Le due amiche si svegliarono con un peso in meno sullo stomaco, la ritrovata amicizia fu evidente a tutte e due le famiglie. Dopo le battute al vetriolo della sera prima, sembrava ci fossero a tavola due allegre agnelline.
«Ragazze, tutto bene? Sembrate diverse da ieri» chiese la signora Valeria con un gran sorriso.
«Hai ragione Valeria» la signora Grazia era pienamente d'accordo e felice, la figlia si stava scofanando una ciotola di cereali e vicino alla tazza di latte c'era già una brioche pronta per essere divorata, un lampo le attraversò lo sguardo ripensando a tutta quella fame, «non avrete usato sostanze strane?!».
«Mh mh» biascicò la Mona con la bocca strapiena e gli occhi fuori dalle orbite.
«Ma no! Ma quali sostanze! Ieri sera non abbiamo mangiato granché, in più abbiamo camminato molto su e giù per il viale» intervenne la Mory che aveva già divorato la sua colazione, più esaustiente visto le facce perplesse delle madri.
«Ma', dato che oggi è brutto tempo, nel pomeriggio io e la Mory possiamo andare a farci un giro in centro? Ieri sera abbiamo visto dei negozietti interessanti ma c'era troppa gente. Valeria per te va bene? O hai bisogno con i piccoli?».
La mamma della Mona rimase a dir poco esterrefatta dalla gentilezza di sua figlia visto che non si era mai posta il problema di chiedere il permesso per fare qualcosa.
«Per me non c'è problema, tanto lo sapete che al pomeriggio fanno il riposino. E io insieme a loro, con questo tempo».
Minacciava pioggia, era il primo giorno in cui il sole non baciava la Riviera, da quando la Mory era arrivata.
«Mona secondo me porti sfiga, prima che tu arrivassi, c'era sempre stato il sole».
«Stai zitta che se è brutto tempo non ho niente da fare stamattina mentre fai la babydance».
«Vieni a fare la babydance anche te, chissà che qualche nonno non ti carichi. Tanto ormai stai addosso a chiunque!».
In effetti, se la babydance aveva un lato negativo: diversi uomini, più o meno maturi, si appollaiavano attorno allo spazio dedicato ai bambini, mentre la Mory "lavorava". Erano gli stessi che si godevano le partite a beach volley tra adolescenti, possibilmente da fondocampo, e che non disdegnavano di guardare verso la colonnina delle docce.
Il fatto che le ragazze andassero in giro in costume al posto che tutte bardate come in pieno inverno, faceva spuntare fuori questo genere di porco distinto, che c'era sempre stato, ma quello era il primo anno in cui la Mory s'era accorta della loro presenza sistematica.
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Il tempo non si rimise nel pomeriggio, così le due amiche posero in pratica la loro idea. Felpa addosso e voglia di cazzeggio, risalirono il canale sul lato di levante e, passato il ponte, gironzolarono lungo il borgomarina e poi per il viale Roma.
I negozi erano presi d'assalto da turisti lasciati orfani dal sole, così anche i bar, le gelaterie, persino le giostrine, che straripavano di bambini urlanti, che si litigavano i posti di guida dei camion dei pompieri e delle spider.
I genitori, già tristi e incazzati per la giornata di mare ormai persa, sostavano sulle sedie di plastica lì attorno, facendo svogliatamente qualche foto ai pargoli urlanti.
«Ma che negozi volevi vedere Mona?».
«Ma che negozi, ci becchiamo con i tipi».
«Che tipi, Mona?» chiese la Mory con urgenza, subdorando guai.
«Dai, Fara e i suoi amici».
«Fara e i suoi amici, tipo la sua lingua».
«Sei proprio una stronza, hai promesso che me lo lasci!».
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Quas18
Novela Juvenil*STORIA COMPLETA Morena è nell'estate dei suoi quindici anni, non scende in Riviera da un paio di anni, e vuole fare un ritorno in grande stile. Dalle sue parti ha messo assieme l'esperienza necessaria per trattare a dovere amici e spasimanti. Ma l...