Sogni lucidi

36 8 39
                                    

Giulia's pov
Non riesco a smettere di pensare alla storia di Jason neppure quando torno a lavoro, decidendo di chiudere un po' prima il negozio e concentrarmi sul mio libro, dato che comunque vi è pochissima gente in questo giorno della settimana. 
Scrivere mi ha da sempre aiutato a riordinare i pensieri e risolvere i miei problemi, come se riporli su dei personaggi da me creati mi permettesse di cambiare punto di vista e vedere altre opzioni che prima ignoravo. Inoltre, riportare su carta ciò che mi passa per la testa è come un balsamo per l'anima, anche se tutt'ora non riesco a spiegarne il motivo.

Metto in silenzioso il telefono così da non essere disturbata, ignorando alcuni messaggi da parte di mio fratello Luca e lanciando una rapidissima occhiata alla porta, così da controllare se arrivano eventuali clienti ma notando che, come sempre, non si avvicina nessuno.

Lasciando andare le idee prendo un piccolo block notes e inizio a ri-scrivere il sogno di mio fratello, raccontando di una squadra di eroi che viene separata a causa di un incantesimo lanciato da J, il "dio dei Fandom", le cui azioni però erano a sua volta influenzate da Loki, che...

«Hey,» mi riporta alla realtà la voce di Luke, portandomi ad alzare lo sguardo di colpo «Scusami, principessina, ma se continui così non farai dei buoni affari»

«Eh, sì, scusa» mormoro, arrossendo leggermente ed affrettandomi a chiudere il quadernetto «Mi sono fatta prendere la mano... Sai, non c'era gente e avevo l'ispirazione che-»

«Vai ancora dietro a quel solito libro? Lo sai, come hobby va bene, ma ora sei a lavoro...»

«Lo so, lo so, scusa»

«Non ti sto dicendo che è una perdita di tempo, eh, solo... Non ora»

Annuisco, abbassando istintivamente lo sguardo e maneggiando nervosamente con alcune matite, usando la scusa di doverle mettere in ordine per tenermi occupata, così da concentrarmi meglio per non far vedere quanto tendano a farmi male le sue parole.

«Comunque...» riprende lui venendo dal mio lato del bancone, prendendomi per i fianchi e poggiando il mento sulla mia spalla «Oggi riesci a finire un po' prima? Devo parlarti, stasera. Passa a casa mia per cena, okay?»

«Per-» non riesco a terminare la frase che qualcuno entra di corsa nel negozio, sbattendo la porta e gridando il mio nome, anche se non appena vede che c'è anche il mio ragazzo pare congelarsi sul posto.

«Luca,» lo chiamo, voltandomi verso di lui «Non dovevi uscire oggi?»

«Sì, ehm...» inizia lui, voltandosi un istante verso la ragazza che tiene per mano e poi incrociando lo sguardo con quello di Luke «Sì, ma... V-volevo presentarti Margherita, e...»

Le parole gli si spengono a poco a poco, mentre le tensione tra lui e il giovane inglese sale ad ogni secondo, come se stessero comunicando con lo sguardo e volessero tenermi allo scuro di tutto. Noto Luke particolarmente teso, mentre in mio fratello la rabbia sembra avere il sopravvento su tutte le altre emozioni, e se si sta trattenendo è solo per non sfigurare davanti a me o alla ragazza che è con lui. Effettivamente, ha sempre dato molta importanza alla dignità e l'onore fin da quando era piccolo.

«Giulia,» mi richiama, voltando a fatica gli occhi verso di me «Dopo lavoro posso stare con te?»

«In realtà-»

Nuovamente, prima che riesca a finire la frase qualcuno entra nel negozio canticchiando, attirando l'attenzione di tutti ma non facendoci troppo caso.

«When Mama said that it was okay» canta Jason, con le mani in tasca e dirigendosi verso il reparto dei grandi classici «Mama said that it was quite alright, Our kind of people had a bed for the night; And it was okay»

MONDI PARALLELI 3 - Le Lacrime Della FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora