Disturbo borderline

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Capelli chiari arruffati sulla fronte e quelli più lunghi dietro alle orecchie, occhi di un bel verde scuro.
Modi di fare da terza classe, sigaretta tra le dita.
Uno sguardo distratto, gli occhi sempre in cerca di stimoli.
Solo una cosa sapeva fargli prendere interesse e posizione, la frenesia.
E se non impari a domarla è difficile che la gente vada oltre.
Ma lui non aveva interesse a circondarsi di persone che non lo capivano, preferiva la solitudine al sentirsi in compagnia solo in apparenza, per riverenza verso i suoi ideali, verso la sua battaglia e verso la sua rivoluzione.
Sembra quasi una poesia, non trovi?
Io ci leggo magia nelle sue parole, li immagino i loro quattro occhi cercarsi, li sento i loro cuori battere, le frasi farsi complicate e poi risolversi in una dolce armonia.
Nella sua mente Daniel ha pensieri utopici, ideali a cui aspira e il loro amore era solo una chimera.
Erano castelli in aria, perché nonostante sapeva quello che Sophie meritava non aveva capito che sicuramente non era lui la persona giusta.
Lui cercava l'amore eterno, ideale e idiliaco e per lui ogni forma di amore al di sotto di tale perfezione non era veramente amore.
Appena iniziarono le prime incomprensioni iniziò a svalutare il sentimento di Sophie, lui cominciò a pretendere una perfezione impossibile e iniziò a condannarla per la sua imperfetta umanità.
Ogni storia ha la sua voce, ogni storia deve essere raccontata dal giusto narratore e dal punto di vista più adeguato.

Dall'età dell'adolescenza Daniel dovette fare i conti con un grave disturbo mentale classificato come disturbo dissociativo di personalità.

Si tratta di uno stato psicologico complesso e cronico caratterizzato dalle alterazioni delle identità e dalle rotture nella coscienza.

La sua psichiatra, Anastasia, lo definì come "la presenza di due o più stati distinti di personalità separati". L'alternarsi delle varie identità e le amnesie tra le diverse personalità determinarono uno sconvolgente caos esistenziale.

Nel corpo, che normalmente è mosso da una sola volontà ed ha una sola coscienza, subentra un'altra identità, poi un'altra e un'altra ancora e tutte vivono insieme, spesso litigano.
Ogni identità ha la sua personalità con i suoi modi di percepire, pensare e relazionarsi nei confronti di sé e dell'ambiente.

Secondo la definizione della patologia, almeno due di queste identità o stati di personalità assumono in modo ricorrente il controllo del comportamento della persona e ognuna di esse, quando presente, non ha assolutamente coscienza dell'altra.

Le diverse identità tendono ad alternarsi e ad essere maggiormente manifeste quando la persona è sottoposta a momenti di grave stress.

La frammentazione dell'identità di solito porta all'amnesia asimmetrica: significa che una personalità può avere amnesia per eventi sperimentati dalle altre personalità.

Alcune identità sembrano conoscere invece le altre ed interagire con esse in un complesso mondo interiore ed alcune identità interagiscono più di altre.

Decisero di soffermarsi sull'identità alternativa che di volta in volta prendeva sempre più il sopravvento. La chiamarono "Gabriele" come il fratello che Daniel perse a soli 4 anni.

Gabriele era molto diverso, lui sapeva tutto quello che succedeva a Daniel, provava le sue emozioni e provava a interagire con Daniel attraverso la sua voce che appariva a Daniel come un eco in grado di guidarlo nelle varie scelte della dua vita.
Daniel invece aveva amnesi completa di quello che accadeva a Gabriele, sapeva della sua esistenza ma non l'aveva mai percepito.

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