Kaden
<<Che razza di sfigato...>>, borbotto da solo, osservando Nate da una delle vetrate della casa.
Se ne sta bello comodo su una delle sdraio della piscina esterna a fingere di leggere una rivista di fitness, quando è palese che sta spiando come uno stalker la piccola Allen.
Quella mocciosa sta nuotando ormai da mezz'ora senza mai fermarsi, ed è così stupida che non si rende nemmeno conto che quel pervertito di Nate se la sta mangiando con gli occhi.
Da quel pomeriggio in spiaggia sono ormai passati diversi giorni, ma ancora non riesco a smettere di pensare a Erin con quell'odioso, e terribilmente sexy, bikini blu.
Sbuffo irritato ricordandomi il momento in cui l'ho scorta tra mille persone sulla spiaggia di "Jolla Shores Beach".
Mi ero così concentrato a capire se fosse davvero lei, lì a prendere il sole beatamente, che ho quasi rischiato di cadere dalla tavola da surf.
Un miraggio. Una fottuta sirena che mi ha chiamato a lei.
<<Cazzo!>>, digrigno i denti rabbioso, vedendo quei due piccioncini ridere per qualcosa che sembra aver detto Erin.
Distolgo gli occhi da quella patetica scena e mi dirigo nella nostra palestra personale. Devo sfogare questa frustrazione che ormai da un po' mi attanaglia.Maledetto bikini blu. Brucia all'inferno con quella dannata peste.
Come un dannato che deve combattere per liberarsi dai demoni interiori, inizio a pompare i muscoli del petto e delle braccia sotto il pesante bilanciere.
<<Signor Kaden, sta bene?>>, sento dire da Ralph, non appena ho finito la prima serie di esercizi.
Mi appoggia gentilmente sul tavolino una brocca d'acqua con del limone e un bicchiere. Il mio gentile governante sa che quando mi alleno intensamente ho bisogno di assumere molti liquidi.
<<Tutto bene, Ralph. Ti ringrazio...>>, prendo un bicchiere colmo d'acqua e lo trangugio in un secondo.
<<Mi sembra di cattiva luna oggi>>, insiste, facendo comparire sotto i suoi folti baffi un sorriso comprensivo.
<<Sto bene.>> Sottolineo nuovamente. <<Sono fottutamente felice>>.
Mostro il sorriso più falso del mondo che, però, non inganna affatto il povero Ralph.
<<Bene allora. Nel caso in cui avesse bisogno altro, mi chiami pure>>, con un cenno di saluto, lascia la stanza. Purtroppo ho capito benissimo cosa intendesse dire con quell' "altro". Come se avessi bisogno di parlare con qualcuno.
Io? Mai.
E di cosa poi? Di quella stupida di Erin Allen?
Di quel benedetto bikini blu?
Un urlo di frustrazione mi esce dalla bocca, mentre ricomincio la serie di spinte sotto il pesante bilanciere.
Ogni cazzo di mattina è una lotta per il bagno, chi arriva prima se ne impossessa. Io, che ero abituato a dormire fino a tardi, sono finito per mettere la sveglia presto ogni giorno. Solo per poter avere la mia dose di sfida mattutina. Godo troppo nel vedere Erin in difficoltà, con le spalle al muro.
Dei giorni riesce ad averla vinta, e mi ruba il bagno, chiudendosi a chiave, senza permettermi di accedere in alcun modo. Altre volte invece sono io quello che l'anticipa, solo che a differenza sua, non chiudo la porta come fa lei. Ed è capitato di vederla entrare, inconsapevole della mia presenza, con ancora la faccia assonnata e quella gatta obesa che le sta alle calcagna.
Sorrido perfidamente al pensiero di lei che esce dal bagno veloce come una gazzella, dopo avermi visto in diversi scenari poco appropriati. Così impari, piccola Allen!
Adesso sembra aver capito che, anche se la porta non è chiusa a chiave, è sempre meglio bussare prima di entrare.
Dopo più di un'ora di sport intensivo, con i muscoli ormai a pezzi, mi dirigo in cucina in cerca di qualcosa da spiluccare.
Con l'asciugamano che uso per palestra, mi asciugo la faccia dal sudore che m'imperla la fronte.
Entro in cucina, che fortunatamente è ancora vuota, visto che Marcello arriverà solo verso sera.
Spalanco il frigorifero e mi metto alla ricerca di qualche barretta proteica.
<<Ciao Kad!>>, afferro il mio spuntino e chiudo lo sportello del frigo con un tonfo. Nate è sulla soglia della porta che mi osserva sorridente. Indossa ancora il costume da bagno, ma almeno ha avuto la decenza di mettersi una canottiera.
<<Ehi>>, scarto la plastica della barretta e le do un morso, facendo un cenno di saluto con la testa a mio fratello, <<Già finita la giornata di piscina?>>.
<<Beh, sì! Erin è ancora in acqua, ma ora io vado con Drew e Spencer a Santa Monica>>, afferma, tirando fuori da una delle credenze un pacco di patatine.
<<Che fate?>>, lo vedo far spallucce, mentre sgranocchia le chips.
<<Un giro...ci vediamo con alcune ragazze conosciute in spiaggia>>, pare poco interessato.
<<Quindi oggi un po' di sano divertimento?>>, gli faccio l'occhiolino, intuendo cosa andranno a fare quei tre.
Nate ridacchia tra una patatina e l'altra, <<Direi di sì, vuoi venire?>>.
Getto l'involucro ormai vuoto dello snack proteico nella spazzatura e mi appoggio all'isola della cucina, <<No, grazie. Ho già tra i miei impegni della serata Cheryl...>>.
<<Cheryl McAdams? Non so come fai a sopportarla>>, Nate aggrotta le sopracciglia con fare pensieroso, <<Beh, effettivamente a letto non è male ed è uno schianto di ragazza, ma non appena apre quella bocca maledetta vorrei seppellirmi>>.
<<Non ricordavo che te la fossi fatta anche tu>>, dico sorpreso.
<<Anni fa, alla festa di Natalie. Ero sbronzissimo e mi si è attaccata adosso come una sanguisuga>>, scoppio a ridere, mentre imita le mosse provocanti di Cheryl.
<<Io lo già avvertita: non mi deve stare addosso e non mi deve rompere le palle. Nulla di serio, giusto una sveltina qualche volta per divertirci>>.
<<Mi sembra corretto>>.
Il suono di un messaggio sul cellulare mi distrae e do subito un'occhiata per vedere chi mi ha scritto. È Brenda. Leggo in trasversale il suo solito papiro chilometrico e alzo un sopracciglio.
<<Nostra cugina mi sta chiedendo il numero di cellulare di Erin. Ce l'hai?>>, domando curioso a Nate.
<<No...>>, risponde sicuro, avvicinandosi a me e buttando un occhio al messaggio di Brenda.
<<Non hai il suo numero?>>, domando stupito, con una punta di veleno sulla lingua.
<<Perchè dovrei averlo?>>, scatta lui sulla difensiva, distogliendo lo sguardo a disagio.
<<Perchè palesemente è diventata la tua amichetta del cuore!>>, dico con un gelo inaspettato nella voce.
<<Che vuoi dire, Kaden...>>, mi lancia un'occhiataccia, come se già sapesse dove voglio andare a parare.
Mi avvicino alla porta della cucina a braccia conserte, come se volessi mantere una posa tranquilla e indifferente, <<Ho visto come la guardi e come la pedini in giro per la casa>>.
Nate fa una risata amara e getta seccamente il pacchetto di patatine nell'immondizia. Mi si avvicina, fronteggiandomi faccia a faccia, <<E tu?>>.
Sbuffo con fare sfacciato, come se stesse dicendo una fesseria colossale, ricevendo in cambio un ghigno.
<<Pensi che non ho capito che la trovi carina?>>, continua convinto.
Scuoto la mano con disinteresse e faccio per avviarmi fuori dalla cucina. Non appena arrivo alla soglia, giunge nuovamente la sua voce alle mie spalle.
<<Fai pace con il cervello, Kad!>>.
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Territorio Nemico
Любовные романы<<𝑰𝑵 𝑹𝑬𝑽𝑰𝑺𝑰𝑶𝑵𝑬>> La giovane Erin Allen è contenta mentre soffia sulle venti candeline colorate della splendida torta di compleanno. Lo sa benissimo che dovrebbe esprimere un desiderio come sempre, ma in cuor suo sa di non aver...