Giovedì 19 giugno 2003. Parte II

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Il Compleanno di Giorgino era in una discoteca con un enorme giardino aperto nonostante la serata fosse tutt'altro che limpida. La cena, un po' scadente a dire la verità, fu servita prima dell'apertura, tra le dieci e le undici e mezza. E prima che la cena finisse, la Mory e la Mona, avevano già capito che quella serata sarebbe stata molto complicata.

Per prima cosa, si erano ipercriticate a vicenda mentre si preparavano per la serata, smontandosi l'un l'altra qualsiasi capo di vestiario un po' più audace della felpa e dei jeans, così si erano ritrovate in una tavolata di quaranta tra ragazzi e ragazze, con l'abbigliamento più anonimo, sembravano le sorelline minori, mancava che chiedessero il menù bambino con le penne al pomodoro, la cotoletta e le patatine..

«Siamo le sfigate della serata» commentò acidissima la Mona, che una volta nel locale, si ripitturò completamente grazie ai trucchi nascosti in borsa. La Mory di fianco pensò che in quel momento, i loro quindici anni, confronto a tutte le altre ragazze presenti, erano più che evidenti, non capiva realmente come potevano essere passate sotto le forche caudine dei buttafuori senza che questi le rispedissero nel parcheggio.

Alla fine usufruì anche lei dei trucchi della Mona, ma senza esagerare come l'amica, poi si annodò la maglietta appena sotto il seno e si slacciò un punto di cintura dai jeans facendoli scendere di almeno sette centimetri.

«Ehi, Mory aggressiva!».

«Ma stai zitta che pitturata così sembri Joker».

«Almeno io non devo annodare la maglietta come i venditori di coccobbello in spiaggia, visto che posso slacciare i bottoni della camicetta».

«Si ma almeno io i cocchibbelli li ho di mio» rispose a bruciapelo.

Uscirono dal bagno insultandosi a vicenda e tornarono al loro posto, attirando finalmente un paio di sguardi da gente che prima del cambio look non le aveva neanche notate, erano tutte soddisfatte, e lo furono ancora di più quando Giorgino scartòi regali e, trovando la fascia, se la mise immediatamente, correndo a farsi qualche foto di rito. Con la Mona già su di giri, che si sbottonò un altro bottone della camicia.

La cena finì ed partì la discoteca, le due tirarono un sospiro di sollievo, e per dimenticare una prima parte di serata un po' imbarazzante, la Mory schizzò al bar su idea della Mona, strizzando il più possibile il seno mentre chiedeva al barista due "Sex on the beach". Il barista, sul punto di riderle in faccia, preparò in fretta i due cocktail e glieli allungò facendole l'occhiolino, per poi girarsi verso il collega e scoppiare a ridere dopo un paio di secondi.

La Mory, già con le palle girate per quella presa in giro, tornò dalla Mona con in mano due bicchieri di vodka, ma la trovò abbracciata a Giorgino, gli faceva gli occhi dolci tra i chili di mascara e lodava l'idea della fascia, e lei stessa che l'aveva avuta, brillantissima.

Era pronta a rovesciarle addosso il superalcolico quando Giorgino, improvvisamente e smozzicando una mezza scusa, si allontanò scomparendo tra la gente.

«Bella mossa mandare me a prendere da bere» sibilò la Mory dopo aver bevuto in un solo sorso il primo bicchiere, poi con una finta allungò il bicchiere pieno alla Mona che fece per afferrarlo, ma prima che riuscisse a prenderlo, la Mory lo fece tornare indietro e lo svuotò, sentendo il fuoco della vodka bruciarle tutto l'esofago.

«Hei! Che stronza che sei, quello era mio!» la Mona mise il suo solito broncio di quando non otteneva quanto desiderato.

«Teoricamente era mio, l'ho preso io. E poi sai quante cose erano mie e tu ci hai messo lo stesso le mani sopra?! Tipo il Fara prima e ora Giorgino».

La Mona, con un'alzata di spalle, sorrise «La colpa è tua, sei lenta!».

«No, sei tu che sei stronza. Ti ho lasciato il Fara! Lasciami Giorgino»

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