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Erin

<<Erin!>>, implora Nate contro la mia bocca umida di baci, staccandomi dal suo viso con cautela.
Il buio non mi permette di vedere il colore della sua pelle, ma sono certa che è rosso in viso proprio come lo sono io.
Mi accarezza dolcemente, come se avesse il timore di spezzarmi, <<Non possiamo.>>
<<Perchè?>>, con una sicurezza in me stessa inaspettata, mi dimeno lentamente contro il suo corpo muscoloso.
Un  verso gutturale gli sfugge dalla gola, mentre cerca invano di arrestare  le mie oscillazioni provocanti. <<Ti garantisco che se continui a  fare così, non avrò più la forza di fermarmi.>>
Sul mio viso compare un sorriso sornione, <<Nessuno vuole che tu ti fermi>>.
Mi osserva con uno sguardo languido, come se stesse lottando contro se stesso per prendere la giusta decisione.
<<Me  ne pentirò.>> Un guizzo gli fa brillare gli occhi, prima che mi  stringa a sè e mi trascini sotto il ponticello del molo.
Fa scontrare la mia schiena contro una delle travi in legno e avvicina il viso al mio, <<Non si torna indietro...>>.
<<Lo so, Nate.>>
Le  sue lunghe ciglia sono bagnate dall'acqua salata; oltre la loro  barriera i suoi grandi occhi chiari mi esaminano minuziosamente, come a  voler trovare qualcosa che gli imponga di fermarsi.
Gli afferro il  volto con mani tremanti, avvicinandolo al mio. Sfioro le sue labbra,  ancora gonfie dal precedente bacio, con le mie. E con una dolcezza  inattesa premo la mia bocca sulla sua.
Mi passa le dita tra i capelli umidi, premendomi contro il legno frastagliato e intensificando il nostro bacio.
Le  nostre lingue si scontrano, vorticando insieme come se avessero già una  sintonia da molto tempo. Tutto quello che sta avvenendo è così naturale  e spontaneo, che quasi mi sorprendo.
Le sue grandi mani scendono  cautamente verso il mio fondoschiena, afferrandolo per poi spingermi  ancora di più contro il suo tonico corpo.
<<Dio...>>, geme Nate contro la mia pelle.
Un'ombra di vergogna balena nel mio sguardo, non appena percepisco la sua eccitazione su di me.
D'improvviso  mi alza più in alto, tenendomi sempre salda con le cosce attorno a lui.  Molto più piccola rispetto a Nate, ero ancora tutta coperta dall'acqua,  ma ora mi sta esponendo il corpo all'aria, e il seno rabbrividisce per  il freddo della sera.
Le sue iridi saettono su quella parte di me  che non aveva mai visto prima. Si morde il labbro contemplando i miei  capezzoli turgidi.
In un attimo la sua mano destra si stacca dal mio gluteo, posizionandosi con vigore sul mio petto.
Mi  sfugge un urlo di sorpresa non appena mi dà un morso al collo. Inizia a  palparmi con desiderio, stuzzicando a tratti con le dita ruvide la  punta del mio seno.
Ricomincia a baciarmi, ma stavolta con un bisogno disarmante. Quasi animalesco.
Mi  morde, mi succhia e mi lecca le labbra, facendomi perdere la testa.  Gemo sommessamente a causa delle forti sensazione e senza rendermene  neanche conto inizio a dimenarmi contro il suo addome, reclamando di  più.
Come se glielo avessi appena urlato in faccia, le sue dita esperte scompaiono nell'acqua scura, accarezzandomi piano la coscia.
Nate  tiene gli occhi puntati su di me per tutto il tempo, finchè i suoi  polpastrelli non arrivano al punto più sensibile del mio corpo.
Mi aggrappo pesantemente al suo collo mentre inizia a perlustrare il mio sesso con fare esperto.
<<Ti voglio vedere.>> Sussurra con voce roca.
Un  gemito acuto mi sfugge dalla gola, non appena mi penetra con un dito.  Inarco la schiena, ormai vittima di queste scariche elettriche.
Come se avesse appena ricevuto un invito da parte mia, Nate aggredisce con la lingua l'aureola del mio seno gonfio.
Mordicchia con delicatezza il mio capezzolo, facendo poi saettare la punta della lingua intorno a esso.
I miei fianchi si muovono bisognosi contro la sua mano, in cerca di conforto e di appagamento.
<<Oh, Nate...>>.
<<Cazzo,  quanto mi eccita sentirti dire il mio nome con quella voce...>>,  mi bisbiglia all'orecchio, mordicchiando il lobo e penetrandomi con un  secondo dito.
<<La prossima volta che mi masturberò, penserò a  questa bella bocca che urla il mio nome.>> Lo avverto ridacchiare  contro l'incavo del mio collo, come se già avesse vinto.
Mi sente fremere intorno alle sue falangi e capisce che sono arrivata al limite.
<<Aspetta, piccola. Non ho ancora soddisfatto la mia curiosità...>>.
Di colpo mi afferra prontemente sotto le ascelle, alzandomi sopra di lui con estrema facilità.
Mi  costringe ad appoggiare le gambe sulle sue spalle larghe, mettendomi  nella posizione più inverosimile e imbarazzante di sempre.
<<Nate, che cosa...?!>>.
<<Lo sapevo che eri perfetta.>> Senza esitazioni, le sue labbra abili sfiorano il mio centro bagnato.
<<Merda...>>,  ansimo in estasi, tirandogli i capelli biondi leggermente e  aggrappandomi disperatemente con l'altro braccio alla trave del molo.
La sua bocca avida mi divora lentamente il sesso, facendo piccoli movimenti circolari con la lingua sul clitoride.
Le cosce iniziano a tremare contro le sue guance, mentre boccheggio cercando di respirare.
Inizio a contorcermi contro le sue avide labbra, tentando invano di trovare il lume della ragione.
L'imbarazzo sembra avermi abbandonata, ma l'adrenalina no.
<<Ti  prego, Nate>>, lo supplico con un filo di voce, mentre lambisce  ogni centimetro in mezzo alle mie gambe, facendomi fremere.
<<Dimmi, Erin. Perchè mi preghi?>>, mi morde l'interno della coscia, e lo percepisco sorridere goliardico.
Con  le mani aperte mi strige forte i glutei, facendomi avvicinare di  nuovo alla sua bocca, come se stesse divorando il suo piatto preferito.
Il  rumore delle onde nasconde in parte i miei forti gemiti di piacere. In  altre circostanze tutta questa situazione mi avrebbe riempita di  vergogna, ma forse grazie al buio della notte e il suono dell'oceano,  tutto pare un sogno intimo.
Sento quel familiare formicolio avvicinarsi rapidamente e capisco che sono arrivata ormai al culmine.
<<Aspetta...>>, gli intimo tra gli ansimi, sentendolo infilare un dito dentro il mio corpo.
Nate però capisce quello che mi sta succedendo, e non mi presta attenzione, continuando la sua dolce tortura.
Muovendo contemporaneamente la lingua e la sua mano, mi manda in estasi e vedo le stelle farsi sempre più vicine.
In pochi secondi vengo scombussolata da un orgasmo, che mi lascia la vista appannata e il corpo febbricitante.
Nel momento in cui il gemello mi fa di nuovo calare tra le sue braccia calde e rassicuranti, io cerco di riprendere fiato.
Nate mi stringe a lui con un'espressione soddisfatta e piena di desiderio. <<Dio, quanto sei splendida.>>
Rinsavisco  in poco tempo, e come se l'avessi sepellito da qualche parte in  superficie, l'imbarazzo tanto dimentico torna più forte di prima.
Oddio, che vergogna!
Scruto  timidamente attraverso le ciglia il volto del biondo davanti a me. I  suoi capelli bagnati sono scompigliati a causa mia, e le sue labbra sono  umide della mia eccitazione.
Non posso essere stata così sciocca da fare gli stessi errori, ma stavolta con l'altro fratello Dixon.
Nate mi stringe contro il suo petto duro e si avvicina pericolosamente al mio viso, facendo sfiorare i nostri nasi.
<<Nate, forse dovremmo...>>, balbetto a un soffio dalle sue labbra.
Percepisco il suoi pettorali a contatto con il mio seno tremare per soffocare una risata.
Che ci sarà mai da ridere?!
<<Lasciami indovinare: "dovremmo fermarci"?>>.
Quando  sono certa che stia per baciarmi nuovamente, si scosta leggermente,  mordicchiandomi invece l'incavo tra la spalle e il collo.
Gli getto inevitabilmente le braccia intorno al collo, percependo ancora una nuova scarica di eccitazione.
<<Sì...>>.
Riesco a sentire i miei capezzoli sfregare contro la sua pelle e mi mordo il labbro inferiore per soffocare la voglia che ho di baciarlo.
Con mia sorpresa, Nate si divincola da me lentamente, facendomi di nuovo avvertire il freddo della sera.
Mi  sento inaspettamente sola e persa senza la sua vicinanza. Fa sciogliere  le mie braccia ancora legate a lui. Lo guardo presa dalla vergogna e  dall'agitazione.
