Questione di fiducia

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Giulia's pov
«Lexi, smettila» protesto, obbligandola a sedersi un attimo e parlarne con calma «Sapevi che prima o poi sarebbe successo, quindi ora non fare tutta questa grande sceneggiata»

«Ah no, non ho alcuna intenzione di starmene qui a vedere la mia migliore amica rovinarsi la vita. Ora tu mi dai quel telefono che hai e lasci fare a me»

«Non ci provare!» provo a fermarla, ma non mi da neanche il tempo di elaborare ciò che ha detto che torna ad alzarsi e prende il mio cellulare, posto poco distante da me.

Inutili sono le mie prediche, così come il tentativo di riprendermi ciò che mi appartiene, ma, se non altro, prima che riesca a fare qualche serio danno qualcuno mi telefona, obbligandola così a restituirmi l'apparecchio per poter rispondere.

«È Jason, il mio insegnante di recitazione» le dico, vedendo che sembra particolarmente curiosa, affrettandomi poi a parlare con lui «Hey, ciao, cosa-»

«Buonsalve e buonasera principessina asgardiana, scusa se ti disturbo a quest'ora, ma Luca è qui da me e gli si è scaricato il telefono... Ti dispiacerebbe venirlo a prendere? Chiamerei i vostri genitori, ma ho solo il tuo numero, perciò...»

«Certo, sì, arrivo subito. Però... Posso sapere che ci fa mio fratello da te?»

«Voleva delle lezioni aggiuntive. Sai, ha del talento il piccoletto! Comunque ora ti mando l'indirizzo, grazie ancora»

Salutandolo un'ultima volta chiudo la chiamata, ma non reggendo più lo sguardo interrogativo della mia amica mi affretto a spiegarle tutto e proporle di venire con me.
In fin dei conti non posso neanche lasciarla da sola a casa mia, e conoscendola non avrà alcuna intenzione di andar via finché non sistemiamo le cose.

Continuando a litigare su ogni più futile questione prendiamo la mia auto e raggiungiamo la casa dell'attore, ovviamente sbagliando strada un paio di volte prima di arrivare.

«E comunque, questo Jason che tipo è?» chiede Lexi, mentre superiamo il giardino di lui e ci avviamo verso l'ingresso «Anche se, in effetti, solo guardando questo posto riesco a rispondermi da sola»

A quest'affermazione mi fermo un attimo, prestando più attenzione a tutti quei dettagli che prima mi erano sfuggiti, ovvero parecchi coriandoli sul marciapiede, una piccola statua di Loki e diversi archi sparsi un po' ovunque.
Dalla porta, invece, si sente la voce di mio fratello che canta a squarciagola insieme a Jason, con la musica uscente probabilmente da uno stereo udibile appena rispetto a loro.

«È un tipo divertente» rispondo alla mia amica, affrettandomi a bussare con un po' più forza del normale, non venendo comunque udita

«Su questo non c'è dubbio» commenta lei, cercando il campanello e tenendo un dito premuto sopra di esso fino a quando qualcuno non viene ad accoglierci

«Scusate ragazze, non vi abbiamo sentito. Prego, però, accomodatevi. Volete qualcosa da bere?»

 «No, Jason, ma grazie lo stes-» non riesco a terminare che Lexi mi spinge dentro e si intromette nella conversazione, riportando alcuni commenti riguardo al giardino e congratulandosi per l'arredamento della casa, anche se lui non sembra ascoltarla troppo

«Scusa, tu chi...? Ci siamo già incontrati?»

«Sì, alla libreria di Giulia. Ti ho consigliato il libro di Shakespeare. Sono in città da un po' a dire il vero, ma ho voluto fare una sorpresa alla mia amica qui presente stasera, dato che so che le piacciono»

Jason's pov
"Ti ho consigliato il libro di Shakespeare" mi risponde la ragazza, portandomi ad annuire anche se non sono troppo convinto.
Sì, ciò che lei dice è la verità, ma io ho una tale sensazione che...

Mi capita molto spesso, a dire il vero. Più di una volta mi è successo di incontrare qualcuno ed essere fermamente convinto di averlo già conosciuto anni orsono, ma alla fine ero sempre io a sbagliarmi.
Col tempo iniziai a credere di avere un qualche disturbo, però probabilmente sono solo molto bravo a ricordare i volti e, a causa anche dei "piccoli concerti" che faccio in giro, vedo molte più persone di quanto immagini.

«Vabbè, in ogni caso grazie per essere venute a prendere Luca, e grazie anche a te, piccoletto, per tutto l'impegno e la passione che ci metti. Ah, Giulia, non per farti la predica ma sarebbe il caso che prendi esempio da tuo fratello e diventi un po' più puntuale a lezione»

«Sì, scusa, è che ultimamente sono molto presa da-»

«Dal matrimonio, lo so» taglio corto io, abbozzando un sorriso per farle capire che non sono veramente arrabbiato od offeso «Luca mi ha già fatto lo spoiler, quindi io ne approfitto per farti le mie congratulazioni. Hey, magari uno di questi giorni puoi venire col tuo futuro marito ad uno dei miei eventi, che dici? Vestendovi a tema, se vi va! Potreste fare Steve e Peggy, o... Non so, Tony e Pepper, o Wanda e Visione, Percy e Annabeth, Clary e Jace, Barry e-»

«Sinceramente non credo sia possibile, lui non è un fanboy» mi blocca Luca, con un certo risentimento nella voce «Ed è anche abbastanza noioso come persona, quindi dovrebbe succedere un miracolo affinché si decisa ad accompagnare Giulia ad un evento del genere, per di più in cosplay»

L'altra ragazza mora gli da ragione, iniziando una breve discussione in cui io faccio da spettatore e la promessa sposa sembra essere parecchio in difficoltà nel ribattere, come se non avesse abbastanza argomentazioni a favore della sua tesi e non sapesse come uscire da questa situazione dimostrando di aver ragione.
Nel suo sguardo però non scorgo rabbia o irritazione, quanto più abitudine, segno che questo discorso si ripresenta frequentemente da chissà quanto, non giungendo mai al termine.

"La diplomazia, giovane, è una delle virtù più importanti" mi ripeteva sempre Sir Thomas, quando mi scontravo in qualche rissa all'orfanotrofio "Puoi dimostrare di aver ragione anche quando hai torto, puoi sembrare pacifico quando organizzi una vendetta e puoi raggiungere tutti i tuoi obiettivi senza troppi intoppi, col tempo. Impara ad essere diplomatico, e avrai tutto ciò che ti servirà per raggiungere il potere, ossia il rispetto e la stima dei tuoi compagni"

«Be', se ciò che dite è vero...» intervengo, parlando quasi senza pensare «Allora quello tra Giulia e questo suo ragazzo dev'essere uno degli amori più belli mai visti. Pensateci: sono completamente opposti, non hanno passatempi in comune e nonostante ciò si amano e riescono a stare insieme semplicemente perché ciò che li rende felice è la compagnia dell'altro. Un rapporto del genere è alquanto invidiabile, no?»

Nessuno osa rispondermi, sostenendo il mio sguardo con un certo risentimento e preferendo non continuare la conversazione.
Evidentemente è più che logico che io ho ragione, ma vi dev'essere qualcosa che ignoro e che fa ribaltare la situazione.

Bah, mi chiedo perché le cose debbano sempre essere così complicate, perché ognuno non possa semplicemente stare con chi desidera fregandosene di quello che pensano gli altri e, soprattutto, senza troppe paranoie su tutti questi vincoli che la società impone.
L'amore è amore, perché limitarlo e dettargli delle regole? E perché cercare sempre di dare spiegazioni, di contestualizzare, di adattarci ai parametri della massa, quando ci si dovrebbe limitare a vivere questo sentimento?

«Dicevo per dire, eh» riprendo, alzando le mani e stringendomi nelle spalle «Non mi sono mai trovato in queste situazioni, non ho neanche mai avuto una ragazza o mi sono mai innamorato, quindi parlo per "sentito dire". Però... Sì, insomma, tutto quello che so l'ho imparato dai libri o dai film, e in genere loro hanno ragione. Almeno credo»

«Davvero non ti sei mai innamorato?» mi chiede Giulia, piegando leggermente la testa di lato «No, mi sembra impossibile. Dev'essere successo almeno una volta, anche, non so, ai tempi del liceo o-»

«Pazzesco, vero? A volte si danno per scontato tante cose solo quando la realtà è molto più complessa di quel che sembra. Se ci pensi ci sono milioni di miliardi di universi alternativi, e una sola frase o una sola azione che hai fatto può aver cambiato completamente la tua storia e quella del mondo intero. Ebbene, voi siete capitati in quella dove io, Jason mentalmente-figlio-di-Loki è sempre stato single e ben lontano dalle frecce di Cupido. Be', però ora voi dovete andare che si sta facendo tardi. Ah e tu, Giulia, vedi di trattar bene il personaggio dei tuoi libro ispirato a me, eh! Che almeno una delle mie varianti  merita di essere felice. Mi fido di te»

MONDI PARALLELI 3 - Le Lacrime Della FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora