4. 𝙐𝙣𝙤 𝙨𝙜𝙪𝙖𝙧𝙙𝙤
Jeremy non ha molta voglia di uscire, nonostante le insistenze da parte di Brian e il supporto che vuole dare al suo amico Charlie per aver finalmente trovato il lavoro dei suoi sogni. Indossato un cappello e un completo elegante, chiama un taxi per raggiungere il Jazz Playhouse. È la prima volta per lui, e quando si ritrova all'interno si maledice per non averlo scoperto prima. Tutto intorno a lui conferma e trasmette vibrazioni jazz, rimandandolo indietro nel tempo. Con meraviglia e stupore, i due amici assistono all'esibizione di un giovane cantante di colore che sembra voler imitare il grande Ray Charles, ed udendone il tono di voce, Jeremy comprende che questo Billy Atwood è quasi meglio dell'originale. Chiude gli occhi per qualche istante, e gli sembra di essere nella sua stanza, steso in terra con il trentatré giri di The Genius Hits The Road che echeggia tra le quattro mura insonorizzate. Appena il suono si attenua e si levano gli applausi, Jeremy riapre gli occhi e vede Charlie salire sul palco per raggiungere la panca dietro il pianoforte. Subito fa un cenno con la testa ai suoi amici, per poi sorseggiare la birra dal boccale posto sulla superficie nera dello Steinway & Sons. Non riconosce il brano che lui legge dallo spartito, e nemmeno la ragazza che giunge sul palco con una camminata lesta e sinuosa. Si avvicina all'asta di acciaio posta al centro del palco, sotto l'occhio di bue che la illumina dalla testa ai piedi, rendendo i suoi capelli biondi ancora più lucenti. Immediatamente Jeremy sposta tutta la sua attenzione su di lei, ascoltandola cantare e percependo brividi freddi lungo le braccia.
Nel frattempo, Brian prova a conversare, a domandargli cosa ne pensa di Charlie ma lui è evidentemente troppo distratto, irrimediabilmente avviluppato ad Amanda. È così che si chiama. È questo il nome che potrà associare d'ora in avanti alla meravigliosa donna con l'estensione vocale di un usignolo, che lo ha annichilito con gli occhi e con la voce in una sola serata, nella frazione di qualche minuto. Il tempo di una canzone. Attorno a lui, la folla inizia ad applaudirle, donandole una standing ovation che la fa sorridere e commuovere. Pertanto, non gli sembra sia la sua prima volta su di un palco ma può discernere le sue sensazioni perché anche Jeremy sa quanto può essere appagante ed emozionante poter fare quello che si ama, e a lei riesce con facilità. Amanda lascia il palco e raggiunge le tende, lasciandolo a bocca aperta. Brian bofonchia qualcosa, e quando Jeremy torna con i piedi per terra si accorge che Charlie li ha raggiunti.
"Jeremy sarà un cliente fisso del Jazz Playhouse d'ora in avanti, ma temo che non sia stata la tua performance ad emozionarlo così tanto. Giusto, Jer?". I due amici lo esaminano con gli occhi, scoprendone un vivo luccichio.
"Chi era la cantante?" domanda con un flebile tono di voce. "Amanda? È la ragazza d'oro. La punta di diamante di questo locale. Chad non te lo dirà mai, ma è per lei che ogni sera fa il tutto esaurito. Si è riempito le tasche da quando l'ha assunta".
"Chad?" Charlie fa un cenno con la testa verso il tavolo posto accanto al palco. "Il proprietario. È un vero pezzo di merda. Una come Amanda se la mangerebbe a colazione". Jeremy e Brian lo cercano con gli occhi, serrandoli per poterlo mettere a fuoco. "Avrà la nostra età".
"Sì, è giovane ma è nato con la camicia. Il padre possiede diversi locali in città, e gli ha permesso di aprire il Jazz Playhouse per – appunto – riempirsi le tasche. Una sera si è presentata Amanda. Le ha concesso un'audizione perché secondo lui ha un bel fondoschiena, e dopo ha scoperto che non era l'unica cosa bella in lei". Jeremy inarca le sopracciglia, come a sottolineare la condivisione del pensiero del suo amico. Charlie torna sul palco, quindi Brian riprende a brontolare qualcosa all'orecchio del giovane innamorato seduto al suo fianco. "Io la voglio conoscere" Brian sospira, divertito. "Allora chiedi a Charlie di presentartela a fine serata".
"E pensi che possa piacerle uno come me?" Brian lo esamina, serrando le sopracciglia. "Mmh, forse no. È troppo persino per te, che fino ad ora sei stato un rubacuori". Jeremy si sente d'un tratto giù di corda, perciò il suo amico gli dà una pacca sulla spalla. "Scherzavo. Certo che le piacerai. Anzi, ti dirò di più. Credo proprio che tu possa essere il suo tipo. Amate entrambi la musica, e soprattutto il jazz".
"Come se una donna come lei possa accontentarsi di questo. C'è ben altro. È accaduto qualcosa quando l'ho sentita cantare..." prende tempo, per poi accorgersi che Brian si è distratto a sua volta. Il suo sguardo si posa su una ragazza bruna con un abito bianco che sta chiacchierando con Chad e Billy Atwood. "Brian?" lo richiama più volte prima di ottenere la sua attenzione. "Anche io diventerò un cliente abituale, se riuscirò ad avvicinare quello schianto laggiù". Si intrattengono al tavolo, assistendo alle varie esibizioni programmate per la serata. Amanda non sale più sul palco, ma Jeremy continua a cercarla, guardandosi sovente intorno e sperando di poterla avvicinare anche solo per pochi secondi, per poterle dire che la trova eccezionale, ma soprattutto per guardarla negli occhi. Per capire se è così bella anche dentro, però la sua voce parla da sola. Le labbra rosse che hanno sfiorato il microfono, e socchiuse hanno sibilato parole dolci, semplici, amorevoli e umili. Jeremy sa, che se dovesse uscire da quella porta e non fare più ritorno, non riuscirebbe più ad incontrare qualcuno come Amanda. Perché una ragazza così, anzi una donna che possiede quella voce e quel fascino impareggiabile, raramente si incontra e risulta quasi impossibile parlarci. Per questo, Jeremy sa che proprio questa sera deve raccogliere il coraggio ed andare da lei, e prima che gli manchino le parole dirle semplicemente: "Paradiso, sono in paradiso e il mio cuore batte così tanto che faccio fatica a parlare, e mi sembra di trovare la felicità che cerco quando siamo fuori insieme, a ballare guancia a guancia". Una frase all'apparenza senza senso, ma che avrebbe sicuramente fatto breccia nel suo cuore perché presa da un brano di Ella Fitzgerald, la prima a cui Jeremy ha pensato, quando ha udito Amanda cantare.
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𝘾𝙤𝙣 𝙜𝙡𝙞 𝙤𝙘𝙘𝙝𝙞 𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙡𝙖 𝙫𝙤𝙘𝙚 | 𝘾𝙝𝙧𝙞𝙨 𝙀𝙫𝙖𝙣𝙨
Aktuelle LiteraturUna giovane donna di New Orleans sogna di poter diventare come Ella Fitzgerald, il suo idolo sin dall'infanzia. Terminati gli studi, riesce finalmente a realizzare il suo desiderio, divenendo la punta di diamante del Jazz Playhouse. Jeremy Brauer, u...