Verso il futuro

James

"Brutto stronzo! E io che ti volevo pure pagare!" iniziò Josh.

"Non è colpa sua! Ho iniziato io" continuò Amy, riprendendo quel tono da ragazzina viziata che per un momento mi ero scordato che avesse.

"Sta zitta Amy! Tu pur di andarmi contro saresti capace di fare la puttana! Anzi, lo sei! Prima te la fai con me e poi vai con quel verginello!"

"Scusate se vi interrompo ma...cos'è un verginello?" chiesi io.

Probabilmente sapevo di aver fatto una cosa che non andava fatta. Da quando lavoro in fabbrica mi è stato insegnato di obbedire a tutto quello che i superiori ordinavano e di non fare domande. L'ultima non l'ho rispettata.

"Ma lo senti! Certe volte sembra che venga dal paleolitico!"

"Vaffanculo Josh!" disse per poi prendermi per un braccio e trascinandomi via da quello che sembrava essere una guerra in pieno stile Napoleone.

Mi portò in camera mia (finalmente ero riuscito ad accaparrarmi una stanza e senza dover fare viaggi tra una casa e l'altra).

La porta si chiuse di botto e Amy si sedette sul letto e scoppiò a piangere prendendo una 'maglietta' e stringendola al petto forte forte.

Io ero, ovviamente, impalato davanti a lei senza sapere che fare: dovevo andare da lei e consolarla? Avrei dovuto cacciarla perché sennò peggioravo le cose con Lory? Decisi di fare la cosa che mi si adattasse di più: sedermi accanto a lei senza muovere nemmeno un muscolo.

"Dovresti dire qualcosa a Lory, se lo scoprirebbe da sola è peggio, ti farebbe il culo a strisce"

Decisi di astenermi nel chiedere cosa volesse dire mentre continuavo a fissarmi le scarpe come di consueto.

"Ok, ma glielo dobbiamo dire insieme. Questo disastro è stato causato da noi due e noi due ne usciremo" decisi di dire mentre mi voltai a guardarla.

Questa vola era lei che se ne stava a fissare le scarpe col tacco mentre annuiva silenziosamente.

Presi il 'telefono' (con il quale avevo iniziato a prendere dimestichezza) ma Amy mi blocca il braccio. "Mi ami?"

Mi ami?

Ti amo?

Ti odio?

Non lo so.

"Rispondimi, se non mi ami, ti giuro che me ne andrò"