BORDERLINE

Le voci

Ti abbandonai lì in mezzo alla strada e tornai a casa con ancora l'adrenalina addosso.

Entrai e lanciai le chiavi sul tavolo, presi la bottiglia di Jack Daniel's e mi sedetti a terra contro il frigo, accesi una sigaretta e iniziai a bere dalla bottiglia.

- Daniel che cazzo abbiamo combinato.

Dissi tra me e me rendendomi conto di aver rovinato una serata meravigliosa e, forse, la nostra storia.

Cercai il cellulare ma mi ricordai che l'avevo spaccato sul parabrezza di quello stronzo; quindi, continuai a bere fino a toccare il fondo delle bottiglie e il fondo della mia vita.

Mi addormentai all'alba sul pavimento della cucina.

7 giorni al giorno zero

Spalanco le finestre alla rivoluzione, è un nuovo giorno, un nuovo inizio.

Un bacio a te, nel silenzio, nel ricordo di ciò che eravamo. 

Guardavo avanti si, ma senza smettere di guardarmi in giro nella speranza di incontrarti, per caso, ma il destino non è mai stato mio amico.

'Si lasciano mai le case dell'infanzia? Mai: rimangono sempre dentro di noi, anche quando non esistono più' 

- F. Ozpetek

Cercai in quello la pace, la grazia, la speranza che, ne ero certo, c'era ancora in qualche angolo del mio cervello.

Ma senza te non ero io, non esisteva più niente, eri tu che mi facevi sentire vivo.

Ho capito solo adesso quello che intendevano. Le voci dico. 

Avevo tanti pareri nella mia testa, qualcuno mi diceva di lasciarti andare, di starti lontana, che solo senza di me saresti stata al sicuro. 

Altre voci mi dicevano di starti più vicino, di controllare il tuo cellulare, i tuoi messaggi e di seguirti in macchina quando uscivi di casa. 

Non riuscivo a capire ma ero spinto da questo desiderio morboso di conoscere le tue abitudini. 

Le cose cambiarono così velocemente da quel giorno. 

La notte era la parte peggiore, un sentiero di foglie cadute, un destino in cui mi contorcevo perché posseduto da un demone che non mi lasciava pace.