𝟏𝟖. 𝐓𝐡𝐚𝐭'𝐬 𝐦𝐲 𝐧𝐚𝐦𝐞

647 45 17
                                    

𝐃𝐞𝐥𝐢𝐥𝐚𝐡'𝐬 𝐩𝐨𝐯

Mi sembrava incredibile che fosse già arrivato settembre, le ultime settimane erano letteralmente volate.

Posey era tornata al nido, così io ed Harry decidemmo di approfittare della giornata disponibile per invitare Martin e Janice a pranzare con noi.
Sentivo di dover compiere il passo successivo—era arrivato il momento.
La relazione tra me ed Harry stava andando bene – benissimo, anzi – ed io cominciavo per la prima volta a vivere senza il timore di cadere, Harry aveva la meravigliosa capacità di distogliermi dai pensieri negativi, riusciva a farmi assaporare la vita momento per momento ma, allo stesso tempo, a farmi dimenticare cosa fosse il terrore del futuro.

Stavo condividendo tante prime volte con lui, tante prime sensazioni e, a proposito di prime volte: per la prima volta stavo addirittura pensando al mio futuro, riuscivo ad intravederlo, per la prima volta non mi sentivo sola.

Ero consapevole che Janice e Martin avessero già capito della relazione tra me ed Harry, ma per qualche ragione ero agitata all'idea di doverlo dire ad alta voce, di doverlo ufficializzare.
Avevamo prenotato un tavolo per quattro al The Argyll Arms, a Soho, io e Janice ci andavamo spesso e il cibo non era niente male—non che fosse la cosa più importante in quel momento, ma contava comunque.

«Pronta?» la voce di Harry mi distolse dai miei pensieri soltanto quando fummo davanti al pub e, voltandomi verso di lui, incontrai il suo sorriso

«uhu» annuii appena, inconsciamente stringendo più forte la sua mano.
Mi feci avanti per aprire la porta, ma Harry mi fermò

«Lilah» mi chiamò, il suo sguardo premuroso scrutò i miei occhi
«questo non cambierà ciò che siamo, non renderà meno sicura la nostra relazione e sappi che non dobbiamo farlo, se non te la senti» mi rassicurò, io però scossi la testa.

Volevo smettere di scappare da me stessa, volevo smettere di nascondermi e volevo dimostrare ad Harry e a me stessa che con lui al mio fianco potevo farcela—potevo fare ogni cosa.

«No, voglio farlo» affermai sicura, Harry annuì appena, poi aprì la porta e mi lasciò entrare nel pub per prima, seguendomi subito dopo.
Ci guardammo attorno e non ci volle molto a notare Janice che si sbracciava per attirare la nostra attenzione, Martin al suo fianco con l'aria di qualcuno che avrebbe preferito essere da tutt'altra parte.

Io ed Harry ci scambiammo un'occhiata scoppiando a ridere, poi raggiungemmo i due e ci accomodammo al tavolo con loro

«buongiorno» li salutammo all'unisono

«finalmente siete qui, non vedo l'ora di pranzare» ridacchiò Janice

«grazie a Dio siete qui, più che altro» la corresse mio fratello alzando giocosamente gli occhi al cielo
«se avessi passato un singolo secondo in più solo con Jani, sarei diventato matto»

«so che segretamente mi ami» ribatté lei divertita.
Il loro rapporto era stato cane-gatto fin dal momento in cui si erano conosciuti, ma avevo come la sensazione che sotto sotto si piacessero, almeno un po'

«sì. Come amo il guacamole, Marsiglia e le vecchie commedie»

«ma la volete piantare?» ridacchiai allungando un braccio per colpire giocosamente mio fratello

«mi ricorderò di questi momenti e ne parlerò al vostro matrimonio» li prese in giro Harry divertito, entrambi sgranarono gli occhi e un'espressione disgustata apparì sui loro volti—principalmente sul volto di mio fratello.

«mi ricorderò di questi momenti e ne parlerò al vostro matrimonio» li prese in giro Harry divertito, entrambi sgranarono gli occhi e un'espressione disgustata apparì sui loro volti—principalmente sul volto di mio fratello

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Blossoming Cherry TreeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora