Il dado è tratto

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Mattias' pov
Tornato dalla lezione di recitazione, noto mio fratello steso sul divano e assorto nella lettura, anche se il suo sguardo è spento. Mia mamma ha detto che non ha toccato cibo da quando è tornato, limitandosi a prendere posto in salotto e cercare di scappare con la mente, visto che fisicamente è impossibile.

«Luca,» lo chiamo, obbligandolo così a tornare al presente e affrontare la questione «Cosa c'è che non va?»

«Lui» mi risponde, sputando quella parola con acidità

«Luke?»

«Non la ama» continua, ignorando la mia domanda «Non la conosce. Non gli importa niente di lei. Non la renderà felice, le rovinerà la vita!»

«Senti, non è una questione che ti riguarda, va bene? Devi smetterla con questa storia! Sono insieme da molti anni, abbiamo visto che Luke è cambiato nel corso del tempo e ora è un bravo ragazzo, quindi non capisco che problemi ti fai-»

«Non è quello giusto! E poi non c'è nulla di vero in lui, non ha fatto altro che mentirci da quando ha messo piede in questa casa! Sta con nostra sorella solo per abitudine, e per evitare che la gente parli di lui»

«Non vedo cosa ci sia di male nel voler che la gente parli un po' di te» scherzò, accennando un sorriso ma notando che lui non sembra gradire la battuta

«Lo sai bene cosa intendo, Mattias. Lui e Sam... Credo che stiano insieme, e Luke sia fidanzato con Giulia solo per nascondere la sua omosessualità, per evitare le malelingue. Lo sai quanto si conti all'onore nella sua famiglia, quanto tra la sua cerchia di amici ogni cosa che non sia consone a ciò che loro definiscono "normalità" viene mal vista, e-»

«Questa è la teoria più assurda che io abbia mai sentito» lo blocco, alzandomi in piedi e rifiutandomi di sentire una sola parola in più

«Però ciò non toglie che potrebbe essere vera! Mattias, Mattias, oh, fermo! Ascoltami-»

«No, Luca! So cosa hai in mente, e non intendo partecipare al tuo piano per sabotare un fidanzamento che, al contrario dei nostri, è duraturo e solido. Va bene, magari lei non sarà al massimo della felicità, ma questa è la vita reale e il "compagno perfetto" non esiste, ormai dovresti saperlo. Smettila di vivere nei sogni e cresci un po'»

Non attendo una risposta e gli do le spalle, andandomene in camera e sbattendo la porta per fargli capire che non deve seguirmi. 
Da quando mia sorella si è trasferita io sono passato in quella che un tempo era la sua stanza, soprattutto perché questo voleva dire tagliare col passato e segnare un nuovo punto di partenza. 

Mi butto sul letto, con le braccia incrociate dietro la testa e lo sguardo perso nel vuoto, ritrovandomi a pensare alle teorie di mio fratello pur senza volerlo. 
In effetti Luke non è il più attento dei ragazzi, tende a preferire gli amici alla sua fidanzata e non sempre la appoggia e le da il sostegno che merita. Certo, è una persona gentile, corretta e rispettosa, ma a differenza di Mark, molto più volgare e arrogante, lui ha un nonsoché di falso, come se ci fosse un muro a coprire il suo "vero io".

Mi giro su un fianco, portandomi le mani davanti al volto e lasciando andare un sospiro esasperato, notando che ho iniziato a tremare leggermente, segno che sto iniziando a non sopportare più tutta questa tensione.

Dei, non ho la più pallida idea di cosa fare.
Giulia si è sempre spesa molto per noi, e non ho la men che minima intenzione di ferirla in alcun modo. Se Luca si sbagliasse le accuse che avremmo lanciato sarebbero tremende, e non oso neppure immaginare i danni che farebbero, ma se avesse ragione... 

Jason's pov
«I've been reading books of old» canto a bassa voce, alzando gli occhi al cielo e incamminandomi verso il parco, riuscendo a fare la strada perfettamente a memoria «The legends and the myths; Achilles and his gold, Hercules and his gifts» chiudo le palpebre, infilando le mani nelle tasche della felpa e sentendo il vento scivolare tra i miei capelli, come se cercasse di accarezzarmi «Spiderman's control, and Batman with his fists; and clearly I don't see myself upon that list. She said "Where'd you wanna go? How much you wanna risk? I'm not looking for somebody; with some superhuman gifts» Sorrido con un angolo della bocca, sentendo il cuore accelerare per un istante e rischiare di farmi tremare la voce, mentre i ricordi della mia infanzia si fanno sempre più vividi, come se la canzone riuscisse a rievocarli, come se stesse proprio parlando di me «Some superhero, some fairytale bliss, just something I can turn to, somebody I can kiss." I want something just like this»

Qualcuno in fondo alla strada mi chiama, obbligandomi ad interrompere la melodia e tornare al presente. Cerco con lo sguardo chi mi vuole, vedendo il commerciante col carretto dei gelati agitare una mano per attirare la mia attenzione.

«Jason!» mi richiama, mentre io lo raggiungo con una piccola corsa, cercando invano di ricordarmi come si chiama. In effetti, non sono mai stato bravo ad associare i volti delle persone ad un nome «Cosa fai qui tutto solo, non è tempo che torni a casa? Tra un po' potrebbe mettersi a piovere»

«Ah, fa nulla, mi piace la pioggia. E poi ho voglia di fare una passeggiata serale prima di andare a cenare, trovo sia molto rilassante. Voi, piuttosto, avete per caso bisogno di una mano per mettere via il tutto? Ormai non c'è più tanta gente, vi conviene chiudere»

Lui mi ringrazia ma rifiuta l'offerta, dicendo che preferisce aspettare le solite coppiette serali e, solo allora, si deciderà a tornare a casa, così come fa ogni altra sera.
Dato che è il gelataio è decisamente più esperto di me lo saluto cordialmente e torno ad avviarmi verso qualche altra parte, non sapendo bene che fare per passare il tempo. In effetti, l'unico motivo per cui ho iniziato a frequentare questo parco è proprio per il gelato, che a parer mio è il più buono d'Italia, e solo dopo sono finito col stringere amicizia con il venditore, ovvero un uomo sulla cinquantina, robusto e con i capelli candidi come la neve e il sorriso più dolce di sempre. 

Lascio andare un sospiro, tornando a rivolgere il mio sguardo al cielo e pensando a cosa effettivamente ci faccio qui. Non ho nessuno. Nessuno da cui andare, da cui tornare. Nessuno da chiamare o da aspettare. Non... Non ho nulla, anche se sembra che io abbia tutto. E che senso ha tutto ciò, se non vi è qualcuno con cui condividere?
Forse è per questo che mi spendo tanto per la mia scuola, perché cerco affannosamente di piacere alle persone e perché voglio far parte di un team.
La gente dovrebbe capire che la vera ricchezza sta negli affetti che ti circondano, in coloro su cui puoi contare, e non su dei dannati oggetti materiali. 

Gonfio le guance sbuffando, tornando a cantare la canzone di prima e aumentando il passo per tornare a casa, ricordandomi che effettivamente domani sera ci sarà quel torneo di cosplay che ho indetto, sperando che il proprietario mi lasci portare sul palco la mia intera playlist. 

Giulia's pov
Sento il respiro venirmi meno, rallentando lentamente e portandomi a tenere la bocca socchiusa, mentre i miei occhi sono fissi su Luke che, terminata la cena, si è inginocchiato dinanzi a me e ha aperto tra le sue mani una piccola scatola nera contente un anello in oro bianco, facendo la fatidica domanda e attendo la mia risposta.

Esito a parlare, non so neppure io perché, ma mille dubbi incomprensibili mi affollano la mente e centinaia campanelli d'allarme iniziano a suonare sotto la pelle, come un freno d'emergenza che non so arrestare. Ma perché? Perché gli sto facendo questo? Perché non...

«Allora?» mi chiede lui, probabilmente notando l'indecisione sul mio volto «Vuoi diventare mia moglie?»

«Io... Sì. , Luke, lo voglio»

MONDI PARALLELI 3 - Le Lacrime Della FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora