Una giovane donna di New Orleans sogna di poter diventare come Ella Fitzgerald, il suo idolo sin dall'infanzia. Terminati gli studi, riesce finalmente a realizzare il suo desiderio, divenendo la punta di diamante del Jazz Playhouse. Jeremy Brauer, u...
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Lo ha notato. Tra la folla, Amanda si è accorta di lui. Dopo lo spettacolo, Jeremy aspetta che lo raggiunga al bancone per potergli parlare ma non lo fa. Intanto Brian lo richiama dal tavolo, invitandolo ad accomodarsi al suo fianco. "Non preoccuparti. Si starà facendo bella per te" l'amico prova a tirarlo su di morale, e nel frattempo ordina qualcosa da bere per entrambi. Amanda è dietro le quinte, bloccata con la schiena contro la porta del suo camerino a domandarsi se ha o meno avuto le allucinazioni. Elijah è proprio lì, nel locale dove si esibisce ogni sera e non le è sembrato sorpreso di vederla. Ad un tratto sussulta quando qualcuno bussa. "Amanda!". "Sì?" risponde con un nodo alla gola. "Ti cercano in sala".
Mi cercano in sala, si dice passandosi le dita tra i capelli. "Chi mi cerca?". "Non lo so. Magari quel ragazzo per cui ti sei fatta bella" dichiara Charles che in pochi secondi va via. No, non è Jeremy. È così riservato, perciò non può essere stato lui a chiamarla. Si cambia di vestito, indossando qualcosa di meno elegante. Non vuole tornare in sala. Pensa di darsela a gambe, e di uscire dalla porta posteriore. Lo fa, pregando di non essere seguita. Appena si ritrova sul retro, un leggero vento le sposta i capelli dal viso. "Lo fai ancora!" dichiara una voce maschile che le fa mancare un battito. Voltandosi, ritrova Elijah, poggiato al muro di mattoni dall'altro lato della strada. "Ti nascondi ancora nei vicoli bui quando vuoi evitare qualcuno" spiega, mostrando un ghigno provocatorio. "Non sto evitando nessuno".
"Certo..." lui resta a distanza, e nel mentre la guarda da capo a piedi. "...sei più bella di quanto ricordassi". "E tu sei esattamente come l'ultima volta che ci siamo visti". Non è vero, pensa lei nello stesso momento in cui Elijah si inumidisce il labbro superiore con la punta della lingua. È cambiato, e in meglio. Adesso indossa un completo elegante, cravatta bordeaux, camicia bianca. Un taglio di capelli diverso e gli abiti sembrano stargli più stretti sulle spalle. "Adesso canti al Playhouse?". "È quasi un anno che mi esibisco qui. Come hai fatto a trovarmi?".
"Voci di corridoio". Un altro ghigno che sembra volerla beffeggiare. "Suoni ancora?" gli domanda, spostando l'attenzione su di lui. "No, adesso sono un uomo d'affari". Amanda alza gli occhi al cielo. "Tipico!". "Che cosa?".
"Hai preferito i soldi al tuo sogno di diventare un pianista di successo". "Ci ho provato, ed ho fallito. Non potevo starmene in panciolle ad attendere che qualcuno si accorgesse di me. Magari dovresti prendere esempio". "Mai!" risponde lei, risoluta. "Non sono come te. La mia determinazione e la passione per la musica restano sempre al primo posto".
"Spero almeno che ti paghino adeguatamente". Amanda si porta le mani nella giacca, avvertendo un'improvvisa ondata di gelo. "Non so cosa tu sia venuto a fare a New Orleans, ma non posso restare a parlare con te". Prova a tornarsene dentro ma Elijah la ferma. "Non posso nemmeno offrirti qualcosa da bere?".
"Direi di evitare". Lui soffoca una risata. "Temi che possa finire come l'ultima volta?". Lei ricorda bene cosa è successo, però decide di mentire. "Non ho idea di cosa tu stia parlando" Amanda apre la porta, e sente i passi dietro di lei. Elijah la segue all'interno. "Ehm, qui non puoi fare come ti pare e piace. Il backstage è riservato ai dipendenti e ai cantanti". "Sono in visita, e sono un vecchio amico della loro migliore artista. Forse riusciranno a chiudere un occhio".
"Non credo. Chad è intransigente". Alle sue spalle, sbuca Charles che osserva Elijah come se fosse un alieno. "E tu chi sei?".
"L'ho appena detto. Sono un vecchio amico di Amanda" lei e Charles si scambiano un'occhiata, abbastanza eloquente da fargli intendere che quello che ha difronte è l'uomo di cui gli ha parlato qualche settimana prima. Charles si allontana, richiamando qualcuno con il walkie talkie. Nel frattempo, Amanda deve vedersela da sola e la presenza dell'uomo che le ha rovinato la vita, rischia di rovinare anche la sua carriera. La guarda con i suoi grandi occhi scuri, penetranti e seducenti a cui lei non è mai riuscita a resistere. Quindi svia lo sguardo. Frank viene in suo soccorso, e con lui anche Chad. "Amico, il backstage è riservato. Devo chiederti di andartene". Elijah alza le mani. "Sono qui per conto del mio capo, William Hunter". Chad sgrana gli occhi. "Di cosa si tratta?".
"Lavoro con lui. Vuole comprare il locale e offrirti di dirigerlo al suo posto. Non dovrai più pagare un dollaro per tenere il Playhouse aperto".
"Penso che dovremmo parlarne in privato" Chad lo tira verso di sé, richiamandolo nel suo ufficio al piano di sopra. Prima di seguirlo, Elijah si volta ancora verso Amanda. "Aspettami. Per quel drink". Lei fa roteare gli occhi, sconcertata dalla sua ostinazione. Sbatte la porta dietro di sé senza chiuderla. Si nasconde dietro il separé per cambiarsi e Charles irrompe nel camerino, domandandole dell'ospite indesiderato. "Cosa ci fa qui?".
"A quanto pare, gli affari lo hanno portato in città". "Mi sembri dispiaciuta..." i suoi occhi fanno capolino per poter fulminare il collega con lo sguardo "...che non sia venuto qui per te". "Non lo sono. Sai quanto mi può fregare di un uomo che mi ha abbandonata, per poter inseguire un sogno che alla fine non è riuscito nemmeno a realizzare? Sono anni che ci ho messo una pietra sopra". Amanda si infila il blazer, tornando davanti allo specchio. "Elijah Bertrand non è più niente per me".
"Bene, perché c'è qualcun altro che ti aspetta di là" finalmente sorride, e a fine serata torna in sala per incontrare Jeremy. È ancora seduto al tavolo, e beve bourbon con il suo migliore amico. Subito balza in piedi quando vede Amanda arrivare. "Ehi" dichiara, imbarazzato. Si sistema la cravatta, e dopo il colletto della camicia sentendosi accalorato. "Ciao... scusa se non ti ho raggiunto prima. Ho avuto da fare dietro le quinte".
"Non importa". Si guardano negli occhi per la frazione di un minuto, ma ad entrambi sembra trascorrere più tempo. Si sorridono ed evitano di arrossire. "Ti va di prenderci qualcosa da bere?" domanda lui per primo. Nel frattempo, Brian li osserva con la coda dell'occhio, ridendo sotto i baffi per l'ingenuità di Jeremy. Amanda è forse una delle poche ragazze al mondo che pensa che l'essere ingenuo non sia un difetto, e comunque Jeremy non lo è. Non ha ancora dimostrato il suo vero io, non ne ha avuto modo e lei vuole essere la prima a scoprirlo, magari grazie alla sua musica. Tira un grosso respiro, si prepara a rispondergli ma viene interrotta. Una mano si posa sulla sua spalla, e la afferra come a voler marcare il territorio. È ancora Elijah. "Ho finito di parlare con il tuo capo. Ora possiamo andare". I due uomini si guardano, scambiandosi un'occhiata scettica e rabbiosa. "No, ti ho detto di no. Ho già un impegno" risponde lei, rendendo felice Jeremy.
"Dai, abbiamo bisogno di riconciliarci ed ho tante cose da raccontarti". "Spiacente" replica, decidendo di essere stronza una buona volta. Elijah va via, sbattendo i piedi sul pavimento e trascinandosi come se il suo comportamento lo avesse urtato. Amanda torna con gli occhi su Jeremy. "Allora, quella cosa da bere ce la prendiamo adesso?". "Certo, se ti va".
"Mi va eccome". Lui saluta velocemente Brian e dopo segue Amanda all'uscita. La osserva mentre chiama il taxi. Il modo in cui le luci al neon dell'insegna del locale si riflettono sui suoi capelli biondi, lo rimanda alla sua infanzia. Anche sua madre ha lo stesso tono di biondo, e lei è dotata della stessa semplicità, della medesima singolare bellezza. "Dove vorresti andare? C'è un nuovo locale, non molto distante da qui..." inizia a dire Amanda, nell'attesa che l'auto gialla accosti al marciapiede. "Perché non andiamo al tuo studio di registrazione?" le domanda, osservando la reazione di sorpresa nei suoi occhi. "È un po' tardi... magari potremmo andarci domani, di prima mattina. Avremmo tutto il giorno per registrare".
"Vorresti passare tutta la giornata con me?" Amanda ammicca. "Non sembra niente male l'idea. Abbiamo da recuperare il tempo perso in chiacchiere...". Il taxi parcheggia, e prima che lei possa aprire lo sportello, Jeremy la blocca con una domanda. "Chi era quel tipo elegante e allo stesso tempo arrogante che voleva riconciliarsi con te?". Amanda tira un grosso respiro, e alla fine confessa: "Il mio ex".