POV Alison
<< dopo ieri sera non ne starei certa fossi in te>> oh cazzo no no no non può essere.
<< che cosa è successo ieri sera?>> chiesi sempre più in ansia
<< mi hai urlato contro, hai vomitato pure l'anima e oh sì giusto dimenticavo stavi per uccidere nostro figlio>> il suo tono era cambiato.
<< nostro figlio? quale figlio Dilan? ho solo un ritardo non dire sciocchezze>>
<< ci sono esattamente 80% di probabilità che li dentro ci sia mio figlio e tu sai cosa significa?>>
<< ma non dire stronzate Dilan potrebbe non essere nemmeno tuo>> dissi per provocarlo, i suoi occhi si scurirono e i pugni si serrarono.
<< verrà un medico oggi fino ad allora rimarrai chiusa qui dentro>>
non mi diede modo di replicare che uscì e chiuse la porta a chiave.
Ma veramente stava facendo? non ci potevo credere.
Le ore passarono e la governante venne a lasciarmi il pranzo, che chiaramente non mangiai, qui dentro non mangerò nulla.
Dilan pensava di essere furbo, ma mai quanto me, mi vestí a cipolla, d'altronde qui in Russia faceva freddissimo, misi le scarpe da ginnastica e mi feci una coda alta, presi una forcina che avevo nei capelli e iniziai a smanettare nella serratura, cazzo non si apriva, mi girai e un altra idea mi venne in mente, la finestra, il problema è che siamo al secondo piano, mi affacciai e vidi un albero molto robusto, senza pensarci due volte uscì dalla finestra e mi arrampicai, ero sempre stata molto agile, quindi con un salto felino toccai terra, dopo aver sorpassato la staccionata mi nascosi dietro e aspettai che la guardia se ne andò, successivamente iniziai a correre e un sorriso si formò sul mio viso.
Fottiti Dilan.
Arrivai in città, la casa di Dilan era in mezzo al bosco e per arrivarci ci andavano minimo quindici minuti. Fermai un taxi e gli dissi la via, non mi accorsi che era lo stesso signore dell'altra volta finché non parlò.
<< dinuovo nei guai signorina?>>
<< si mi inseguono>> dissi ridendo, parlammo per tutto il tragitto fino a casa.
<<la ringrazio quanto le devo?>>
<< le direi nulla ma sono al verde quindi 10>>
<< non si preoccupi arrivederci>>
Scesi dal veicolo e citofonai il campanello, avevo poco tempo e di certo non lo avrei sprecato inutilmente, Paul mi aprì la porta e mi guardò stupito e preoccupato.
<< che succede>> chiese entrando in camera mia.
<< devo andarmene il più velocemente possibile mi stanno cercando>> dissi di fretta mentre mettevo tutto dentro un borsone
<< chi ti sta cercando Alison>>
<< il mio ragazzo o almeno lo era, devo andarmene andrò da mamma un po', li non mi troverà>>
<< vengo con te>>
<< non c'è né bisogno Paul veramente>>
<< non esiste mi devi spiegare un sacco di cose e da sola con la bambina non ti lascio>>
<< va bene grazie vai a prepararti il borsone e di a Samu di prenotarci il volo entro dieci minuti dobbiamo essere pronti o mi troverà>>
<< vado non ti preoccupare>> mi diede un bacio in fronte e andò via, mi recai in camera della bambina e misi dentro la borsa qualche suo cambio, la chiusi in una coperta e la infilai nell'ovetto.
Andai in bagno e feci il test, prima di prendere il taxi ero andata in farmacia a comprarlo, la farmacista mi aveva guardato male ma poi me lo aveva dato.
Feci pipì e aspettai i minuti erano interminabili, presi la stecca con le mani tremanti e scoppiai a piangere
Due linette,ero incinta, non era possibile
i miei singhiozzi risuonavano nella stanza e mio cugino entrò correndo nel bagno.
<< eiei che succed->> si paralizzò quando vide il test in mano
<< oh no Ali non piangere un bambino è una cosa bella>>
<< no io ho già Ashley come faccio devo abortire>> dissi singhiozzando più forte
<<ci sono io ti aiuterò tu sei forte, superiamo insieme anche questa, ora dobbiamo andare o ci troverà veramente>>
Annuì, mi asciugai le lacrime e scesi giù, avevamo già portato tutto giù, stavamo per uscire quando il campanello suonò. Il panico si impossessò ancora una volta di me, ero sicura era lui.
<< è lui>> sussurrai a Paul, fece segno a tutti di stare zitto e salimmo di sopra, mi portò in una stanzetta nel sottotetto e ci chiudemmo dentro, stava proprio sopra all'entrata e si sarebbe sentivo tutto.
Qualcuno aprí il portone e un sussurro uscì dalla mia bocca quando riconobbi la sua voce.

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ChickLitsequel di sguardi. Dilan e Alison riusciranno ad andare avanti nonostante le molteplici divergenze che incontreranno o qualcuno dei due si arrenderà lasciando perdere e continuando per la propria strada?