𝐃𝐞𝐥𝐢𝐥𝐚𝐡'𝐬 𝐩𝐨𝐯
Dicembre era sempre stato uno dei miei mesi preferiti.
Nonostante non avessi mai avuto una famiglia unita, il periodo natalizio mi aveva sempre portato gioia – per qualche ragione – mi aveva sempre scaldato il cuore, ma non era nient'altro che passato ormai.Questo dicembre era diverso.
Questo dicembre era freddo, vuoto, triste.Era cominciato ed io neanche me n'ero accorta, a dire la verità erano passate già almeno un paio di settimane dall'inizio del mese, ma io non ne ero ben consapevole.
Avevo perso totalmente la cognizione del tempo, dopo quella notte non avevo più lasciato la mia stanza, se non per raggiungere il bagno in casi di estrema necessità.Quella notte, assieme ad Eric, avevo smesso di vivere anch'io.
Il tempo si era fermato, o forse stava correndo troppo veloce, così veloce da impedirmi di stare al suo passo—non che ci stessi provando, comunque.
Dopo la tragedia di quella notte, non avevo più visto Eric, neppure il suo corpo.
Non avevo avuto la possibilità di dirgli ufficialmente addio, i suoi erano venuti a prenderlo per celebrare il funerale a Marsiglia e non avevo più saputo nulla.Era passato quasi un mese, eppure a me sembrava di essere ancora ferma lì, a quel momento.
Non riuscivo a togliermelo dalla testa, lo rivivevo in un logorante loop infinito che non riuscivo in nessun modo a controllare ed ero allo stremo delle mie forze.
Ero stanca, stanchissima, ma la notte non dormivo mai. Mi appisolavo durante il giorno, e mi svegliavo costantemente con la tachicardia, senza fiato, senza forze.Non ricordavo neppure l'ultima volta che avevo mangiato. Tre giorni prima, forse?
Non avevo fame, né voglia di mangiare.
Bevevo soltanto quando la bocca mi diventava così secca da aprirsi a malapena.Ero sola, e sola volevo restare.
Non volevo vedere nessuno.
Janice provava a starmi accanto, a parlarmi, a darmi da mangiare, da bere, ma tutto era inutile e ad un certo punto ci rinunciava e mi lasciava sola.
Martin passava spesso da me, si sedeva accanto a me sul letto e restavamo in silenzio per ore così, poi andava via—era il nostro modo di affrontare il lutto.
Harry non lo vedevo da giorni, era venuto spesso a controllare come stessi, a passare del tempo con me, senza dirci nulla, senza fare nulla—però mi stava vicino.Mi sentivo in colpa, ma non potevo farci nulla.
Non sentivo lo stimolo di cui avevo bisogno per vivere, non riuscivo a far altro che poltrire tra le coperte e fissare il soffitto, ed ero consapevole che quella condizione mi stesse facendo più male che bene, ma non m'importava.Ci avevo pensato tanto, al fatto che credevo davvero di aver ricominciato una nuova vita, mi ero illusa di essermi lasciata il passato alle spalle, ma non era mai successo realmente.
Credevo anche di aver superato le mie paure, credevo di avere la possibilità di immaginare un futuro, di legarmi a qualcuno—Dio, quant'ero stata ingenua.Non mi sarei mai liberata di quelle paure e avevo sbagliato, ancora una volta.
Ero scappata da Marsiglia a Londra per ripartire da zero, mi ero ripromessa di non legarmi a nessuno, che avrei sofferto, ci sarei stata male, ma alla fine ci ero cascata—di nuovo.
La scomparsa di Eric mi aveva aperto gli occhi, mi aveva ricordato quanto facile fosse perdere chi si ama, ed onestamente io non avevo più le forze per affrontare la morte, né la vita.
Non volevo più soffrire, non volevo più perdere chi amavo, non volevo più temere di cadere. E, in quel momento, Harry era il mio rischio più grande, era la paura più mastodontica che il mio cuore potesse sopportare ed io quel rischio non volevo più correrlo, non avrei mai potuto affrontare di perdere anche lui e dovevo tirarmi indietro finché ero ancora in tempo.
Lo amavo, amavo Harry più di chiunque altro al mondo, lo amavo più della mia stessa vita, ed è per questo che non potevo andare avanti, è per questo che non potevo correre quel rischio.
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Blossoming Cherry Tree
Fanfiction"How far should a person go in the name of true love?" Dopo un vissuto burrascoso ed anni trascorsi sotto una campana di vetro, Delilah Miller decide di lasciarsi tutto alle spalle e prendere finalmente in mano le redini della propria vita. Determi...