena detto che non è momento per le tue stronzate>>
<< Dilan>> continuò a chiamarmi
<< sei diventato stupido? capisci quello che ti ho det->>
<< se mi facessi parlare e stessi un po' zitto capiresti il motivo per cui ti ho chiamato>> mi interruppe gridando a sua volta.
Accostai sul ciglio della strada e mi ci volle tutto l'autocontrollo del mondo per non prendere e andare a cercarlo per poi menarlo per avermi risposto in questo modo.
<< ti do un minuto>> dissi a denti stretti rosso dalla rabbia
<< ho visto Alison con il ragazzo con cui l'avevo vista al centro commerciale l'altro giorno>>
<< avevi visto Alison con un ragazzo e non mi hai detto niente?>> urlai a mia volta
<< mi è passato di mente ma non è questo il punto>>
<< hanno preso entrambi l'aereo per l'America>> continuò poi
<< erano soli?>>
<< no avevano anche la bambina>>
<< è successo altro?>> chiesi sperando in una risposta negativa mettendomi le mani nei capelli
<< si, dopo averli visti li ho seguiti e mi sono nascosto dietro a una colonna e l'ho sentita parlare di un aborto ma non so se parli di lei o magari di una sua amica>>concluse.
la mia mente era come bloccata, continuava a frullarmi in testa la parola aborto,voleva abortire, voleva uccidere il nostro bambino. le lacrime mi salirono subito agli occhi.
<< Dilan ci sei?>>
<< chiama Billy e fai rintracciare il volo, poi prepara il jet partiamo subito>>
chiusi senza aspettare la sua risposta e composi subito il numero di Alison.
<<andiamoo>> dissi colpendo il volante
<< risponde la segreteria telefonica di..>> lanciai il telefono, dovevo sbrigarmi se non volevo perderli.