06. Di solito si bussa

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Quando sono arrivata a casa ho scoperto con molto sollievo che Ethan e Damiano avevano già mangiato, e per non rischiare che intavolassero una conversazione con me mentre pranzavo ho videochiamato Giada, che mi ha raccontato qualche episodio divertente della sera prima che io avevo completamente rimosso.

Scopro di avere fin troppi buchi della serata, per esempio il momento in cui secondo la mia amica mi sono chiusa quaranta minuti in un bagno con Pietro.
Se mio fratello sapesse tutte le stupidaggini che ho fatto in questo periodo mi caccerebbe di casa probabilmente.

In quel momento mi viene in mente che, oltre a non aver detto nulla sul fatto che ho saltato scuola, Damiano non ha neanche fatto parola sul mio ritorno a casa in condizioni discutibili di ieri sera.
Non mi aspetto questa lealtà da lui, quindi l'idea più plausibile che mi viene in mente è che stia solo aspettando il momento migliore per spifferare tutto ad Ethan.

«Ma senti non mi hai più detto chi era quel bono di ieri sera»

Dice la mia amica alzando un paio di volte le sopracciglia con il suo solito atteggiamento scherzoso, e io per poco non mi soffoco con la pasta al pesto.
La fulmino con lo sguardo e mi precipito ad abbassare il volume non appena inizia la frase, ma guarda a caso in quel momento Ethan passava proprio accanto a me, e nonostante finga di non avere particolari reazioni sono certa che ha sentito perfettamente.

«Non so di chi parli»

Rispondo allora io in un patetico tentativo di salvare la situazione, mandandole tutte le occhiate possibili per cercare di farle capire la situazione, ma lei mi guarda con le sopracciglia aggrottate palesemente confusa dalle mie facce.

«Di quello che ci ha...»

«Scusa, devo andare Giada ci sentiamo dopo c'è un'interferenza»

Improvviso, per poi chiudere immediatamente la chiamata prima che possano essere fatti altri danni. Ci manca solo che a confessare le mie bravate sia lei invece che Damiano, sarebbe davvero il colmo.

Ethan mi guarda perplesso, scrutandomi in attesa di qualche spiegazione ma come se allo stesso tempo avesse paura di chiedere delucidazioni.

«Era...io..ehm...sì abbiamo conosciuto dei ragazzi..ecco, devo andare a farmi una doccia»

Borbotto una frase senza senso rispetto a cui le supercazzole di Matteo di Ex On The Beach erano quasi comprensibili, per poi sfoggiare un sorriso falsissimo e catapultarmi fuori dalla cucina.

A nascondere la verità sono brava, ma a inventare bugie sul momento faccio davvero pena.
Grazie al cielo mio fratello non è una persona che ha voglia di avere problemi, quindi qualche volta chiude uno o entrambi gli occhi e finge a malincuore di non vedere le cose che faccio.

Entro in camera come una furia e mi chiudo la porta alle spalle per lasciare fuori ogni possibile domanda, e decido che forse infondo una doccia rilassante mi ci vuole proprio.
La cosa più bella di vivere da sola con mio fratello è l'avere un bagno personale incorporato nella mia camera, ho i miei spazi ed una privacy che quando vivevo con i miei genitori potevo solo sognare.

Abbasso la maniglia e faccio giusto in tempo a mettere un piede in bagno prima di accorgermi di ciò che si presenta davanti ai miei occhi.
Rimango pietrificata per un solo istante e poi caccio un urlo di shock, coprendomi gli occhi con una mano e arretrando di colpo per poi chiudere con violenza la porta spiaccicandomi fuori da essa.

Era Damiano.
Completamente nudo.
Completamente.
Nel mio bagno.

«Oh mio Dio! Oddio! Ma che cazzo...esci subito da lì»

Grido con ancora le mani sugli occhi come se temessi di poterlo vedere attraverso le porte, imbarazzata a livelli estremi e ancora scioccata da ciò che ho visto.

«Stavo a fà la doccia ma che voi?»

Mi risponde da dentro, e a me fumano le orecchie un po' dalla vergogna e un po' dalla rabbia.

«Prima di tutto la doccia non te la fai nel bagno che sta in camera mia, genio, e poi chiuditi a chiave se no come faccio a sapere che è occupato?!»

Lo attacco ad alta voce, non posso credere che sia successo davvero.

«Di solito si bussa»

«Ma sentilo! Di solito non si va nel bagno di qualcun altro senza chiedere!»

«Nun capisco manco che c'hai da prendertela così, manco avessi visto 'na brutta scena»

«Sei un narcisista, Damiano, tendi a sopravvalu..»

La mia frase si blocca a metà per colpa della voce che sparisce non appena il moro esce dal bagno, seminudo con un solo asciugamano avvolto in vita.

Si poggia allo stipite del bagno con un braccio, guardandomi con espressione quasi annoiata facendomi cenno di continuare a parlare.

Boccheggio per qualche istante un attimo distratta dal suo fisico asciutto e forte ricoperto da piccole gocce d'acqua che lo fanno sembrare il modello di una pubblicità di profumi.

Fa un passo verso di me con espressione seria, arrivando a poca distanza dalla mia figura e permettendomi di vedere ancora meglio i dettagli del suo viso dai lineamenti decisi e i capelli scompigliati che gli ricadono un po' ovunque appesantiti dall'acqua.

«Dicevi? Tendo a sopravvalutarmi?»

Mi canzona sbuffando mezza risata ironica, per poi guardarmi dall'alto in basso e soffermarsi sui miei occhi in modo così diretto da farmi arrossire.

«Non...sì infatti io...la prossima volta...ehm..»

Balbetto come una stupida arretrando di qualche passo e finendo per inciampare nella sedia dietro di me, fortunatamente senza cadere perché se no sarebbe stato ancora più imbarazzante.

«Nun fà finta de non aver mai visto un uomo nudo nella tua vita, 'a falsa»

Continua a deridermi sghignazzando, e io vorrei dirgli che un conto è vedere un uomo qualunque, un altro è vedere lui.

Ovviamente non lo faccio, mi limito ad ammutolirmi mentre penso ad un modo in cui ribattere, faticando per colpa della lucidità che mi viene tolta da Damiano-David-post-doccia nella mia camera.

Quest'ultimo sembra invece perfettamente a suo agio, fa un altro paio di passi verso di me che non posso più arretrare perché sono arrivata contro la parete ormai.

Poggia un palmo su di essa proprio a lato della mia testa, poi si avvicina al mio corpo bloccandomi qualsiasi via respiratoria.

«Nun fà la finta innocente con me, Luce»

Si raccomanda, parlando dritto nel mio corpo e provocando calore ovunque.
Letteralmente ovunque.

Rimango zitta come un'idiota mentre lui con fare sbruffone mi fa l'occhiolino e si allontana, uscendo subito dalla mia stanza

Okay, forse questo caldo improvviso significa che la Luce undicenne è ancora viva da qualche parte dentro di me.

O forse significa semplicemente che Damiano mi fa un certo effetto nudo perché è oggettivamente un ragazzo attraente, non traiamo conclusioni tragiche affrettate.

Parole||Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora