Luca's pov
Esco da scuola quasi di corsa, mangiando un panino al volo e controllando di non avere nuovi messaggi da parte di mio fratello, dato che ultimamente mi scrive ogni due secondi.Da quando ha saputo che avevo intenzione di andare a trovare Margherita oggi pomeriggio, non mi ha lasciato un attimo di pace, mandandomi consigli su consigli senza un attimo di respiro, neache sapesse già che intenzioni ho.
Sinceramente inizia a darmi un po' fastidio questa sua insistenza: scarta subito l'opzione di due persone con i gusti simili che vogliono solo stringere amicizia e pensa ad una relazione romantica, creando un clima di imbarazzo e tensione che non dovrebbe esistere. Una ragazzo e una ragazza non possono semplicemente essere amici, come Barry e Kara o Tony e Natasha? Perché si deve mirare al fidanzamento, togliendo tutte le altre opzioni?
E poi devo essere io a scegliere con chi stare, non lui. Non dovrei neanche minimamente farmi influenzare dalle sue opinioni, per quanto bella e fantastica possa essere Margherita. Okay, lo ammetto, lei è la migliore ragazza che io abbia mai incontrato e adoro parlarci insieme, ma questo non vuol dire nulla.
Siamo amici e nulla di più. Almeno per ora.Rallento il passo, rendendomi conto di essere già quasi arrivato al negozio dove lavora la giovane, spostando quindi il peso dello zaino solo su una spalla e cercandola tra le varie commesse che vi sono nella gioielleria.
«Luca, sono qui!» mi chiama lei dalla mia sinistra, venendomi in contro e togliendosi il cartellino con scritto il suo nome
«Ciao... Sono in ritardo per caso? Perché non-»
«No no, tu sei in perfetto orario, questa volta sono io che mi sono trattenuta un po' di più» inizia a raccontare, mentre ci avviamo lungo la strada che porta alla libreria di mia sorella, dato che le avevo promesso di farle vedere le nuove pubblicazioni «Vedi, i miei ultimi clienti erano un po' strani... In pratica c'era questo qui che voleva comprare un anello di fidanzamento per la sua ragazza, solo che a quanto pare non conosceva minimamente i suoi gusti e quindi si è dovuto portare appresso i suoi amici affinché gli dessero dei consigli»
«Mi chiedo perché uno debba sposarsi se le cose stanno così. Voglio dire, almeno sapere le preferenze del tuo compagno... Sono le basi, no?»
«Esatto! Che poi, ti dirò, a me sembrava quasi che questo "promesso sposo" fosse fidanzato col suo amico! Credo di aver fatto una figuraccia assurda, ma erano così affiatati che...»
«Ne so qualcosa» rispondo pensando a Luke e Sam, anche se una strana sensazione inizia ad insinuarsi nella mia mente non appena lo faccio «Senti... so che è un'informazione riservata, ma per caso sai come si chiamano questi qui?»
«Be', ehm... C'era una certa Maria Sole e... Luke! Lo sposo si chiamava Luke!»
Mi blocco di colpo, sentendo una fitta all'altezza dello stomaco togliermi il fiato per un istante e una goccia di sudore congelarsi sotto la nuca.
Margherita si volta a guardarmi, probabilmente notando che sono impallidito tutt'un tratto, ma io a malapena riesco a socchiudere le labbra per formulare una frase di senso compito.«Luca?» mi chiama, prendendomi una mano «Va tutto bene? Li conosci?»
«Dobbiamo andare» sussurro, stringendo la presa e accelerando il passo «Vieni, dobbiamo impedire uno dei più grandi errori della storia»
Jason's pov
Racconto a Giulia tutta la verità su di me, lasciandola un po' perplessa e a dir poco senza parole.
Non ha detto assolutamente nulla, soprattutto dopo che ha scoperto il motivo della mia cicatrice e come Sir Thomas si è sacrificato per me, ma in fin dei conti è una reazione a cui sono abituato.«Hey,» la chiamo, abbozzando un sorriso «Lo so che non è la migliore delle storie, certo, però per quanto mi riguarda il finale deve ancora essere scritto, perciò... Insomma, per ora godiamoci la vita e vediamo cosa l'autrice ha in serbo per noi, no?»
«Apprezzo questo tipo di metafore dette ad un'aspirante scrittrice. Però... Come fai? Dopo tutto quello che hai passato come fai ad essere così spensierato, così allegro?»
«Non lo so» rispondo, incrociando le mani dietro la testa e buttando la schiena all'indietro «Si potrebbe dire che ho la piena consapevolezza di ciò che posso perdere, così come di quello che la vita mi ha dato. In fin dei conti non servono grandi cose per essere felice, se ci pensi bene. Per esempio, oggi ho mangiato una fantastica barretta di cioccolato e ho passato una giornata diversa dal solito, il che la rende unica e speciale, e questo mi basta per essere felice!»
Lei mi sorride in risposta, soffermandosi a pensare sulle mie parole e facendo calare un momento di silenzio, solo che un improvviso mal di testa mi impedisce di godermelo a pieno.
Sposto lo sguardo a terra, aggrottando le sopracciglia e portandomi una mano sulle tempie, cercando di usare la scusa di avere molte cose da fare per pagare il conto e andarmene da qui in fretta.So che lei deve tornare a lavoro tra pochi minuti, quindi comunque avremmo dovuto andare, ma se solo capissi perché ultimamente mi sento così male...
Raggiungo il parco a piedi, sedendomi sulla prima panchina disponibile e portandomi entrambe le mani tra i capelli, mentre un gemito di dolore viene soffocato a fatica tra le mie labbra.
«Scusa,» mi chiama una voce femminile, poggiandomi una mano sulla spalla «Tutto okay? Hai bisogno d'aiuto?»
Alzo di poco lo sguardo, cercando di mettermi a sedere bene e facendo spazio alla nuova arrivata, una donna dai capelli castano chiaro tagliati a caschetto e le guance leggermente arrossate dal freddo.
Ha un aria molto familiare, anche se non so bene se è perché potremmo già esserci visti in passato o per la felpa con un pandacorno ricamato che indossa«S-Sì...» rispondo, sentendo effettivamente questo tormento lasciarmi in pace «Un po' di emicrania. Perdonate, però non è che ci siamo già visti da qualche parte? Perché avete... Avete una voce e un viso che...»
«Lavoro ai Warner Bros. Studios, forse è per quello» mi risponde gentilmente «Mi chiamo Giorgia-»
«Ah, sì! Ti ho scritto un sacco di volte via email l'anno scorso! Per il provino! E abbiamo anche fatto una videochiamata, ricordate?»
Lei sgrana gli occhi, incrociando le braccia al petto e guardandomi da capo a piedi, come se non riuscisse a credere di avermi davanti a lei veramente.
«Jason?» chiede, stupefatta «Quel Jason? Quello fissato con Loki, tanto che voleva avere come nome d'arte "Lokison"!»
In tutta risposta io gli mostro la collana che porto al collo, dove il ciondolo con l'elmo di Loki risplende alla luce del sole e pare illuminare i miei lineamenti.
«Che ci fai qui?» riprendo, sentendo il mal di testa abbandonarmi del tutto e lasciare spazio solo alla curiosità «So che eri italiana, ma lavorando a Londra...»
«Affari di famiglia» risponde, senza entrare troppo nei dettagli «E tu, invece? Spero che non hai spesso con la recitazione, perché sei un talento naturale! Davvero, riesci a coinvolgere lo spettatore in una maniera che... Dannazione, non ho neppure le parole per descriverlo!»
«No no, il cinema andrà sempre di pari passo con la mia vita, lo sai bene. Mi sono semplicemente preso una pausa, per così dire. Avevo bisogno di visitare con i miei stessi occhi la famosa Italia e volevo farlo in un paesino tranquillo»
«Ottimo, perché, sai, forse potrei avere delle buone notizie per te. Volevo giusto contattarti appena sarei tornata in sede»
«Ovvero?» chiedo, cercando di trattenere l'impazienza e sembrare il più formale possibile «Non sapevo potessi fare certe preferenze, comunque»
«Non si tratta di una preferenza, ma solo di giustizia. So che stai cercando di avere il ruolo del protagonista in quella serie TV sulla discendenza di Loki, esatto?»
«Sì» rispondo, col cuore che inizia a battere a mille
«Ho diversi contatti che possono aiutarti, allora. Devi solo preparare un buon monologo e mandarlo agli indirizzi che ti darò, facendo ovviamente il mio nome. Dai retta a me, nel giro di qualche mese sarai su un volo per l'estero ad avere quel ruolo che tanto sogni»
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MONDI PARALLELI 3 - Le Lacrime Della Fenice
RomanceDa quando Jason si sacrificò per salvare il Multiverso, tutti si dimenticarono di lui a causa del suo ultimo incantesimo. Ognuno tornò alla sua vecchia vita, senza la ben che minima consapevolezza di quello che era accaduto e di ciò che quel giovane...