Erin
Mi è mancata molto la mia vecchia cittadina in questi ultimi mesi passati in California.
L'aria è nettamente più fredda e le temperature più basse, ma mi sento a casa.
Oltrettutto essere di nuovo circondata dalle mie vecchie amiche, Erika ed April, dà una nuova luce a tutto.
Non posso negare che una parte di me ormai predominante nella mia attuale vita, quella più intraprendente e sicura, abbia creato delle radici solide a San Diego.
Ma ogni tanto trovo sia giusto tornare per qualche istante sui propri passi e connettersi anche con la vecchia persona che si era.
Sono partita dalla California con un malessere profondo; con un dolore mai provato prima fino ad ora. E so bene di cosa si tratta: di un amore finito, forse nemmeno sbocciato.
Io e Kaden ci siamo stuzzicati, odiati e infine amati, in un tempo così breve che ancora stento a crederci.
L'ultima notte passata con lui è stata intensa e inspiegabile. Così dolce, ma nel contempo così amara.
Ci siano distrutti, ma non solo con le parole, anche con i nostri corpi. Con le nostre anime ferite.
Quello che è avvenuto con i gemelli Dixon rimarrà sempre impresso nella mia mente; ricordi incisi nella momoria che non se ne andranno mai.
Così vividi che ancora riesco a percepire il nodo di rimorsi bloccato nello stomaco.
Io e Kaden siamo stati la nostra stessa rovina. Ci siamo distrutti con tutte le armi che avevamo a disposizione e ora ne sto vivendo il risultato.
Quando mi ha detto di sparire dalla sua vita, non ho potuto biasimarlo. Sono stata crudele ed egoista. Mi sono fatta trasportare dalle situazioni senza pensare alle conseguenze.
Andarmene da San Diego per staccare la spina e concedermi il tempo per riprendermi, è stata una saggia decisione.
D'altronde il metodo migliore per ripartire è allontanarsi dalla causa dei propri tormenti. Nel mio caso da Kaden Dixon. L'unico ragazzo che è riuscito a strapparmi il cuore dal petto e tenerselo per sè.
Solo che lui non lo sa, e per questo motivo non può ridarmelo.
I giorni passati nella mia vecchia casa mi hanno concesso dei momenti dove sfogare tutto il mio sconforto in santa pace. Ho pianto come una disperata, ogni sera prima di andare a dormire.
Non ho voluto pesare troppo sulle mie amiche con i miei problemi più di quel tanto. Solo il primo giorno in cui sono arrivata ho dato libero sfogo alle mie lacrime. È bastato un loro sguardo all'aeroporto per capire che non stavo affatto bene. Per questo motivo mi hanno subito portata a bere una cioccolata calda a casa di April, costringendomi a svuotare il sacco.
Le ragazze sono rimaste così attonite nell'udire tutto il racconto che fino ad ora avevo nascosto. April, che è sempre stata la solita a fare battute, non ha osato dire niente sul fatto che non solo fossi stata con Kaden, bensì pure con Nate. Pure lei, che di esperienze con i ragazzi ne aveva avute anche fin troppe, non era mai arrivata al punto di fare una cosa del genere.
Erika, dal canto suo, inizialmente mi aveva guardata un po' stranita, come se stesse cercando di capire se stessi scherzando. Ma quando è arrivata alla conclusione che fosse tutto vero, e che la ragazza inesperta e per nulla interessata al genere maschile quale ero, fosse effettivamente scomparsa, mi ha abbracciata con forza, dicendomi con dolcezza che il tempo avrebbe sistemato tutto.
Ma quel tempo maledetto di cui mi ha parlato, non passa mai. E io mi sento perennemente a pezzi. Svuotata da ogni cosa.
Mi manca, dannazione. Mi manca tutto della California.
Ma più di ogni altra cosa mi manca Kaden.
Quel ragazzo dagli occhi dello stesso colore di un bosco in primavera, che mi ha fatto crollare il mondo addosso.
Immersa in questi brutti pensieri, sospiro pesantemente guardando una coppia felice passeggiare mano nella mano davanti alle vetrine dei negozi del centro commerciale di Medford.
<<Erin Allen? Sei ancora connessa a noi?>>, mi richiama April, scuotendo il suo caschetto biondo a destra e sinistra.
Erika mi guarda con tenerezza mentre mi scuso. Mi poggia una mano sul braccio per darmi conforto. <<Stai pensando a lui?>>.
<<No. Stavo pensando a Mirtilla che è a casa ad aspettarmi.>> Mento, mordendomi l'interno guancia sotto gli occhi vigili delle mie amiche.
Devo ammettere che è stato abbastanza traumatico aprire la porta di casa qualche giorno fa. Ritrovarmi tutti i vecchi mobili sotto gli infiniti lenzuoli protettivi e la mia camera praticamente svuotata, mi ha fatto venire il magone.
In poche ore ho dato di nuovo vita alla mia vecchia abitazione, riempiendola di luce e pulendo ogni stanza dalla polvere che si era accumolata nei mesi precedenti.
Grazie alla presenza della mia gattona mi sono sentita meno sola in quegli spazi familiari, ricchi di bellissimi ricordi.
<<Certo, come no.>> Sbotta la bionda dal carattere forte, <<Ho visto come guardavi quella povera coppietta. Se dai tuoi occhi potessero uscire fiammate, a quest'ora quei due disgraziati sarebbero cenere sul pavimento.>>
Sento le guance diventare rosse a causa dell'imbarazzo. <<Non è vero!>>.
Sono stata colta in flagrante e questa cosa mi fa abbastanza innervosire. Non sono mai stata così facile da decifrare. Ora invece mi sembra che tutti mi possano leggere nella mente.
<<Tesoro, non c'è nulla di male in quello che stai provando.>> Mi consola Erika, scostandosi un riccio ribelle dal viso e bevendo il milkshake poggiato sul tavolino del bar.
<<Dovrei dimenticarlo, come lui vorrebbe e come sicuramente starà facendo lui con me.>> Butto fuori di colpo, giocherellando con la cannuccia della mia bevanda, pur di non guardarle dritte negli occhi.
<<Pensi sia così facile? Credi davvero che lui ti abbia già dimenticata?>>, esplode April, sbattendo le mani sul tavolo e facendo sobbalzare sia me che Erika.
<<Io...>>, provo a dire ma vengo bruscamente interrotta dallo sguardo assassino della bionda.
Alza l'indice, dall'unghia lunga e scarlatta, in aria davanti al mio viso sorpreso, <<Non osare dire una parola. So già cosa vuoi dire: "Lui ha già voltato pagina" oppure "Non si sarà nemmeno accorto della mia assenza" e un'altra serie di cazzate che non voglio neanche dire.>>
Erika, seduta da parte a lei, le dà una gomitata sul braccio per farla calmare, ma la bionda ormai si è accesa e non ha intenzione di spegnersi.
<<Bella mia, ascoltami bene.>> Mi si avvicina sporgendosi sul tavolo, <<Quel fottuto bastardo è follemente perso per te e puoi star certa che se ti ha pregato di uscire dalla sua vita, è solo perchè non è in grado di toglierti lui stesso dalla sua testa. Mi capisci?>>.
La nostra amica dalla splendida carnagione scura, si schiarisce la voce, <<April non ha tutti i torti.>>
<<Ma...>>, riprovo a dire inutilmente.
<<Ma un accidenti, Erin. Vuoi davvero chiudere questo capitolo?>>, mi domanda, facendomi trasalire solo al pensiero di cancellare Kaden definitivamente dal mio cuore.
<<No...>>, sussurro tristemente.
<<Come?>>.
<<No, non voglio.>> Dico stavolta con una voce più decisa.
April alza le braccia al cielo e spalanca gli occhi come se avessi fatto la rivelazione della vita, <<Ecco. Questa è la verità.>>
<<Questo è quello che davvero vuoi.>> Si aggiunge la riccia con un tenero sorriso.
Sbuffo sempre più amareggiata dalla situazione, <<Ma cosa dovrei fare? Lui mi odia...>>.
<<Tesoro, se lui prova qualcosa per te, puoi star certa che non si tratta di odio.>> Ammette Erika, facendo un altro sorso dalla sua bevanda rosa.
<<Vuoi provare a chiamarlo?>>, mi chiede la bionda dopo aver chiesto il conto al cameriere.
<<Ho bloccato e cancellato il suo numero...>>. Le mie amiche mi guardava in tralice, come se avessi appena inveito contro di loro.
Alzo le mani in segno di resa, <<Mi sembrava un ottimo inizio per dimenticarlo.>>
<<Ha qualche social?>>, stavolta è la riccia a parlare.
<<Mi ha bloccata ovunque.>> Confesso imbarazzata, poggiando stancamente la testa sui dorsi della mani unite sulla superficie lucida del tavolo.
<<Quindi ti arrendi?>>, insiste la bionda ormai instancabile.
<<Cosa dovrei fare?>>, farfuglio ancora collassata sul tavolino.
<<Sicuramente non aspettare che lui venga a riprenderti, ma piuttosto prendere il toro per le corna. Affrontalo una volta per tutte e digli che non puoi lasciarlo andare.>>
<<Provaci, almeno.>> Aggiunge Erika, facendomi finalmente alzare il viso verso di loro.
<<Apprezzo davvero quello che mi state dicendo, ragazze. Ma non sono ancora pronta. Ho paura di quello che potrebbe dirmi. Temo che mi rifiuti per l'ennesima volta oppure che mi sbatta in faccia che se la fa con altre ragazze...>>, verso la fine della frase la mia voce cede leggermente, facendo trapelare il mio stato d'animo.
<<Erin, in qualsiasi modo dovesse andare, tu almeno ci avrai provato>>, il tono amorevole di Erika mi accarezza l'anima e mi fa stare meglio.
<<Hai ragione.>> È l'unica cosa che riesco a dire prima di pagare finalmente il conto.
So che non hanno tutti i torti e che infondo non mi sono mai battuta più di quel tanto per chiarire con Kaden.
Il vero punto per andare avanti con o senza di lui è affrontarlo una volta per tutte.
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Territorio Nemico
Romance<<𝑰𝑵 𝑹𝑬𝑽𝑰𝑺𝑰𝑶𝑵𝑬>> La giovane Erin Allen è contenta mentre soffia sulle venti candeline colorate della splendida torta di compleanno. Lo sa benissimo che dovrebbe esprimere un desiderio come sempre, ma in cuor suo sa di non aver...