𝟎𝟓. 𝐖𝐡𝐚𝐭 𝐟𝐥𝐨𝐰𝐞𝐫 𝐚𝐦 𝐈?

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𝐃𝐞𝐥𝐢𝐥𝐚𝐡'𝐬 𝐩𝐨𝐯

Erano le undici del mattino, mi ero decisamente svegliata più tardi del solito, ma non avevo molto da fare, per cui avevo deciso di concedermi un po' di sano e meritato relax.

L'odore delle candele alla lavanda disposte sul bordo della vasca da bagno, inebriava le mie narici in un dolcissimo miscuglio, assieme al profumo della crostata alle fragole che dal forno acceso cominciava ad espandersi per tutta la casa.

Mentre ad occhi chiusi liberavo la mente da ogni pensiero, lasciavo che il mio corpo venisse accarezzato e avvolto dall'acqua tiepida in cui ero immersa.
Dal cellulare posato sugli asciugamani puliti, la mia playlist del giorno di Spotify lasciava risuonare la voce di Ben E. King sulle note di Stand By Me.

Quello era il mio momento della giornata preferito, la mezz'ora di tempo che dedicavo solo a me stessa, senza pensieri, preoccupazioni o problemi. C'ero soltanto io.

Mi passai le mani tra i capelli già bagnati e mi lasciai lentamente scivolare lungo la porcellana bianca, giù in acqua, fino ad essere completamente sommersa.
Le note finali di Stand By Me erano ora ovattate, riuscivo a malapena a sentirle, delle bolle d'aria fuoriuscivano dalle mie labbra risalendo in superficie e mi sentivo totalmente distaccata dal mondo, da tutto quel che mi circondava.

Quando però, a canzone terminata, la playlist di Spotify andò avanti, qualcosa mi riportò di getto alla realtà – o meglio – mi strappò dalla mia bolla di tranquillità e mi scaraventò alla realtà senza alcun tatto, senza alcuna pietà.

Sometimes in our lives
We all have pain
We all have sorrow

Riconobbi quelle note, quella voce, quella canzone istantaneamente.
A corto d'aria, riemersi frettolosamente e a causa del brusco movimento e del panico che stava – troppo velocemente – cominciando a prendere il sopravvento sul mio corpo e sulla mia mente, inspirai una cospicua quantità d'acqua e presi a tossire, sempre più, senza sosta.
Sentii una fitta trafiggermi il petto come fosse una lama affilata e faticavo a riprendere fiato, quasi come se ci fosse qualcuno a tenermi stretta per la gola.

But if we are wise
We know that there's always tomorrow

Quando finalmente riuscii a smettere di tossire, lasciai svuotare la vasca e mi rannicchiai su me stessa, scoppiando in un pianto improvviso, un pianto che tenenvo dentro da troppo, troppo tempo.

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𝐐𝐮𝐚𝐥𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚...

«Non ce la faccio più, Eric. Te lo giuro!» era estate, il tipico tardo pomeriggio in costiera francese ed io, come al solito, ero in preda all'ira a causa dei miei genitori.
Erano ormai mesi che continuavano a torturarmi perché frequentassi ancora il corso di legge all'università, perché mi impegnassi, avevo provato a mandargli un segnale fallendo appositamente ogni esame, speravo che così avrebbero capito che quella non era la mia strada, ma fu uno sforzo del tutto vano.

Blossoming Cherry TreeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora