Mi viene da piangere. Oggi è il trenta dicembre ed è il compleanno di Lucas.
Io sono qui.
Mi chiedo come sarebbe andato il matrimonio.
Se con Anne sarebbe andata bene, se si sarebbero sposati, se il compleanno sarebbe andato bene.
Ormai il Natale era passato ed ero stato a casa mentre Lory e Amy erano andati ad una festa.
Fissare il soffitto per ore mi ha sempre affascinato.
Non c'erano occhi.
Non c'erano orecchie.
Il soffitto è l'unica parete che non si sporca.
Un po' quello che vorrei essere io: stare in alto, ma spesso essere ignorato. Pulito, ma se c'è un terremoto crolla e poi va ricostruito da capo.
Lo fissai per un po' e decisi di fare una cosa che ho fatto da sempre: scrivergli una lettera.
Mi sedetti alla scrivania, presi una 'bic' e un foglio a righe ed iniziai a buttare giù qualcosa.
Dopo un po' di tempo e dopo aver copiato la brutta in bella copia quello che era uscito era questo:
Ehi cugino! Come stai? Spero tutto bene. So che penserai 'che razza di idiota che mi è toccato nell'albero Genealogico' e per questo mi dispiace. Solo questa distanza mi piange il cuore. Solo stando qui ho capito quanto ti volevo bene. Tutte le volte che siamo stati insieme sulla spiaggia da ragazzini. Io che cadevo sulla sabbia e tu che mi rialzavi sorridendo. Tu che divenni talmente pazzo d'amore che pur di sposare la donna che ami ti sei messo a lavorare in fabbrica. Tutte le volte che zio Billy se la prendeva con me tu eri pronto a difendermi. Ti ho sempre ammirato in tutto quello che fai. Ti fai in quattro, in sei, in otto e per fino in mille pur di far felici gli altri e di far si che le persone che avevano qualcosa da dire facevi il diavolo a quattro pur di fargli ascoltare la loro versione. Mi dispiace per te perché saresti stato un fantastico avvocato e invece sei a spalare escrementi in latrine di una fabbrica. Auguri di compleanno.
Ti voglio bene.
James Hill.
Rilessi la lettera e decisi di fare un'altra cosa folle: spedirgliela.
Presi la giacca e la lettera imbustata ed andai verso 'Le Bain' (tanto ormai avevo imparato a prendere il bus).
Tornai di nuovo li.
Al 'benzinaio' da dove ero sbucato io.
Ma questa volta non era deserto ma c'era un ragazzino sugli undici anni seduto su una sedia.
"Hai visto? Ora sei scappato dai tuoi problemi".
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Verso il futuro
Teen FictionQuesta è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, imprese commerciali, luoghi, fatti e avvenimenti sono frutto dell'immaginazione dell'autrice o usati in chiave fittizia. Qualsiasi rassomiglianza con fatti reali o con persone realmente esistenti o es...