<<Quante volte te l'ho detto prima?>>. I suoi occhi paiono divertiti alla vista della solita Erin Allen impacciata.
<<C-che cosa?>>, farfuglio, sprofondando piano nell'acqua.
<<Quando  eri tutta fuoco e fiamme, pronta ad assalirmi: cosa ti ho  detto?>>, la sua voce si spezza in una risata roca e incosciamente  mi nascondo sempre di più sott'acqua.
<<Non ricordo. Non so cosa mi sia preso.>>
<<Ti  ho detto diverse volte di fermarci. Ma hai insistito, e questo è il  risultato.>> Con poco preavviso mi prende la mano nella sua.
L'accompagna  verso un punto poco preciso sotto la superficie dell'oceano e trattengo  un singulto. Fa stringere le mie dita intorno alla sua grande erezione. 
Sgomenta punto gli occhi sbarrati nei suoi. L'eccitazione che vi leggo mi mozza il fiato.
Il biondo fa un sorriso malizioso per tranquillizzarmi e accompagna la mia mano in piccoli movimenti verticali.
Socchiude le palpebre mordendosi il labbro con forza, <<Ti avevo avvertita. Non si torna indietro.>>
Faccio  per dire qualcosa, ma la sua bocca si avventa bisognosa sulla mia. Le  nostre lingue si cercano con urgenza. La sua mano continua a trascinare  la mia sul suo membro, compiendo movimenti flemmatici e regolari.
Percepisco i suoi mugolii strozzati contro le mie labbra frementi e subito mi sento di nuovo accaldata.
Non dovrei, accidenti. Ma sono io ad aver cominciato questo gioco di seduzione.
Lo  sento pulsare attorno al mio palmo e non so bene come comportarmi. Mi  piace quello che sto facendo, ma mi sento così inesperta e goffa.
Spinta  dalla curiosità, provo ad aumentare il ritmo facendolo gemere  pesamente. Nate si separa dal bacio, appoggiando la fronte contro la mia  per tornare a respirare normalmente.
A gli occhi serrati e le soppraciglia aggrottate, <<Ti sto facendo male?>>.
Mi blocco presa dall'agitazione, ma lui insiste con la sua mano per farmi riprendere il lavoro che stavo facendo.
<<No, piccola. L'unico punto dove mi fai male è il cuore>>.
Lo guardo disorientata senza capire. Incoraggiata però dalla sua stretta, continuo a oscillare su e giù con le dita.
<<Cazzo, Erin. Fermati.>> Sibila dopo un po', afferrando con prepotenza il mio braccio in movimento.
Pare  sconvolto mentre mette una leggera distanza tra le nostre facce. Mi  legge lo smarrimento negli occhi e con dolcezza mi accarezza la guancia.
Il suo torace si alza e si abbassa con sconstanza e velocità. <<Se continui così, rischio già di venire...>>.
<<E...non vuoi?>>, domando vergognosa, senza capire il suo ripensamento.
Mi  scocca un'occhiata torva, piegando la testa leggermente di lato, come  se fossi arrivata da un altro pianeta. Stavolta è lui a dare  l'impressione di essere spaesato.
<<Sei proprio ingenua, Erin.>>
Cingendomi  per i fianchi, mi fa uscire di nuovo allo scoperto dalla pozza d'acqua e  poggia nuovamente la mia schiena contro il palo di legno.
Con  movimenti decisi, mi incita a legare la gambe intorno ai suoi fianchi  forti, posizionandomi all'altezza del suo sesso pulsante.
La mia  intimità si scontra con la sua grossa erezione, facendoci gemere  entrambi. Catturandomi il labbro inferiore tra i denti, si struscia  sulla mia apertura in una maniera davvero oscena, facendomi impazzire.
Sospira  pesantemente prima di parlare nuovamente, <<Credevi davvero che  avrei preferito venire con una semplice sega?>>.
<<Nate...>>, ansimo contro la sua bocca schiusa reclamando un altro bacio.
Lui mi accontenta e prima che mi possa rendere conto, inizia a penetrarmi solo con la punta.
<<Merda, quanto sei stretta.>>
Sembra  targiversare per qualche secondo, timoroso di farmi male. Ma lo  sorprendo facendo scontrare il mio bacino con il suo, concedendo al suo  corpo di entrare completamente nel mio.
La sua voce roca si spezza in un gemito gutturale. Le sue mani mi afferrano i fianchi prontemente per impedirmi di ondeggiare.
<<Dammi solo un secondo.>> Sembra turbato, ma non riesco a capire da cosa.
<<Ehi...>>, gli accarezzo lo zigomo, <<Tutto bene?>>.
<<No.>>.
<<V-vuoi smettere?>>, appoggio le mani sulle sue spalle toniche.
<<No!>>, dice a denti stretti, strappandomi un urlo non appena da un colpo di fianchi.
Tenta di calmarsi facendo dei respiri profondi e iniziando a muoversi dentro di me, facendomi rabbrividire dal piacere.
<<Non  sto bene, perchè è fottutamente bello...>>, dice con voce  strozzata, catturando con la sua bocca  i gemiti che mi sfuggono a ogni  sua spinta incalzante.
<<Oh...>>, è l'unica cosa che mi esce dalla gola.
Lo percepisco vibrare dentro di me; è ingombrante e duro, ma riesce a toccare un punto che mi fa stringere le dita dei piedi.
Lo  sprono a muoversi con più foga, andando incontro ai suoi fianchi.  Mugula piano sul mio collo e in un attimo inizia a torturarmi il seno  tra le labbra.
<<Tu mi vuoi rovinare>>, sospira piano, aumentando il ritmo.
Mi sfugge un urlo di piacere e lo prego di non smettere.
Se  solo le mie amiche sapessero cosa ho combinato quest'estate  rimarrebbero piacevolmente sorprese. Ma meglio non scendere in dettagli  troppo spinti. Erin Allen è semplicemente cresciuta.
Mi afferra deciso per la mascella, facendomi appoggiare la testa contro il legno della trave.
Mi impone di guardarlo negli occhi; in quello sguardo colmo di passione e di qualcosa d'altro. Qualcosa di forte e indelebile.
Lo  osservo con la stessa intensità, e l'ennesimo lamento di piacere si fa  strada per la mia gola secca. Mi contempla libidinoso, affondando tra le  mie gambe stavolta con colpi lenti. Gli piace vedermi persa nel  piacere, riesco a leggerglielo in faccia. Lo eccita vedere quello che mi  sta provocando.
Tutto intorno a noi pare fermarsi mentre i nostri corpi si uniscono in una danza naturale.
<<Nate,  ti voglio...>>, boccheggio aggrappandomi con una mano dietro al  suo collo, ormai presa da un desiderio cieco e incontenibile.
<<Cazzo,  Erin. Quanto vorrei venire dentro di te...>>, aggrotta le  sopracciglia sconvolto dalle sensazioni che ci stiamo dando, senza mai  staccare gli occhi dai miei.
<<T-tu puoi...>>, riesco a dire a malapena.
<<Come?>>.
<<Fidati...>>,  come se avesse appena ricevuto la notizia più bella della sua vita,  Nate si fionda sulla mia bocca, spalancandola con la sua lingua.
Sento il corpo tremare ad ogni suo affondo, e intuisco di essere quasi arrivata all'apice del piacere.
<<Nate!>>, Urlo disarmata aggrappandomi con tutta me stessa alle sue spalle possenti.
E  in un attimo raggiungo l'ennesimo orgasmo della serata, ma stavolta più  intenso al punto che sento contrarre i miei muscoli intorno al membro  di Nate.
<<Porca puttana!>>, geme tra le mie labbra esauste dando le ultime spinte.
Lo  guardo con gli occhi velati e il corpo scombussolato dal piacere,  mentre viene dentro di me chiamando disperatamente il mio nome.
Rimaniamo abbracciati come se potessimo perderci da un momento all'altro in mezzo alle onde dell'oceano.
Esausta mi faccio trascinare via dal molo dal gemello, così da poter vedere meglio le stelle splendenti.
Con il viso appoggia sul suo petto liscio, riesco a sentire il suo cuore battere con più calma.
Mi stringe ancora più forte al suo corpo, dandomi un dolce bacio sulla fronte.
<<Ti amo.>>

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Ed eccoci di nuovo immersi nel caos più completo della vita di Erin.😅

Non bastava andare a letto con un Dixon, ma ben con due di loro.
Dite la verità...vi aspettavate un ripensamento, non è vero?
Invece la piccola Allen ha deciso di mandare a quel paese il povero Kaden, sfruttando il debole che Nate ha nei suoi confronti.

A volte un cuore spezzato può farci fare brutte scelte. Anche se in questo caso ha portato la nostra protagonista a godersi un po' la vita🫠 o meglio dire, il caro e gentile Nate.

La confessione finale però vi avrà lasciati di stocco, o sbaglio? Uno dei gemelli è riuscito a dichiarare finalmente i suoi sentimenti: ma basterà questo a fare cadere Erin nelle sue braccia?🤔

Vi aspetto al prossimo capitolo. ❤️

Chissà se il nostro Kaden lo scoprirà. Che reazioni potrebbe avere?💀

Vi abbraccio,

La vostra Luna🌙

Territorio NemicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora