Il lunedì sera alla pensione degli zii della Mory era tradizione la cena che "lavavia", per sistemare lo stomaco dopo il week end, per intenderci pietanze leggere e preferibilmente in brodo, rigorosamente ustionante, come i maltagliati coi ceci che la Mory stava divorando bevendo anche il brodo direttamente dal piatto. Sembrava la figlia di Bud Spencer.
«Ma non si può avere qualcosa di più fresco?! Tu come fai a mangiare 'sta roba, sembra lava» si lagnò la Mona guardando la Mory con faccia quasi schifata. Le due famiglie, come tradizione, prive dei rispettivi mariti avevano unito i tavoli per stare tutti insieme.
«Oh Mona che noia che sei! Sono quindici anni che mangiamo 'sta roba il lunedì, dovresti essere abituata».
«Appunto! Sempre la stessa cosa, non mi va» spostò di poco il piatto pronta a non arrendersi ai ceci che galleggiavano in un brodo unto e bisunto.
«Mangiane almeno un po'» la signora Grazia intervenne per fermare le lamentele della figlia, in più non voleva fare brutta figura con la cuoca, che si prendeva a cuore la pancia dei suoi clienti.
«Senti, ma oggi hai pasticciato in giro? Mory dimmi tu se ha mangiato porcheria»
La Mory alzò il viso dal piatto con il cucchiaio appoggiato alle labbra, un secondo di silenzio per ricevere la dovuta attenzione.
«Mh, no signora... dopo una bella limonata stava per prendere anche il ca-» la Mory fu fermata dalla Mona che prese a parlare in modo tutto accaldato.
«Si il calippo! Ma è acqua alla fine. Il Calippo, si, il calippo. La bancarella comunque aveva un saaacco di cose carine, meno male che la Mory mi ha fermata se no avrei comprato tutto!» concluse con il fiatone, una risatina isterica e un'occhiata alla sua "amica" che rideva sotto i baffi.
La Grazia ringraziò la Mory per aver fermato la figlia dal mandare in bancarotta la famiglia comprando ninnoli inutili "da quei negretti sfruttati". La Mona, seduta con la faccia di un cane bastonato regolarizzò il battito cardiaco, annusando un piccolo spiraglio di libertà.
«Mamma! Stasera possiamo uscire un po' io e la Mory? Prometto di non spendere troppo, anzi guarda» tirò fuori dalla borsa il portafoglio e lo consegnò all'amica «lo tiene lei così siamo sicure».
L'altra sembrava a disagio ma anche lei fiutò la stessa aria della Mona: libertà, seppure abbinata a una affamata come si stava dimostrando la sua amica.
Le mamme acconsentirono senza troppe storie. Senza aspettare il bollito misto, la Mona tirò su di peso l'amica e la costrinse a prepararsi per l'imminente uscita.
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La Mory era già giù in strada da una decina di minuti ad aspettare la Mona che era rinchiusa in camera come se si stesse preparando per un concorso di bellezza.
«Ma cosa cazzo ci vuole a mettersi un paio di scarpe!» le sbraitò contro appena si presentò, praticamente uguale a quando era salita in camera.
«Il tempo che ci vuole, mica vado in giro come una stracciona».
«Non è che ti sei impegnata molto» a prima vista sembrava veramente che avesse messo le prime cose trovate in valigia, un jeans corto e una canotta bianca semplice, un po' come la Mory che indossava una salopette corta e le All Star.
«Va là, mica ci esco veramente conciata così! Guarda qua» dalla borsa tirò fuori una minigonna e un top di pizzo trasparente fatti arrivare in riviera chissà come, e per concludere un paio di tacchi della madre.
«Ma che sei scema! Se tua mamma ti becca vestita così, ti ammazza! E ammazza pure me».
«E te stai zitta! Prima di rientrare mi cambio. Ho da fare stasera e di sicuro non posso fare brutte figure, tu non potevi impegnarti un po' di più? Sembri in pigiama, non potevi metterti una camicetta?».
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Quas18
Teen Fiction*STORIA COMPLETA Morena è nell'estate dei suoi quindici anni, non scende in Riviera da un paio di anni, e vuole fare un ritorno in grande stile. Dalle sue parti ha messo assieme l'esperienza necessaria per trattare a dovere amici e spasimanti. Ma l...