39.Pazzo di te

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«Ti vuoi fermare? Ma si può sapere dove stai andando?»

Chiedo a Damiano, alzando la voce e aumentando il passo per raggiungerlo.
È uscito dalla discoteca come una furia e quando l'ho raggiunto aveva già attraversato la strada, ho dovuto praticamente correre per non perderlo di vista.

«C'ho bisogno de muovemme che se no la rabbia la sfogo sulla mascella di quer coglione»

Mi ammonisce senza rivolgermi uno sguardo, continuando a camminarmi davanti e accendendosi nel frattempo una sigaretta che finirà per agitarlo di più.

«Ti sembra una reazione matura?»

Gli chiedo, afferrandogli un polso quando finalmente sono abbastanza vicina per poterlo fare e strattonandolo cercando di farlo fermare.

E allora lui si ferma, si volta verso di me e si libera dalla mia presa come se non volesse essere toccato.

«Allora spiegami tu come si reagisce in modo maturo, daje, visto che sei 'a regina delle donne vissute»

Sputa con acidità, i suoi occhi sono torbidi ed è chiaro che non sia lucido.

«Devi calmarti Damiano, non hai il diritto di comportarti così»

Rispondo io con tutta la calma del mondo, non ho intenzione di farmi condizionare dalla sua irascibilità perché so di avere tanto ragione di arrabbiarmi quanto ne ha lui, se non di più.

«E cosa ti aspettavi Lù, mh? Che me ne stessi zitto? Me fai ridere, davvero»

Per quanto sia irritante, è esattamente la reazione che cercavo quindi adesso non mi posso lamentare.

«Non mi guardi in faccia da tutto il giorno solo perché ti senti ferito nel tuo orgoglio del cazzo! Cosa ti aspettavi che facessi?»

Ribatto, allargando le braccia con fare ovvio e marcando l'esasperazione nel mio tono di voce.

«Ti aspettavi che passassi tutta la serata seduta a guardarti mentre ti facevi bellamente la tua serata?»

Continuo, perché il suo discorso ha dell'assurdo e io voglio che capisca che ad ogni azione corrisponde una reazione.

«De certo non me aspettavo che te mettessi a flirtare col primo stronzo che te è capitato davanti»

Ringhia, e mi stupisce quanto questa cosa lo faccia andare su tutte le furie.

«Stavamo solo parlando! Ti stai facendo un film che non esiste!»

Mi difendo anche se effettivamente è solo una mezza verità, considerando che qualche sbilanciamento di troppo da parte di Edoardo c'è stato.

«Ma vaffanculo, quello te se voleva scopà ed era davvero palese»

«E anche se fosse? Non sarai sempre l'unico a volermi, Dam. E finché non mi dai certezze io continuo a guardarmi intorno»

Oso, inumidendomi le labbra e parlando lentamente ben sapendo la reazione che sto per scatenare.
Invece lui semplicemente si immobilizza.
La sua espressione si fa seria in un istante, perdendo le sfumature di rabbia e diventando di pietra.

«Ritira quello che hai detto»

Impone, scandendo bene le parole, e per un secondo sono quasi tentata di farlo.

Parole||Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora