Erin
I canti melodiosi mi rimbombano nelle orecchie, mentre osservo le piccole fiamme delle candeline danzare difronte a me.
Mi viene l'acquolina in bocca e sorrido, ammirando la bellissima torta di frutta che mi sta davanti. È quella famosa della mamma, quella con il doppio strato di crema pasticcera che mi faceva sempre da bambina.
Appena la canzone di buon compleanno giunge al termine, prendo fiato e chiudendo gli occhi soffio sulle venti candeline colorate. Improvvisamente cala il silenzio, per poi essere subito colmato dagli applausi degli invitati.
<<Esprimi un desiderio, Erin!>>, mi incita April, una delle mie migliori amiche.
Come ogni dannato compleanno mi tocca sottostare a questa tradizione dell' "esprimere un desiderio". Ormai non ho più sei anni, ma la pressione che mi mettono gli occhi speranzosi degli invitati mentre mi osservano, mi costringe a mettere in moto il cervello. Rimango con le palpebre serrate e inizio a pensare a cosa potrei desiderare quest'anno. La mia testa parte, ma non mi viene in mente nulla. Pensandoci bene, infondo non necessito di nient'altro di quello che già ho. Ho una splendida famiglia, delle amiche fantastiche e i miei voti a scuola sono più che eccellenti.
<<Dai Erin, quanto tempo ti ci vuole? Vogliamo assaggiare la torta>>, borbotta mio papà Tony.
<<Ho quasi fatto, papà!>>, ribatto. Ma niente. Non mi balena nulla in testa.
Ok, forse una nota bassa nella mia vita c'è. Le tanto attese faccende amorose, che ormai alla mia età dovrebbero farmi scalpitare il cuore come un cavallo matto. Ma detto tra noi, in questo momento non sono presenti nella mia scaletta delle priorità. Non che io sia asessuata o altro, sia chiaro, l'unica cosa che mi importa in questo istante, in questa giovane età, è essere libera e spensierata. Chi ha voglia di crogiolarsi in storie d'amore che finiscono male o imbattersi in idioti che pensano solo a rimorchiarti per una notte?
Quindi direi che sono soddisfatta così come sto. Non potrei chiedere vita migliore adesso.
<<Fatto!>>, esclamo un secondo dopo riaprendo gli occhi. Sussulto sulla sedia del tavolo di casa, sentendo lo scoppio di una bottiglia di prosecco.
Mia madre Margaret, si avvicina a me e stampandomi un bacio sulla fronte, prende il coltello e inizia a tagliare la torta.
<<Erin, non sbavare sulla torta!>>, mi prende in giro Erika, l'altra amica seduta di fianco a me.
Devo ammettere che non siamo in molti a festeggiarmi oggi, ma proprio per scelta mia. Sono sempre stata una ragazza con ristrette cerchie di amicizie. Ho sempre applicato nella mia vita la teoria; "pochi ma buoni". A circondare il tavolo rotondo, infatti, siamo solo in 5: la sottoscritta, April, Erika, mamma e papà.
Tiro il tappo dello spumante in testa a Erika, <<Sarai poi tu quella che sbava!>>. Scoppiamo entrambe a ridere, mentre mia mamma inizia a servire delle magnifiche fette di torta dall'aria invitante.
April, seduta alla mia sinistra, si avvicina al mio orecchio con fare sospettoso, <<Dimmi che hai desiderato di vedere nudo almeno una volta quel figo di Martin>>, dice bisbigliando.
<<Guarda che vi sento...>>, ridacchia mio papà seduto proprio da parte a lei. April si sistema i corti capelli biondi dietro all'orecchio e fa la linguaccia a mio padre.
Per un'istante mi sento grata dell'intervento di mio papà; mai avrei espresso il desiderio di vedere quello stupido di Martin nudo. Va bene essere belli, ma lui è così concentrato su sé stesso e pieno di sé che ogni volta che lo sento parlare mi cadono le braccia a terra.
La chioma afro, super riccia, di Erika si fionda subito sulla torta e in men che non si dica, il piatto è già vuoto. Se c'è qualcuno che mangia molto più di me (e sottolineo che io sono una divoratrice per eccellenza), quella è proprio Erika. Mangia talmente in fretta che a volte mi domando se realmente si gusta il cibo.
La serata continua tra balli, musica, giochi stupidi e karaoke. Ridiamo come pazzi e mi sento leggera in questa serata estiva.
Cosa mai dovrei voler di più? Ci stringiamo tutti vicini e un po' brilli, mentre il flash della polaroid ci acceca, buttando fuori la cartina fotografica con impressa la mia prima notte da ventenne.
La osservo. Sono felice.
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Ciao a tutti! :)
Sono Luna e questa è la prima storia che pubblico in assoluto in questo nuovo account.
Dopo un lungo periodo di indecisione, mi sono convinta a ricominciare un percorso di scrittura come già anni addietro facevo su Wattpad.
Sono un po' arrugginita, ma spero di potervi affascinare comunque con questo racconto intitolato "Territorio Nemico".
Per chi di voi si fermerà solo al primo capitolo, vi ringrazio comunque per l'opportunità che mi avete dato, e se l'inizio non vi ha catturati, mi spiace e spero di potervi comunque rivedere in questo account in altri futuri racconti.
Per coloro invece che hanno deciso di proseguire, tenetevi forte. L'inizio è sempre una presentazione, un'attesa interminabile, ma vi assicuro che se la storia vi coinvolgerà potrete lasciarvi trasportare in un uragano di vicende amorose ricche di passione.
Nel caso in cui abbiate critiche o commenti di alcun tipo, sentitevi liberi di esprimervi. Sono qui per ascoltarvi.
Grazie mille e spero di rivedervi nei prossimi capitoli.
Luna
PS. Trovate sopra il trailer di "Territorio Nemico". Take a look :)
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Territorio Nemico
Romance<<𝑰𝑵 𝑹𝑬𝑽𝑰𝑺𝑰𝑶𝑵𝑬>> La giovane Erin Allen è contenta mentre soffia sulle venti candeline colorate della splendida torta di compleanno. Lo sa benissimo che dovrebbe esprimere un desiderio come sempre, ma in cuor suo sa di non aver...