1985

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Camminavamo lungo lo stesso binario, tu da un lato io dall'altro.

Facevamo entrambi avanti e indietro, tu con fretta con le tue sneakers bianche e uno zaino in spalla, io con calma per ammazzare il tempo con una sigaretta tra le dita.

All'improvviso tu saltasti giù dalla traversa e attraversando i binari mi corsi incontro.

- Scusa hai una sigaretta?
Avevi le fossette agli angoli della bocca e lentiggini che formavano costellazioni.
Ti allungai il pacchetto con tre sole sigarette.
- Tienilo pure, ne ho un altro chiuso.
- Grazie.
Dissi tu sorpresa e soddisfatta.
- Che giornata di merda, ho litigato con mio padre e sto scappando di casa.
Alzai le sopracciglia sconvolto.
- Scusa ma quanti anni hai?
- Tredici.
- Tu sei pazza, sarà preoccupato dai, chiamalo e rassicuralo almeno.
- No, questa volta non tornerò indietro.
Mi misi a ridere.
- Cosa ridi?
- Boh, sai com'è, sei in stazione ad aspettare il treno per andare a scuola e incontri una scappata di casa.

Abbassasti lo sguardo guardandoti i pantaloni stropicciati e le sneaker bianche completamente infangate.

- Beh, in effetti si vede che sono una scappata di casa.
Ti misi a ridere anche tu.
- E non dovresti fumare, sei piccola.
Mi guardasti stranita.
- Ah beh scusa la curiosità ma tu quanti anni avresti?
- Quindici!
Dissi soddisfatto dei miei due anni in più.
- Ma fammi il piacere!
- Ahah se vuoi venire a stare da me nessun problema. Vieni con me a scuola mi aspetti e poi andiamo a casa mia.
- Beh, l'alternativa è diventare una senzatetto quindi ci sto.

Non vi dico la faccia dei miei compagni quando arrivai a scuola con una ragazzina scappata di casa e quando poi arrivai a casa mia.

Mia madre mi prese a sberle davanti a lei che rideva e, dopo avergli sequestrato il cellullare, chiamò il padre disperato.
Un bel primo incontro.

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