Mi svegliai come al solito nel mio letto da zio Billy che sbatteva con forza il piede sulla porta di legno per svegliarmi al meglio.
Ho sempre voluto bene ai miei zii, visto che è l'unica cosa che mi collegava con loro. I miei genitori, a detta dei miei zii, erano morti di febbre quando avevo due anni. I miei zii mi hanno anche detto di avermi lasciato da loro prima della loro morte per non contagiarmi. Ogni volta penso a loro e al fatto che mi volevano molto bene. Che se mi hanno abbandonato dai miei zii era per non farmi morire prima del previsto.
Zio Billy continuò a fare rumore e a urlare istericamente dicendo: ' Giovanotto! Devi andare in fabbrica! Sennò sarà meglio per te che non torni a casa!"
Sapevo che non era bene far arrabbiare zio Billy, quindi mi alzai ad aprire le finestre e ad aprire a zio Billy.
Lui si fiondò in camera e iniziò a dire di portarmi notizie di Lucas e di Anne.
Lucas è mio cugino e gli ho sempre voluto bene, mentre Anne è la sua ragazza e anche lei è molto buona e gentile. Lucas e Anne si vorrebbero sposare ma il padre ha detto che accetterà la proposta di Lucas se avrebbe lavorato in tempo indeterminato in quella fabbrica. Questa cosa va avanti da due anni.
Per questo ho dovuto smettere di andare a scuola (cosa che mi stringe il cuore). Io vado li principalmente per stare con Lucas e guadagnarmi qualcosa.
Quando zio Billy se ne andò, iniziai a vestirmi: una camicia , che apparteneva a Lucas e che poi zia Mary rattoppò per darla a me, dei pantaloni, che mi arrivavano corti perché ero cresciuto, e le uniche scarpe che avevo.
Scesi per mangiare.
"Devi mettere su un po' di carne, altrimenti non avrai mai moglie! Guardati ragazzo! Puoi essere tranquillamente scambiato per un osso per qualche cane da caccia!" disse zia Mary.
Lo so che non rispettavo molto i canoni di bellezza, ma non me ne facevo una colpa! Aimè, mica è colpa mia se sono nato così! Ho sempre avuto i capelli biondi presi dalla famiglia di mia madre e zia Mary e gli occhi azzurri presi da mio padre, credo. I capelli che mi arrivavano alle orecchie, che mi coprivano un po' gli occhi, e bolle sul naso, sul mento e sulle guance, che secondo zia Mary sarebbero scomparsi da soli.
Ripulii il piatto (che dovetti ammettere, fu buonissimo!) e partii per la fabbrica.
Dopo un po', arrivai davanti a quell'immenso casone dove davanti c'era Lucas, più sporco di polvere e cenere che mai.
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Verso il futuro
Teen FictionQuesta è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, imprese commerciali, luoghi, fatti e avvenimenti sono frutto dell'immaginazione dell'autrice o usati in chiave fittizia. Qualsiasi rassomiglianza con fatti reali o con persone realmente esistenti o es...