Ottobre...un mese passato qui e ancora non so come tornare a casa, da Lucas e d zia Mary.
Ormai Amy non si vedeva più, Lory mi diceva che tornava a casa molto tardi e a scuola ci limitavamo a salutarci. So di essere piombato qui senza ragione alcuna e che non pretendo qualcosa, ma non capisco perché prima insiste nello stare con me, nel farmi entrare nei 'fighi' e poi non degnava di una parola ne a me ne a Lory (che nel frattempo mi stava aiutando nella ricerca della macchina).
Oggi era martedì e avevo un'ora senza lezioni insieme a Lory e Amy.
Finalmente dopo tanto tempo potevo parlarle anche se mi sembrava molto ansiosa e non molto loquace fino a quando andò in bagno.
Io con Lory, con la quale avevo iniziato ad istaurare un rapporto migliore da prima dove io mi limitavo a fare domande, parlai che stavo riuscendo ad integrarmi e che Chuck era molto simpatico e che mi stava insegnando a giocare a basket e diceva che ero molto portato. Lory era molto felice e restammo a parlare per tutta l'ora buco della scuola.
Ma circa una mezz'ora dopo, mi resi conto che Amy non era ancora tornata.
"Ma Amy è ancora in bagno? Non c'è da quasi mezz'ora" dico io.
"Oh, non ti preoccupare, la vado a chiamare per dirle di muovere il culo" disse lei per poi lasciarmi nel bel mezzo del corridoio deserto.
Pensai al fatto che alla fine non mi stava andando male, ho degli amici e vado a scuola...ma non ero con Lucas ad organizzare il loro matrimonio o a lottare per il loro amore come Lucas stava facendo, probabilmente imprecando contro di me.
Mi risvegliai dal passo pesante delle scarpe di Lory: la sua faccia era pietrificata e si teneva il braccio come se fosse indolenzito.
"Cosa è successo? Amy è lì?" chiesi io.
La faccia di Lory mi fece capire che Amy era lì e che non stava bene e in fatti non le diedi neanche il tempo di parlare che io stavo correndo nel bel mezzo del corridoio circondato dagli armadietti azzurri alla ricerca del bagno, fino a quando non sentì "Lasciami!" urlato da Amy che si ripeteva oiù volte e si faceva più forte. Seguii la voce e vidi una scena che mi fece ribollire il sangue: Amy era contro la parete del bagno e un ragazzo che conoscevo di vista in classe la stava baciando mentre lei si scostava e le metteva le mani a dosso.
"LASCIALA S...SUBITO" dissi io. Non ci credo! Devo fare la figura del debole proprio ora!
Lo presi, lo staccai di forza da Amy che stava piangendo risistemandosi la maglietta.
Il ragazzo mi rise in faccia e mi diede un pugno.
"Altrimenti che fai J...J...James eh? Cercherai d..di farmi m...male eh ! ma non riesci nemmeno a p...p...parlare!" disse lui imitandomi per poi ridere.
A quel punto non ne potevo più. Gli diedi un calcio ben piazzato e un pugno per poi prendere Amy per un braccio ed uscire dal bagno di corsa, senza voltarci.
Lory ci raggiunse appena in tempo per andare nella sua macchina. Ma
Lory non volle venire con noi. Disse che sarebbe stato meglio se lei sarebbe restata nel caso Josh, il ragazzo di prima, avesse da lamentarsi così che lei avrebbe potuto raccontato la versione dei fatti.
Per tutto il viaggio Amy era al volante ed io ero davanti mentre ascoltavamo un gruppo straniero a cui a Lory era partita la fissa da qualche settimana.
"Non avresti dovuto intrometterti, me la sarei potuta cavare da sola" disse lei.
"Come te la sei cavata prima?" chiesi di rimando io.
"NON AVRESTI DOVUTO INTROMETTERTI E BASTA!" urlò lei.
"NO! TU PRIMA INSULTI UNA RAGAZZA CHE NEMMENO CONOSCI PERFETTAMENTE, POI MI IGNORI, POI MI CAMBI L'ABBIGLIAMENTO E POI TI TROVO IN QUELLA SITUAZIONE CON QUELLO...CON QUELLO...QUELLO STRONZO!" urlai io.
Ci misi poco a capire l'ultima parola che avevo detto e mi affrettai a chiedere scusa, ma lei si mise a ridere.
"Cazzo quando vuoi le parolacce le dici! E ci vai pure giù pesante!" continuò lei tra una risata e l'altra e quel punto mi misi a ridere anche io per quello che avevo detto.
Amy parcheggiò, ma prima di scendere, Amy, mi prese per un braccio e mi trattenne seduto.
"M..M...Mi dispiace per avergli dato un pugno" dissi.
"Se lo meritava...grazie" disse per poi fare una breve pausa e girandosi completamente verso di me. Un liquido nero era tutto colato sugli occhi mentre mi sorrideva.
"James...hai le palle...hai le palle nell'aver picchiato e fermato Josh" disse.
"Grazie...credo...non so che vuol dire" dissi io.
Lei improvvisamente sembrò ricordarsi chi ero io.
"Vuol dire che sei forte James, che hai coraggio" rispose lei.
"Ma non era 'figo' l'essere forte?" chiesi io di nuovo.
"Beh si...ma questo è come un grado superiore a cui non molti possono accedere...e tu...sei una delle posche persone con così tanto coraggio in vita mia" disse lei per poi lasciarmi il braccio e farmi uscire.
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Verso il futuro
Teen FictionQuesta è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, imprese commerciali, luoghi, fatti e avvenimenti sono frutto dell'immaginazione dell'autrice o usati in chiave fittizia. Qualsiasi rassomiglianza con fatti reali o con persone realmente esistenti o es...