𝘼𝙡𝙡 𝙞𝙣 𝙤𝙣𝙚 𝙣𝙞𝙜𝙝𝙩

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19. 𝙏𝙪𝙩𝙩𝙤 𝙞𝙣 𝙪𝙣𝙖 𝙣𝙤𝙩𝙩𝙚 

La città è in preda alla frenesia per la celebrazione imminente

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La città è in preda alla frenesia per la celebrazione imminente. Al mattino, solo dopo due ore di sonno, Amanda si desta con occhi ancora sonnolenti consapevole che in questo preciso giorno dovrà chiudere i rapporti con una delle cose più importanti di tutta la sua vita. Deve lasciare il Playhouse, esattamente oggi che New Orleans sarà ricolma di turisti e Chad sarà troppo distratto dai clienti esigenti per potersi accorgere dell'assenza della sua artista di punta. Trasportata dalla sua forza d'anima e la sua magnanimità è decisa a contattare il suo capo prima che apra il locale ai turisti in arrivo dall'altra parte del paese, però alla fine decide di annunciargli il suo licenziamento nel momento stesso in cui avrebbe dovuto esibirsi. Come il karma, Amanda vuole ripagarlo con la stessa moneta visto che Chad non sembra essersi fidato abbastanza di lei per poterle parlare di tutto quello che era successo prima del suo arrivo. Amanda è arrabbiata, nervosa, in preda ai pensieri. Non tanto per quello che stava succedendo tra Chad e Samuel, e nemmeno per la scarsa fiducia del suo capo quando le ha impedito di cercarsi un discografico disposto a concederle un contratto esclusivo. È stato solo un insulso luogo comune volto a farla apparire come la pecora nera del Jazz Playhouse. La cosa in sé era stata tutta un errore. Cercare lavoro in quel posto, farsi ingannare e non sentirsi mai abbastanza. Dopo una scarsa colazione, che Amanda aveva solo guardato per poi allontanare il vassoio verso il centro del tavolo, prova a rilassarsi distendendosi nella vasca da bagno con un po' di musica di sottofondo proveniente dal suo ipod. Il suono gracchiante del suo giradischi non sarebbe giunto fino alla porta del bagno, così ha approvato il metodo più semplice per poter ascoltare musica in santa pace, con il mento rivolto verso il soffitto e gli occhi chiusi. 

Prima di rincasare all'alba, Jeremy l'aveva ascoltata farneticare e ogni tanto l'ha stretta tra le sue braccia solo per confortarla. Non ha provato a baciarla, come se intendesse rispettare i suoi tempi e qualsiasi scelta avesse preso di lì in avanti. In città, ritengono che sia Amanda Callaghan la ragazza d'oro, un diamante, la donna perfetta da accontentare sempre. Dopo poche settimane, lei può confermare che Jeremy, un uomo venuto da Chicago a cercare fortuna e ad intraprendere una carriera del tutto nuova come sassofonista per una band che suona musica jazz, potrebbe prendere tranquillamente il suo posto. È davvero un ragazzo d'oro, un uomo meraviglioso capace di farti sorridere con poche parole. È anche capace di far arrossire con un solo sguardo, rivolto con quei suoi particolari occhi che si tingono d'azzurro al mattino e acquisiscono un tono acquamarina di notte. Amanda apre gli occhi, sospira di sollievo e si ritrova a sorridere a quel solo ricordo, non tanto lontano, di lei che lo bacia sulle note di Love me tender. Forse Elvis avrebbe scritto un altro brano solo su di loro, se fosse stato ancora vivo e capace di intendere. Avrebbe riconosciuto un certo scintillio negli sguardi dei due giovani, abbracciati sulla pista per ballare un suo brano che non sarà mai dimenticato. Appena distende la schiena lungo la ceramica, per potersi godere qualche altro minuto nella vasca ricolma di acqua tiepida e schiuma generata da profumate e colorate bombe da bagno che le ha regalato Carey per Natale, il suo cellulare vibra sullo sgabello posto vicino al lavandino. Si sporge per poterlo prendere, scoprendo che suo padre è in attesa dall'altro capo del telefono. È quell'unico giorno del mese in cui lui la chiama per potersi informare sulla sua vita. Immediatamente risponde, udendo la sua voce querula e rauca, per via dei lunghi anni trascorsi a fumare sigari e tabacco di qualsiasi tipo per il puro piacere di far compagnia ai suoi soldati nei momenti di pausa tra una missione e l'altra. "Papà!".

𝘾𝙤𝙣 𝙜𝙡𝙞 𝙤𝙘𝙘𝙝𝙞 𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙡𝙖 𝙫𝙤𝙘𝙚 | 𝘾𝙝𝙧𝙞𝙨 𝙀𝙫𝙖𝙣𝙨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora