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Erin

Sono sdraiata sul letto, ancora vestita con gli stessi abiti, mentre osservo l'orologio sul comodino. Tra circa un'ora sarà pronta la cena.

Ho un'agitazione terribile che mi attanaglia da quando ho finito la chiamata con le amiche.

Stasera rivedrò tutti i membri della famiglia Dixon, <<Non sono pronta...>>, borbotto tra me e me.

Mi alzo di scatto e mi guardo allo specchio difronte a me.

<<Mamma mia, che mostro!>>, contemplo la mia immagine riflessa. La mia coda di cavallo è tutta disfatta, i capelli arruffati e, soprattutto, ho una faccia da cadavere.

Ho meno di un'ora per darmi una sistemata, non posso presentarmi a tavola, proprio il primo giorno, come una barbona scappata di casa in cerca di qualche spicciolo per comprarsi le sigarette.

<<Una doccia, ecco cosa mi serve! Una sacrosanta doccia>>, mi affretto a prendere le mie cose da bagno e, titubante, apro la porta della stanza.

Ormai si è fatta sera, e nel corridoio non c'è anima viva. Quasi in punta di piedi, mi dirigo verso il famoso bagno di Kaden.

Provo a sbirciare dalla serratura della porta, ma non vedo luci accese provenire dalla stanza.

Incerta, abbasso la maniglia. Non appena vedo tutto il bagno vuoto e spento, tiro un sospiro di sollievo. Accendo la luce e chiudo la porta a chiave. Il mio cuore ora sembra essersi calmato.

Mi avvicino alla doccia e faccio partire il getto d'acqua, in modo tale da farla riscaldare prima che entro.

Sistemo sullo stendino il mio bellissimo asciugamano con le cigliegine sorridenti. Mi spoglio velocemente e mi fiondo sotto il getto fresco.

Faccio la doccia più veloce di sempre, e in men che non si dica, sono tutta lavata e profumata; completamente un'altra persona.

Soddisfatta, strizzo i capelli, e mi avvolgo nell'asciugamano. Sento finalmente un po' di pace dentro di me. Sto per sorridere al mio riflesso nello specchio, quando mi accorgo di aver dimenticato il ricambio in camera.

Mi paralizzo per qualche secondo, ma poi ripenso al corridoio vuoto e ritrovo la speranza.

<<La camera è distante solo pochi metri, nessuno ti vedrà...>>, raccolgo i miei indumenti sporchi e mi avvicino alla porta.

Giro la chiave con calma, inspiro lentamente per trovare il coraggio, e apro la porta con cautela.

D'un tratto, quello che mi sembrava un movimento leggero, diventa un razzo e un solenne tonfo, mi fa partire la testa all'indietro.

Non so cosa stia succedendo, ma sono certa di vedere le stelle. Sento la mia pelle a contatto con il freddo marmo del bagno e un dolore acuto alla testa.

<<Ma che cazzo...?!>>, sento dire.

Sto sognando, mi sembra di sentire la voce profonda e rassicurante di Steve. I miei occhi non riescono a mettere a fuoco niente.

<<Cos'è uno scherzo?!>>. Ok, forse non è la dolce voce di Steve quella che sento. Sembra tutto fuorché gentile.

Una figura scura e sbiadita compare nella mia visuale, <<Ehi tu, sei viva?>>.

<<Come...?>>, sussurro, toccandomi la testa.

<<Sei sorda?>>.

La vista comincia piano piano a mettere a fuoco. Un tizio dall'aria furente è inginocchiato davanti a me. I suoi occhi di un verde acqua a dir poco magnifico, mi stanno fulminando. Se potessero lancerebbero saette.

Territorio NemicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora