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Erin

<<Provati questo, Erin!>>, la tenda nera del camerino in cui mi trovo si spalanca, rivelando una chioma di lisci capelli biondi. Brenda mi guarda tutta emozionata, mentre mi passa l'ennesimo abito.

Era solo ieri che mi trovavo nella mia stanza a casa dei Dixon, ancora scombussolata dopo quello che era avvenuto con Kaden.

Mi ero sentita così strana, soprattutto dopo averlo visto riemergere dal corridoio, unicamente con l'intenzione di chiedermi il numero di telefono, visto che sua cugina glielo aveva chiesto.

Erano passati appena pochi secondi, e già sembrava tornato lo stesso Kaden di tutti i giorni: scorbutico e fastidioso.

Ed ora eccomi qui, dispersa con Brenda e Claudine in qualche quartiere extra lusso di San Diego, a fare shopping come se nulla fosse.

Do un'occhiata al cartellino con il prezzo del bellissimo abito blu e rimango a bocca aperta, <<Santo cielo, Brenda! Solo per pagare questo rischio di dover vendere un rene!>>.

<<Zitta e provalo>>, i suoi occhi da cerbiatta scintillano e richiude la tenda, lasciandomi con le parole di protesta sulla punta della lingua.

Afferro lo splendido vestito dall'aspetto elegante e osservo la mia immagine riflessa nello specchio. Questo camerino non ha nulla a vedere con quelli in cui vado io di solito. Ha una luce pazzesca, è pulitissimo e molto spazioso. Cosa ci faccio io qui?

Provo incerta il vestito etichettato "Yves Saint Laurent" e mi stupisco dal risultato. Me lo sento perfetto addosso e, devo ammettere, che mi dona. Non è troppo corto ed è aderente, con una bellissima scollatura sulla schiena.

<<Ha bisogno una mano, signorina?>>, sento dire dalla commessa oltre la tenda.

Non faccio in tempo a rispondere, che Brenda mi anticipa, <<Non si preoccupi, ci siamo qua noi per lei>>.

Mi raccolgo i lunghi capelli mossi in una coda alta e decido di mostrare il risultato alle mie due accompagnatrici.

Claudine e Brenda sono sedute su un divanetto di pelle, in attesa della mia sfilata.

La signora Dixon batte le mani entusiasta e Brenda salta in piedi per avvicinarsi a me.

<<Ma puce, sei una meraviglia!>>, sorride Claudine, facendomi qualche foto a tradimento con il cellulare, <<Anche tua mamma deve vedere quanto sei bella!>>.

<<Dove volevi nascondere quelle gambe e quel sedere così alto?>>, ridacchia Brenda, facendomi l'occhiolino e sistemandomi il laccio dietro al collo.

<<Non esagerare, Brenda!>>, borbotto imbarazzata, anche se in fondo mi sento lusingata.

<<Per la festa dei Morrison sarai perfetta>>, concorda Claudine, allontandosi da noi e lasciandoci sole.

<<Festa?>>, domando perplessa, ricevendo uno sguardo di compassione da parte della mia nuova amica, <<Non si trattava solo di un aperitivo?>>.

<<Beh, diciamo che i Morrison non sono conosciuti nel quartiere in cui vivete per essere dei tipi "qualunque". Quando ti invitano a un aperitivo, in verità si tratta di un evento quasi paragonabile a un gala>>, alza gli occhi al cielo, <<Se la tirano da morire, fanno i finti modesti...>>.

Annuisco, riflettendo sul discorso, <<Allora perché ci andiamo?>>.

<<Tesoro, non sai come gira il mondo qua>>, mi scioglie la coda, lasciando cadere la massa di capelli sulle mie spalle, <<Amici di tutti, amici di nessuno>>.

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